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22 febbraio 2013 14:55 - revlis
Forza Grillo, dai una spianata a questi burocrati/tecnocrati dei miei stivali, disonesti, arroganti; nel Medioevo gli schiavi della Gleba avevano un trattamento migliore,ma fino a quando pensano di tirare ancora la corda e quanto ?
16 gennaio 2013 17:35 - Giulia T.
Mah... magari perchè qualche azienda potrebbe chiedere indietro qualche decina o centinaia di migliaia di euro allo Stato? :)
9 gennaio 2013 12:43 - pfui!
Esistono dei contratti "ricaricabili" che prevedono una "ricarica" automatica tramite addebito RID o carta di credito, periodicamente o al superamento di un tetto di consumi.

Per di più il plafond "ricaricato" può essere usato per un insieme di più SIM.

Di fatto sono come gli abbonamenti, ma non pagano la TCG.

Quindi: perché preoccuparsi?
8 gennaio 2013 19:23 - minotauro5801
Ma quanno mai hanno letto na Norma?!? Tutt'arpiù conoscheno bene l " La Traviata".
8 gennaio 2013 19:01 - Giulia T.
Prima che alla Corte di Giustizia solleverei questione di legittità Costituzionale della norma così interpretata.
Se il telefono cellulare è un apparato radioelettrico, il cui utilizzo è soggetto ad autorizzazione statale, perchè si Tassa solamente il contratto di abbonamento e non anche le prepagate? La norma risulta irrazionale e lesiva del principio di uguaglianza.
La sentenza presenta numerose falle, è attaccabile da tutte le parti.
Innanzitutto l'art. 160 non ripropone l'art. 318 abrogato, in quanto differisce sia dal punto di vista letterale, che sistematico.
L'Autorizzazione generale NON E' un atto concessorio e, soprattutto, è richiesta solamente in capo al GESTORE. Nessun atto autorizzatorio è previsto in capo all'utente.
La Cassazione ritiene, non si sa da dove, che anche in capo all'utente sia richiesta un'autorizzazione generale. Cosa che non è prevista.
In secondo luogo l'art. 160 è collocato sistematicamente tra le norme che regolano gli apparati radioelettrici marittimi e aeronautici e viene espressamente richiamato solamente nelle norme relative agli apparati marittimi.
Due sono le conclusioni: o si è voluto salvare l'Erario (più plausibile), o i Giudici di Cassazione non si sono scomodati a leggere le norme!
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