Produrre o autoprodurre da RINNOVABILI non è solo una
faccenda di convenienza economica del privato o
dell'azienda, palestra, parrocchia, comune o quant'altro.
E' il solo metodo per gli italiani, che vivono in un paese
sismico e povero di materia prime, per fabbricare in proprio
l'energia .... e perchè no esportarla.
5 giugno 2013 11:03 - savpg8801
Premesso che per legge bisogna, sul nuovo, installare un
minimo di celle oltre ad altre incombenze inutili e
ridondanti circa altri presìdi sul risparmio energetico e
sulla gestione acustica, mi provo a sostenere quanto di meno
conveniente, sotto ogni aspetto, ci sia ad installare
fotovoltaico dal privato.
Ho ottenuto vari progetti dettagliati con sopralluogo di
esperti sulla mia abitazione(singola con ogni possibilità
di installazione) ed ho deciso di soprassedere a detta
installazione.
Come sentito nell'ultimo intervento a proposito dell'aspetto
pubblico, ed appurato con molti calcoli che la parte
economica a proposito di una convenienza privata, siano
aleatori, e certamente non convenienti, convengo ed affermo
che la mia convinzione sia quella che gli incentivi non
diano in alcun modo convenienza, specie per lo Stato che
deve provvedere al defalco delle entrate per passarlo al
contribuente il quale, a sua volta ne ha un beneficio solo
in dieci anni, ammesso che ne possa vantare la
detraibilità; peraltro su questo punto, come hanno cambiato
tante volte le regole, potrebbero farlo ancora. Il conto
energia è finito a maggio. E' subentrato il "consumo sul
posto" che dà la unica possibilità di riconsumare a
tariffa ridotta a circa la metà (e non più come prima che
si rivendeva a prezzo addirittura maggiore) il prodotto in
eccedenza e non immediatamente utilizzato.
--
Allora: un impianto monocristallino o a silicio amorfo, più
o meno si paga uguale, le caratteristiche sono, però
diverse.
Se fissi un 6 kwh di picco (pannelli per decine di m2)
installazione, certo numero di carte, permessi, ecc. vai
almeno sui 15/16 mila euro.
Visti i grafici delle rese nei vari mesi dell'anno(ovvio
dipende da variabilità di molti fattori) dicono che il
punto di pareggio si avrebbe dopo 6/8 anni.
Capitale scucito subito, mancati montanti di interesse,
lavoro di manutenzione ed altre incombenze, non giustificano
l'impegno.
Non mettiamoci l'estetica o altre motivazioni, ma rendiamoci
conto che il tutto viene, dagli installatori, pubblicizzato
e caldeggiato con orizzonti temporale di trenta e passa
anni; perchè? Il motivo è che sulla base di tabelle
costruite dopo tale "inezia" di anni ci sarebbe una
convenienza sostanziale. Tutto ciò per promuovere
l'operazione e dare lavoro a qualche ditta di installatori.
Non per niente, ogni volta che apri siti internet, anche non
inerenti, vi sono poubblicizzate tantissime proposte di
fotovoltaico.
Ma attenzione, poca parte di materiale viene prodotta in
Europa, tutto il resto a oriente.
Quindi soldi che vanno ""fuori". E i pannelli europei
costano di più.
Ma chi riesce a fare i conti benino, anche un capitale ben
investito in altro modo, dopo "n" anni può raddoppiare ed
anche di più.
Al 3% in anni 23,449
Al 4% in anni 17,673
Al 5% in anni 14,205
e così via.
Poi c'è da dire che la o le compagnie elettriche dovranno
sempre esistere perchè il solo comparto delle alternative
non potrà mai essere affidabilmente a carattere di
produttività CONTINUATIVA tale da assicurare in ogni
momento e luogo un consumo regolare ed affidabile.
Nulla che possa affidarsi alla natura, può sopperire "in
toto".
Se proprio ci si vuol vedere la convenienza (ma di
chi?...... Stato,banche, privato, installatori, specchi per
allodole, ambientalisti, produttori stranieri, ecc.ecc. sono
parte degli operatori che, a ben esaminare, cozzano l'un
l'altro.
4 giugno 2013 17:21 - ennio4531
Premesso che in Italia la potenza installata è circa il
doppio di quella necessaria per il mercato , se dovessimo
seguire il consiglio di cepu dovremmo impegnare almeno altri
100 miliardi per trasformarci in produttori provocando il
fallimento degli attuali venditori con alla testa l'Enel ,
controllata dallo stato, che hanno investito decine di
miliardi per produrre da fonti rinnovabili ( tralasciamo
l'aspetto occupazionale... ) .
Non solo .. venendo a mancare il commercio di elettricità
( se tutti siamo autonomi , nessuna bolletta e quindi niente
iva e accise ) , provocheremmo un buco nelle entrate dello
stato di almeno 6/7 miliardi di euro annui , a cui vanno
aggiunti altri miliardi di crediti di imposta per
l'installazione di impianti per rinnovabili, e poiché gran
parte degli impianti provengono dall'estero, aggraveremo il
buco della bilancia commerciale sia pure compensato in parte
con la diminuzione di importazioni di fossili dall'estero.
E il ritorno economico di così tanti investimenti quale
sarebbe ?
Da 14 a 19 anni ...
Da Altroconsumo ..
' Per kW installato è piuttosto difficile scendere a prezzi
inferiori ai 3.500 euro (Iva inclusa) . Le differenze si
notano anche tra Nord e Sud: a parità di impianto, infatti,
un sistema da 2.2 kWp installato a Milano produce una media
annua di 2.200 kWh e qui, per un ritorno di tipo economico,
bisogna aspettare mediamente 19 anni.
( ndr dopo 20 anni un impianto è destinato alla
rottamazione ).
A Napoli lo stesso impianto riesce a produrre 2.800 kWh, con
un ritorno economico che arriva dopo circa 14 anni
dall’installazione. " .
4 giugno 2013 16:31 - Cepu
Venerdì scorso (31 maggio 2013) il Governo Letta ha dato il
via libera al decreto-legge per la proroga degli sgravi
fiscali per opere di ristrutturazione edilizia e
riqualificazione energetica.
Il fotovoltaico, rientrando tra gli interventi di
ristrutturazione edilizia, beneficerà di sgravi pari al 50%
dell’importo totale per spese sostenute fino al
31-12-2013.
Per gli interventi di riqualificazione energetica invece la
componente detraibile sale invece al 65%.
4 giugno 2013 12:47 - Cepu
Ci vuole poco a trasformarsi da consumatore a produttore.
Un impianto a fonti rinnovabili, produzione elettrica per
sè e anche altri, ecco fatta la pace con la bolletta.
3 giugno 2013 16:52 - Marco Pieraccioli
@ennio4531
Qui all'ADUC non crediamo che il fallimento della bioraria
sia una "pagliuzza", per l'utente significa aver perso
l'opportunità di risparmiare almeno il 15-20%. Lei invece
si riferisce alla componente A3 considerandola una "trave"
quando incide per circa il 16%, quindi siamo lì.
Ad ogni modo questo è solo il primo articolo di una serie
che abbiamo intenzione di scrivere, ci sarà modo di
approfondire anche questa tematica.
Grazie per il prezioso commento
Marco Pieraccioli
ADUC
3 giugno 2013 16:46 - piero3258
Io esaminai qualche bolletta e vidi che la differenza
tariffaria era ridicola. Siccome sarebbe più naturale che
la tariffa di default fosse quella monoraria, mentre la
bioraria dovrebbe essere una scelta esplicita, si tratta
della classica soluzione all'italiana. Mettiamo obbligatoria
una bioraria che è quasi uguale alla monoraria. Chi vuole
una bioraria autentica si rivolga al mercato libero.
2 giugno 2013 11:37 - ennio4531
L'attività dell'Aduc, meritevole per molti versi, persiste
per quanto attiene l'elettricità ad evidenziare la
pagliuzza, mentre ignora la trave che sono la montagna di
incentivi(regali)dati alle rinnovabili che incidono in modo
folle sul caro bollette.
Per cui, mentre ci intrattiene con lunghe analisi e tabelle
per quanto attiene il problema delle tariffe biorarie, tace
sul resto,come lo scaricabarile in corso sul chi debba
pagare tali incentivi che ammontano a circa 10 miliardi di
euro annui, che rappresenta un peso ben maggiore sul caro
bolletta.
Tant'è che nulla abbiamo letto sulle ultime misure del
governo Monti che ha sgravato per circa 600 milioni di euro
annui la grande industria per addossarli alla piccola/media
industria e alle utenze domestiche... che evidentemente non
hanno santi in paradiso !
D'altra parte che cosa poteva fare un governo soggetto a
pressione di aziende energivore che minacciavano di
traslocare all’estero ( … alcune l’hanno già fatto
..) a causa dell'alto costo dell'energia elettrica in Italia
?
Da SoldiWeb …
Lo sconto è destinato alle imprese per le quali la bolletta
della luce rappresenta almeno il 2% del fatturato. ..
Gli sconti previsti verranno modulati a seconda del livello
di consumo e partono dai 7 fino ai 29 euro per MWh. Si
tratta di un aiuto senza dubbio molto utile per tante
aziende, spesso costrette a chiudere a causa dell’elevata
pressione fiscale e il caro energia.‘.
AGGRAVI IN BOLLETTA - .... sono previsti per le bollette
delle altre aziende, in particolare quelle con minori
consumi energetici. Nello specifico, queste imprese
potrebbero pagare fino a 15 euro/MWh in più.
LE FAMIGLIE - Sono previsti aumenti anche per gli altri
consumatori in bassa tensione, ovvero le famiglie. In
effetti, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas
stima che dovrà aggiungersi nella componente A3 del prezzo
dell’energia -quella che adesso ospita vari sussidi- un
rincaro dell’1,5-2%.
La componente A3, ricordiamo, oggi pesa per circa il 16%
della bolletta della luce.
31 maggio 2013 9:12 - laura6418
Ne convengo, infatti oramai me ne frego. io spendo poco di
+, tanto consumo talmente poco, e loro guadagnano meno,
perchè nella giornata l'energia viene anche dai
fotovoltaici e non dalle loro fonti fossili....
ah ah ah!!!
non sempre il prezzo + basso "conviene"!!
;-)
30 maggio 2013 18:22 - ennio4531
Trovo strabiliante che l'Aduc ancora oggi parli di vantaggi
raccontandoci che ..
' All'AEEG, invece, lanciamo l'invito di tener sotto
controllo i prezzi del mercato e non farci perdere i
vantaggi acquisiti grazie al forte incremento della
produzione di energia da fonti rinnovabili ... '
quando gli utenti stanno pagando un kwh di energia elettrica
da fonti rinnovabili, a causa degli incentivi , ad un prezzo
almeno tre volte maggiore rispetto al prezzo di mercato .
Questo pizzo ( incentivi ) impostoci dallo Stato , a favore
dei produttori , ci costerà quest'anno l'astronomica cifra
di circa 10 miliardi di euro !
A memoria non ricordo nella storia recente un settore
industriale che abbia goduto di così alti ... regali .
Non solo .
Per produrre meno del 10% del fabbisogno nazionale, abbiamo
investito almeno 50 miliardi di euro in gran parte
importando impianti eolico/solari dall'estero lasciando alla
produzione nazionale le ... briciole .
Il risultato è stato, anche a fronte della diminuzione
della domanda, di provocare un enorme sovracapacità del
sistema di generazione elettrica in Italia tanto da avere
una potenza installata doppia rispetto a quella massima
richiesta .
La conseguenza ha comportato un minor utilizzo degli
impianti termoelettrici con aumento dei costi per unità
prodotta e perdite di posti di lavoro .
A fronte di tutto questo , l' Aduc ci ... distrae con la
bioraria !
Siamo proprio alla .. trave e la pagliuzza !
30 maggio 2013 17:47 - minotauro5801
UK – energia elettrica Residenziale
Costo al Kw comprensivo di IVA al 5 % =
Day Energy = 0,21168 Euro KW
Nigth Energy = 0,077664 Euro KW
Alle ore 0,30 ( mezzanotte e mezza ) entra in vigore la
Nigth Energy, pertanto riscaldamento, scaldabagno e tutto
quello che vuoi, non essendoci limitatore.
Alle ore 8,30 della mattina rientra in vigore la Day
Energy.
Non ci sono contatori elettronici, non ci sono fasce di
consumo e tutte quelle stronzate messe in atto per fregare
il normale cittadino.
La bolletta ha 3 voci:
Contatore iniziale
Contatore finale
Totale da pagare
Non mi sembra difficile da fare.
30 maggio 2013 16:36 - savpg8801
Una delle ennesime invenzioni "studiate" a tavolino che
sono servite solo a rendere ulteriormente complicate ed
illeggibili (viva la trasparenza e l'informazione) le
bollette, prive di ogni chiarezza e, forse, volute proprio
per occultare la miriade di variazioni, conguagli, tariffe
continuamente modificate che già ne rendevano impossibile
l'intelligibilità.
Come è la storiella delle etichette che, dai capoccioni
ventilata come sicuro metodo di chiarezza e tracciabilità,
con l'aumentare delle informazioni(vere o false che siano)
scombinano solo la gente comune e la inducono ad evitare di
leggerle. A parte chi non ci vede bene, chi non conosce le
terminologie, chi ha fretta e deve farsi un carrello in
mezz'ora, chi non ha cultura appropriata, e chi si è
veramente scocciato di mettersi a studiare merceologia e
chimica per poterle interpretare.
Insomma, la bolletta elettrica si paga per forza e ti
possono vessare in ogni modo senza farci niente.