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22 ottobre 2013 0:26 - Cepu
Produrre o autoprodurre da RINNOVABILI non è solo una faccenda di convenienza economica del privato o dell'azienda, palestra, parrocchia, comune o quant'altro.

E' il solo metodo per gli italiani, che vivono in un paese sismico e povero di materia prime, per fabbricare in proprio l'energia .... e perchè no esportarla.
5 giugno 2013 11:03 - savpg8801
Premesso che per legge bisogna, sul nuovo, installare un minimo di celle oltre ad altre incombenze inutili e ridondanti circa altri presìdi sul risparmio energetico e sulla gestione acustica, mi provo a sostenere quanto di meno conveniente, sotto ogni aspetto, ci sia ad installare fotovoltaico dal privato.
Ho ottenuto vari progetti dettagliati con sopralluogo di esperti sulla mia abitazione(singola con ogni possibilità di installazione) ed ho deciso di soprassedere a detta installazione.
Come sentito nell'ultimo intervento a proposito dell'aspetto pubblico, ed appurato con molti calcoli che la parte economica a proposito di una convenienza privata, siano aleatori, e certamente non convenienti, convengo ed affermo che la mia convinzione sia quella che gli incentivi non diano in alcun modo convenienza, specie per lo Stato che deve provvedere al defalco delle entrate per passarlo al contribuente il quale, a sua volta ne ha un beneficio solo in dieci anni, ammesso che ne possa vantare la detraibilità; peraltro su questo punto, come hanno cambiato tante volte le regole, potrebbero farlo ancora. Il conto energia è finito a maggio. E' subentrato il "consumo sul posto" che dà la unica possibilità di riconsumare a tariffa ridotta a circa la metà (e non più come prima che si rivendeva a prezzo addirittura maggiore) il prodotto in eccedenza e non immediatamente utilizzato.
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Allora: un impianto monocristallino o a silicio amorfo, più o meno si paga uguale, le caratteristiche sono, però diverse.
Se fissi un 6 kwh di picco (pannelli per decine di m2) installazione, certo numero di carte, permessi, ecc. vai almeno sui 15/16 mila euro.
Visti i grafici delle rese nei vari mesi dell'anno(ovvio dipende da variabilità di molti fattori) dicono che il punto di pareggio si avrebbe dopo 6/8 anni.
Capitale scucito subito, mancati montanti di interesse, lavoro di manutenzione ed altre incombenze, non giustificano l'impegno.
Non mettiamoci l'estetica o altre motivazioni, ma rendiamoci conto che il tutto viene, dagli installatori, pubblicizzato e caldeggiato con orizzonti temporale di trenta e passa anni; perchè? Il motivo è che sulla base di tabelle costruite dopo tale "inezia" di anni ci sarebbe una convenienza sostanziale. Tutto ciò per promuovere l'operazione e dare lavoro a qualche ditta di installatori. Non per niente, ogni volta che apri siti internet, anche non inerenti, vi sono poubblicizzate tantissime proposte di fotovoltaico.
Ma attenzione, poca parte di materiale viene prodotta in Europa, tutto il resto a oriente.
Quindi soldi che vanno ""fuori". E i pannelli europei costano di più.
Ma chi riesce a fare i conti benino, anche un capitale ben investito in altro modo, dopo "n" anni può raddoppiare ed anche di più.

Al 3% in anni 23,449
Al 4% in anni 17,673
Al 5% in anni 14,205
e così via.
Poi c'è da dire che la o le compagnie elettriche dovranno sempre esistere perchè il solo comparto delle alternative non potrà mai essere affidabilmente a carattere di produttività CONTINUATIVA tale da assicurare in ogni momento e luogo un consumo regolare ed affidabile.
Nulla che possa affidarsi alla natura, può sopperire "in toto".
Se proprio ci si vuol vedere la convenienza (ma di chi?...... Stato,banche, privato, installatori, specchi per allodole, ambientalisti, produttori stranieri, ecc.ecc. sono parte degli operatori che, a ben esaminare, cozzano l'un l'altro.
4 giugno 2013 17:21 - ennio4531
Premesso che in Italia la potenza installata è circa il doppio di quella necessaria per il mercato , se dovessimo seguire il consiglio di cepu dovremmo impegnare almeno altri 100 miliardi per trasformarci in produttori provocando il fallimento degli attuali venditori con alla testa l'Enel , controllata dallo stato, che hanno investito decine di miliardi per produrre da fonti rinnovabili ( tralasciamo l'aspetto occupazionale... ) .

Non solo .. venendo a mancare il commercio di elettricità ( se tutti siamo autonomi , nessuna bolletta e quindi niente iva e accise ) , provocheremmo un buco nelle entrate dello stato di almeno 6/7 miliardi di euro annui , a cui vanno aggiunti altri miliardi di crediti di imposta per l'installazione di impianti per rinnovabili, e poiché gran parte degli impianti provengono dall'estero, aggraveremo il buco della bilancia commerciale sia pure compensato in parte con la diminuzione di importazioni di fossili dall'estero.

E il ritorno economico di così tanti investimenti quale sarebbe ?
Da 14 a 19 anni ...

Da Altroconsumo ..

' Per kW installato è piuttosto difficile scendere a prezzi inferiori ai 3.500 euro (Iva inclusa) . Le differenze si notano anche tra Nord e Sud: a parità di impianto, infatti, un sistema da 2.2 kWp installato a Milano produce una media annua di 2.200 kWh e qui, per un ritorno di tipo economico, bisogna aspettare mediamente 19 anni.
( ndr dopo 20 anni un impianto è destinato alla rottamazione ).

A Napoli lo stesso impianto riesce a produrre 2.800 kWh, con un ritorno economico che arriva dopo circa 14 anni dall’installazione. " .
4 giugno 2013 16:31 - Cepu
Venerdì scorso (31 maggio 2013) il Governo Letta ha dato il via libera al decreto-legge per la proroga degli sgravi fiscali per opere di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica.
Il fotovoltaico, rientrando tra gli interventi di ristrutturazione edilizia, beneficerà di sgravi pari al 50% dell’importo totale per spese sostenute fino al 31-12-2013.

Per gli interventi di riqualificazione energetica invece la componente detraibile sale invece al 65%.
4 giugno 2013 12:47 - Cepu
Ci vuole poco a trasformarsi da consumatore a produttore.

Un impianto a fonti rinnovabili, produzione elettrica per sè e anche altri, ecco fatta la pace con la bolletta.
3 giugno 2013 16:52 - Marco Pieraccioli
@ennio4531
Qui all'ADUC non crediamo che il fallimento della bioraria sia una "pagliuzza", per l'utente significa aver perso l'opportunità di risparmiare almeno il 15-20%. Lei invece si riferisce alla componente A3 considerandola una "trave" quando incide per circa il 16%, quindi siamo lì.

Ad ogni modo questo è solo il primo articolo di una serie che abbiamo intenzione di scrivere, ci sarà modo di approfondire anche questa tematica.

Grazie per il prezioso commento
Marco Pieraccioli
ADUC
3 giugno 2013 16:46 - piero3258
Io esaminai qualche bolletta e vidi che la differenza tariffaria era ridicola. Siccome sarebbe più naturale che la tariffa di default fosse quella monoraria, mentre la bioraria dovrebbe essere una scelta esplicita, si tratta della classica soluzione all'italiana. Mettiamo obbligatoria una bioraria che è quasi uguale alla monoraria. Chi vuole una bioraria autentica si rivolga al mercato libero.
2 giugno 2013 11:37 - ennio4531
L'attività dell'Aduc, meritevole per molti versi, persiste per quanto attiene l'elettricità ad evidenziare la pagliuzza, mentre ignora la trave che sono la montagna di incentivi(regali)dati alle rinnovabili che incidono in modo folle sul caro bollette.

Per cui, mentre ci intrattiene con lunghe analisi e tabelle per quanto attiene il problema delle tariffe biorarie, tace sul resto,come lo scaricabarile in corso sul chi debba pagare tali incentivi che ammontano a circa 10 miliardi di euro annui, che rappresenta un peso ben maggiore sul caro bolletta.

Tant'è che nulla abbiamo letto sulle ultime misure del governo Monti che ha sgravato per circa 600 milioni di euro annui la grande industria per addossarli alla piccola/media industria e alle utenze domestiche... che evidentemente non hanno santi in paradiso !

D'altra parte che cosa poteva fare un governo soggetto a pressione di aziende energivore che minacciavano di traslocare all’estero ( … alcune l’hanno già fatto ..) a causa dell'alto costo dell'energia elettrica in Italia ?

Da SoldiWeb …

Lo sconto è destinato alle imprese per le quali la bolletta della luce rappresenta almeno il 2% del fatturato. ..

Gli sconti previsti verranno modulati a seconda del livello di consumo e partono dai 7 fino ai 29 euro per MWh. Si tratta di un aiuto senza dubbio molto utile per tante aziende, spesso costrette a chiudere a causa dell’elevata pressione fiscale e il caro energia.‘.

AGGRAVI IN BOLLETTA - .... sono previsti per le bollette delle altre aziende, in particolare quelle con minori consumi energetici. Nello specifico, queste imprese potrebbero pagare fino a 15 euro/MWh in più.

LE FAMIGLIE - Sono previsti aumenti anche per gli altri consumatori in bassa tensione, ovvero le famiglie. In effetti, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas stima che dovrà aggiungersi nella componente A3 del prezzo dell’energia -quella che adesso ospita vari sussidi- un rincaro dell’1,5-2%.

La componente A3, ricordiamo, oggi pesa per circa il 16% della bolletta della luce.
31 maggio 2013 9:12 - laura6418
Ne convengo, infatti oramai me ne frego. io spendo poco di +, tanto consumo talmente poco, e loro guadagnano meno, perchè nella giornata l'energia viene anche dai fotovoltaici e non dalle loro fonti fossili....
ah ah ah!!!

non sempre il prezzo + basso "conviene"!!
;-)
30 maggio 2013 18:22 - ennio4531
Trovo strabiliante che l'Aduc ancora oggi parli di vantaggi raccontandoci che ..

' All'AEEG, invece, lanciamo l'invito di tener sotto controllo i prezzi del mercato e non farci perdere i vantaggi acquisiti grazie al forte incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili ... '

quando gli utenti stanno pagando un kwh di energia elettrica da fonti rinnovabili, a causa degli incentivi , ad un prezzo almeno tre volte maggiore rispetto al prezzo di mercato .

Questo pizzo ( incentivi ) impostoci dallo Stato , a favore dei produttori , ci costerà quest'anno l'astronomica cifra di circa 10 miliardi di euro !

A memoria non ricordo nella storia recente un settore industriale che abbia goduto di così alti ... regali .

Non solo .

Per produrre meno del 10% del fabbisogno nazionale, abbiamo investito almeno 50 miliardi di euro in gran parte importando impianti eolico/solari dall'estero lasciando alla produzione nazionale le ... briciole .

Il risultato è stato, anche a fronte della diminuzione della domanda, di provocare un enorme sovracapacità del sistema di generazione elettrica in Italia tanto da avere una potenza installata doppia rispetto a quella massima richiesta .

La conseguenza ha comportato un minor utilizzo degli impianti termoelettrici con aumento dei costi per unità prodotta e perdite di posti di lavoro .

A fronte di tutto questo , l' Aduc ci ... distrae con la bioraria !

Siamo proprio alla .. trave e la pagliuzza !
30 maggio 2013 17:47 - minotauro5801
UK – energia elettrica Residenziale
Costo al Kw comprensivo di IVA al 5 % =
Day Energy = 0,21168 Euro KW
Nigth Energy = 0,077664 Euro KW
Alle ore 0,30 ( mezzanotte e mezza ) entra in vigore la Nigth Energy, pertanto riscaldamento, scaldabagno e tutto quello che vuoi, non essendoci limitatore.
Alle ore 8,30 della mattina rientra in vigore la Day Energy.
Non ci sono contatori elettronici, non ci sono fasce di consumo e tutte quelle stronzate messe in atto per fregare il normale cittadino.
La bolletta ha 3 voci:
Contatore iniziale
Contatore finale
Totale da pagare
Non mi sembra difficile da fare.
30 maggio 2013 16:36 - savpg8801
Una delle ennesime invenzioni "studiate" a tavolino che sono servite solo a rendere ulteriormente complicate ed illeggibili (viva la trasparenza e l'informazione) le bollette, prive di ogni chiarezza e, forse, volute proprio per occultare la miriade di variazioni, conguagli, tariffe continuamente modificate che già ne rendevano impossibile l'intelligibilità.
Come è la storiella delle etichette che, dai capoccioni ventilata come sicuro metodo di chiarezza e tracciabilità, con l'aumentare delle informazioni(vere o false che siano) scombinano solo la gente comune e la inducono ad evitare di leggerle. A parte chi non ci vede bene, chi non conosce le terminologie, chi ha fretta e deve farsi un carrello in mezz'ora, chi non ha cultura appropriata, e chi si è veramente scocciato di mettersi a studiare merceologia e chimica per poterle interpretare.
Insomma, la bolletta elettrica si paga per forza e ti possono vessare in ogni modo senza farci niente.
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