fiscale è davvero il fattore. Penso che non dovremmo
ignorare questa sezione. perché si tratta di un futuro di
protezione per qualsiasi attività commerciale. produzione
di energia solare è gestito da qualche progetto. dovremmo
discutere su di loro.
5 giugno 2013 15:31 - savpg8801
A proposito di questi dubbi...sempre ne emergono e sempre
sarà così. Instabilità regolamentare e legislativa,
dunque.
Allora un mese fa, quando eravi il termine del 30 giugno
2013 per la richiesta di detrazione"scambio sul posto" e 31
maggio per conto energia, ed avendo avuto l'idea per
l'ennesima volta di installare i pannelli fotovoltaici, mi
sono rivolto ad imprese per preventivi. Siccome il 30 giugno
non era proprio così lontano perchè la detrazione viene
concessa solo con la certificazione ufficiale dell'avvenuto
allacciamento (non sto a dire i giri burocratici) e
ritenendo di non fare in tempo, ho desistito.
Ora potrei ripensarci, ma ho fatto altre "elucubrazioni"
anche con piccolo parere da parte di un ingegnere che si
occupa tra l'altro di certificazioni energetiche.
Riporto, pertanto, il mio scritto di oggi stesso su altro
articolo del forum:""Tariffe elettriche biorarie: analisi di
un fallimento"".
Perciò:
:::Premesso che per legge bisogna, sul nuovo, installare un
minimo di celle oltre ad altre incombenze inutili e
ridondanti circa altri presìdi sul risparmio energetico e
sulla gestione acustica, mi provo a sostenere quanto di meno
conveniente, sotto ogni aspetto, ci sia ad installare
fotovoltaico dal privato.
Ho ottenuto vari progetti dettagliati con sopralluogo di
esperti sulla mia abitazione(singola con ogni possibilità
di installazione) ed ho deciso di soprassedere a detta
installazione.
Come sentito nell'ultimo intervento a proposito dell'aspetto
pubblico, ed appurato con molti calcoli che la parte
economica a proposito di una convenienza privata, siano
aleatori, e certamente non convenienti, convengo ed affermo
che la mia convinzione sia quella che gli incentivi non
diano in alcun modo convenienza, specie per lo Stato che
deve provvedere al defalco delle entrate per passarlo al
contribuente il quale, a sua volta ne ha un beneficio solo
in dieci anni, ammesso che ne possa vantare la
detraibilità; peraltro su questo punto, come hanno cambiato
tante volte le regole, potrebbero farlo ancora. Il conto
energia è finito a maggio. E' subentrato il "consumo sul
posto" che dà la unica possibilità di riconsumare a
tariffa ridotta a circa la metà (e non più come prima che
si rivendeva a prezzo addirittura maggiore) il prodotto in
eccedenza e non immediatamente utilizzato.
--
Allora: un impianto monocristallino o a silicio amorfo, più
o meno si paga uguale, le caratteristiche sono, però
diverse.
Se fissi un 6 kwh di picco (pannelli per decine di m2)
installazione, certo numero di carte, permessi, ecc. vai
almeno sui 15/16 mila euro.
Visti i grafici delle rese nei vari mesi dell'anno(ovvio
dipende da variabilità di molti fattori) dicono che il
punto di pareggio si avrebbe dopo 6/8 anni.
Capitale scucito subito, mancati montanti di interesse,
lavoro di manutenzione ed altre incombenze, non giustificano
l'impegno.
Non mettiamoci l'estetica o altre motivazioni, ma rendiamoci
conto che il tutto viene, dagli installatori, pubblicizzato
e caldeggiato con orizzonti temporale di trenta e passa
anni; perchè? Il motivo è che sulla base di tabelle
costruite dopo tale "inezia" di anni ci sarebbe una
convenienza sostanziale. Tutto ciò per promuovere
l'operazione e dare lavoro a qualche ditta di installatori.
Non per niente, ogni volta che apri siti internet, anche non
inerenti, vi sono poubblicizzate tantissime proposte di
fotovoltaico.
Ma attenzione, poca parte di materiale viene prodotta in
Europa, tutto il resto a oriente.
Quindi soldi che vanno ""fuori". E i pannelli europei
costano di più.
Ma chi riesce a fare i conti benino, anche un capitale ben
investito in altro modo, dopo "n" anni può raddoppiare ed
anche di più.
Al 3% in anni 23,449
Al 4% in anni 17,673
Al 5% in anni 14,205
e così via.
Poi c'è da dire che la o le compagnie elettriche dovranno
sempre esistere perchè il solo comparto delle alternative
non potrà mai essere affidabilmente a carattere di
produttività CONTINUATIVA tale da assicurare in ogni
momento e luogo un consumo regolare ed affidabile.
Nulla che possa affidarsi alla natura, può sopperire "in
toto".
Se proprio ci si vuol vedere la convenienza (ma di
chi?...... Stato,banche, privato, installatori, specchi per
allodole, ambientalisti, produttori stranieri) -ad ognuno la
sua-, ecc.ecc. sono parte degli operatori che, a ben
esaminare, cozzano l'un l'altro.ed ognuno la rivendica come
buona. Ma una cosa buona per tutti non esiste.