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12 gennaio 2014 11:20 - claudio8633
"Le ipotetiche, non più concesse al Cliente rompicoglioni, suonano come il detto, "tagliarsi i coglioni per far dispetto alla moglie"."

No, suonano come "QUEL cliente servirlo COSTA TROPPO tempo o danaro perche' essendo problematico le vendite a lui saranno SEMPRE difficili quindi in perdita".
Una cosa e' la cortesia, una cosa e' un'incidente e l'altra e la necessita' di attenzione.

Una cosa e' regalare un consegna AL VOLO ad uno storpio (cliente compreso) come facevo con un paio di tizi.

Un'altra cosa e' un mentecatto che urla che siccome sul suo SUV (grandi fuori, piccoli come una panda dentro) non ci sta il TV koreano noi DOBBIAMO consegnare gratis e adesso. Quante volte capita con i suvvisti dalla fetida juke al costoso cassonetto della differenziata della BMW.

Costo TV bidone koreano 600E Ricarico LORDO 60E (tasse 30). Costo del transit quasi 20.000E. Costo personale per un ora guarda la tua busta e moltiplica per 2.

Ciccio, se devo far correre le persone senza motivo devo allungargli danari extra dammi un RAGIONEVOLE motivo. Consegna & install domani sono 25E e "adesso" sono 70. Altrimenti i dipendenti non arrivano fuori orario.

Ripeto: se non si vuole favorire un cliente e' perche' non vuole essere servito. non esiste un'atra motivazione per la frase che hai detto tu
12 gennaio 2014 10:34 - claudio8633
Ciao mario
Ho sempre pensato di poter fare la differenza ma evidentemente non era quello che cerca il consumatore.

Quello che molte volte sembra NORMALE e GIUSTO solo perche' ci siamo abituati e' una cosa carina MA contiene dei costi.

Per esempio poterlo cambiare a ufo per certi prodotti implica costi molto elevati. Pensiamo ai CONSUMATORI che non vogliono un telefonino in esposizione, figurimoci PROFANATO per giorni da altrui.
Pensiamo alle mutande: compreresti mutande usate per avere le possibilita' di sostituzione?

Non e' una questione di GIUSTIZIA ma banalmente COSTI.
Questo implica una SCELTA: Maggiori costi per il cliente o limitiamo la restituzione?

leggere sulla vetrofania che accetta ANCHE la Carta di Credito non vuol dire che lo si possa sempre fare. Come del resto al sabato non ho mai accettato assegni.
Vuoi la carta di credito su di un prodotto con ricarico lordo del 4%?
No problem, paghi il 3% in piu'! Vuoi la panna sul gelato? la paghi!
Vuoi il pagamento rateale? Paghi.
Vuoi la consegna a casa...

non e' che una terza persona possa REGALARTI qualcosa perche' non si capisce.

Il negozio e' uno strumento a pagamento che aggiunge servizi al mero prodotto ed e' al servizio di un'entita' chiamata cliente.

Altrimenti compriamo per posta.

Il problema di Mario ma anche di altri e' che vedono tutto da un lato solo della barricata.
Avevo un caro amico MOLTO rabbioso e gli proposi di passare una settimana con me. Doveva solo ascoltare. Dopo 2 giorni smise di dire che i clienti hanno sempre ragione o peggio che i consumatori erano santi. Forse un cellulare aperto come un biscotto con il possessore che urlava in mezzo al negozio a proposito di una presunta garanzia (quante volte scene cosi!!) ha contribuito.

Mi dispiace ma non solo la "colpa" e' di entrambe le fazioni ma la larga responsabilità è dei Consumatori ed in particolare dopo lubrano e campagne "io valgo".

infatti come dici
"Quale vantaggio ne può trarre il Commerciante, se il cliente va od andrà ad acquistare da un'altra parte?"
Il commerciante ha la pistola puntata contro, il cliente no. Pensa bene a questo.
Il cliente se ne va e non prendi lo stipendio!

Per questo sono nati i centri commerciali: sono l'equivalente di vendita dei carro armati.

Stendiamo un pietoso velo sulla schifezza del nuovo codice del consumo che e' stato redatto per SFAVORIRE i clienti e se eseguito alla lettera farebbe cessare quella cosa chiamata garanzia per stallo.
il codice commentato:
http://allarovescia.blogspot.it/2009/11/essere-stupidi.html
8 gennaio 2014 15:00 - mario6193
Ciao Claudio 8633,

che dire... è vero che "cortesia e gentilezza" devono sempre essere alla base dei rapporti, ma, una volta detto e fatto ciò, io preferisco fare la mucca decerebrata e comprare qualcosa descritto dall'Etichetta, dal Prezzo e dal Prezzo per Unità regolarmente esposti, toccarlo e rigirarlo tra le mani come e quanto voglio e compararlo con quelli a fianco esposti; poterlo pagare indifferentemente con tutti i mezzi di pagamento che il Venditore pubblicizza di accettare; poterlo cambiare o restituire non solo se è difettoso, ma anche solo per essermi sbagliato a comprarlo od ad avere cambiato idea.

E non, invece, pensare che il Venditore mi dia chissà quali consigli a mio favore, oltre a quelli che coincidono col suo vendere e vendere quello che ha lì; leggere sulla vetrofania che accetta la Carta di Credito in Pagamento e poi sentirmi fare storie che non la vuole per questo e quest'altro motivo (non glielo ordina mica il dottore di accettare le carte di credito!); diventare antipatico, noioso, supponente o stolto se, per ceracare di far valere un mio diritto, devo dire che informerò la Banca (che poi hai ragione che non serve a nulla - occorre denunciare alla Polizia Annonaria perché si tratta di violazione del contratto di vendita); sentirmi dire che la merce non si cambia, o che al massimo può rilasciare un buono spesa da spendere nel suo negozio.

Meno male che la parola "consumatore" è entrata nel vocabolario ed altro non fa che cercare di normare giuridicamente quello che già dovrebbe essere il rapporto Venditore/Cliente, cosa che evidentemente prima del Codice al Consumo non era.
Mi rammarico di percepire che tu abbia nostalgia di questa mancanza, e questo dimostra che, se forse ad un pò di esasperazione, che tu chiami guerra, siamo arrivati, larga responsabilità è dei Commercianti.

Le ipotetiche ritorsioni del Commerciante(pacchetto, sostituzione, spiegazione...), non più concesse al Cliente rompicoglioni, suonano come il detto, "tagliarsi i coglioni per far dispetto alla moglie".
Quale vantaggio ne può trarre il Commerciante, se il cliente va od andrà ad acquistare da un'altra parte?

Ciao,
Mario
:)
8 gennaio 2014 9:31 - claudio8633
uno sconto del 50% equivale ad un ricarico del 100%.
La matematica non e' un'opinione come spesso accade sui suoi articoli

Per motivi psicologicici 49.90 per molti equivale a 40 e comunque meno di 45.

Normalmente i saldi sono proposti da negozi di vestiti che fanno sconti enormi rispetto al listino ma avendo margini notevoli possono accettare qualsiasi pagamento.
In altri settori che magari vogliono agganciarsi al treno della parola "svendita" il ricarico NON PERMETTE pagamenti che hanno costi elevati (es alcune carte di credito) ed il loro utilizzo trasformerebbe la vendita o lo scambio a ricarico vicino allo 0% in perdita secca.

Tanni anni fa gestivo un negozio e su alcuni prodotti con ricarichi sotto il 5% rifiutavo il pagamento con C.Credito poiche era intorno al 3% (in un caso il 4.5%). La vendita diveniva sconveniente. Ok le carte di debito, assegni, contante, rate e forse anche conchiglie...

attenzione che minacciare un negoziante di segnalarlo all'istituto di credito vi rende istantaneamente antipatici, noiosi supponenti e riconoscibili come persone stolte.

Ricordiamo che la banca prende MOLTI soldi dal negoziante (fissi piu' %) e salvo che quest'ultimo non sia un gran cliente di una tale segnalazione e' ridicola ma sicuramente se dopo tale minaccia chiedete un favore che normalmente viene concesso come prassi (es pacchetto, sostituzione, spiegazione...) ad un cliente che fa delle minacce noiose potrebbe non venir concesso.

Forse bisognerebbe ricordare che la vendita e' un semplice scambio non e' una guerra come vorrebbero alcuni.

Se volete che diventi una guerra attenzione che poi esistono entita' molto attrezzate come portaerei ceh si chiamano supermercati o centri commerciali dove il cliente trasformato in consumatore non ha piu' nessun diritto salvo quelli decisi dal managment.

Mi dispiace che spesso il signor tony reputi la vendita come una guerra e sicuramente alcune interazioni fra esseri umani puo' finire male per tante ragioni MA CORTESIA E GENTILEZZA sono d'obbligo da entrambe le parti.
Il risultato di questa aggressivita' crescente da parte di una nuova entita' (il consumatore che nei vecchi vocabolari neppure esisteva) ha creato in risposta la vendita non assistita:
nessuna cortesia
nessuna gentilezza
nessuna scelta
un pascolo per mucche decelebrate che brucano e passano alla cassa dopo aver comprato prodotti anche complessi e spesso inadeguati all'uso.
Una barriera invalicabile fra la mucca e il pastore nascosto dietro le quinte.
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