A proposito della cura per l'epatite C. Ho la possibilita'
di offrire una cura all'estero ad un prezzo ragionevole
utilizzando il nuovo farmaco in questione.
Per sgombrare il campo da sospetti, non chiedo soldi fino a
che la persona non sara' visitata da un medico in un
ospedale pubblico, anche allora, potra' decidere di non
procedere e non paghera' nulla.
In quanto trattasi di questione legate alla privacy, invito
le persone che non sono in cura in Italia, e che cercano
un'alternativa, a scrivermi alla casella
ferrarigino44[lumaca]gmail.com. Riceverete una prima
risposta, a cui seguiranno tutte le delucidazioni che
riterrete necessario sapere.
Non e' una vendita su internete, ne' in strutture private,
ma tutto viene svolto in un ospedale pubblico.
Spero che dopo tanti tentativi di diffondere questa
opportunita', possa aver trovato una associazione disposta
ad investigare per dare un minimo di credibilita' ad un
problema gravissimo.
L'alternativa esiste, all'estero, fatevi un soggiorno di 10
giorni e ritornerete con una diagnosi ufficiale ed i farmaci
per la cura.
Un Cordiale Saluto, Gino.
22 gennaio 2015 9:58 - colemar
Al di là del fatto che il prezzo spuntato nei paesi che
riconoscono il brevetto è probabilmente eccessivo rispetto
ai costi già sostenuti dalla GILEAD, è ovvio che un prezzo
di 1 USD a compressa è troppo basso e GILEAD non
accetterebbe mai di praticarlo in tutto il mondo.
Quindi in pratica i paesi occidentali finanzieranno
indirettamente la terapia in India.
Mi domando comunque se il prezzo di 1 USD è quello che lo
stato indiano corrisponderà a GILEAD, o se invece è il
prezzo al dettaglio risultante per effetto delle sovvenzioni
pubbliche.