Nicola Gratteri, la cannabis, l’alcol e San Patrignano:
quando il proibizionismo diventa ipocrisia
Il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, nelle
ultime settimane è sempre sui giornali. Dopotutto è stato
facile per lui diventare la voce di riferimento di quel
fronte proibizionista che, in Parlamento e nella società,
si batte contro la legalizzazione della cannabis. Serpelloni
è caduto in disgrazia, Gasparri e Giovanardi sono ormai
poco spendibili e tolgono maggior consenso di quanto non ne
portino.
Gratteri rappresenta un profilo non ancora sovraesposto ed
il ruolo di Procuratore della Repubblica gli conferisce
un’aura di autorevolezza. Non che si possa considerare un
campione di comunicazione, ma è praticamente l’unico tra
gli uomini di legge ad essersi espresso contro la
legalizzazione, quindi puntare su di lui è stato pressoché
d’obbligo.
Ma nelle sue prime uscite pubbliche Gratteri ha anche un
po’ esagerato. Ha attribuito ogni sciagura sanitaria e
sociale alla cannabis, e questo per i suoi sostenitori va
benissimo, ma nella sua furia da profeta anti-vizio si è
spinto decisamente oltre affermando che per lui lo stato
dovrebbe vietare anche «sigarette, alcol e videopoker».
Il problema è che la comunità di San Patrignano, cioè
l’ente che storicamente funge da autorità teorica ed
economica per tutto il mondo del proibizionismo italiano, il
vino lo produce e lo vende in gran quantità: rossi, bianchi
e spumanti commercializzati in tutto il mondo attraverso una
miriade di etichette tutte di proprietà della Comunità
fondata da Muccioli e finanziata dalla famiglia Moratti:
Avi, Aulente Bianco e Rosso, Vie, Noi, Montepirolo, Avi,
Ora, Start e Avenir, ‘Ino e Paratino. Oltre 500mila
bottiglie ogni anno, da un paio d’anni gestite in
collaborazione con il Gruppo Cevico, uno dei giganti
dell’enologia italiana con i suoi 150 milioni di euro di
fatturato annuo.
E qualcuno tutto questo deve averlo fatto presente al buon
Gratteri: tocca quello che vuoi ma lascia stare il vino,
ché il compianto Muccioli aveva come motto «chi riesce
nelle vigne riesce nella vita» e noi su quelle vigne ci
abbiamo costruito un impero.
Detto e fatto. La settimana scorsa Gratteri è intervenuto
sul palco del “WeFree Days 2016”, ovvero il forum
“contro la violenza e le droghe” che ogni anno si tiene
proprio a San Patrignano e ha decisamente corretto il tiro:
«La differenza tra il fumo e l’alcol a cui spesso si fa
riferimento per giustificare la richiesta di legalizzazione
– ha dichiarato – è che chi si avvicina alle sostanze
lo fa sicuramente per sballare e finirà nella dipendenza,
mentre si può per esempio bere moderatamente».
Sarebbe facile ribattere elencando i numeri dei morti e
delle persone in cura per dipendenza da alcol e raffrontarle
con i zero (!) morti per cannabis riportati dalla
letteratura scientifica. Ma sarebbe tempo sprecato. Ci
limitiamo a mettere in luce l’ipocrisia delle sue parole
ed ognuno tragga le proprie conclusioni sull’autorevolezza
e l’onestà intellettuale di certi nuovi paladini della
proibizione (a sostanze alterne).
19 ottobre 2016 10:59 - ennius4531
... il disagiato23 esce dalla sua tana fumogena per ululare
al vento le solite fregnacce frutto di attività mentali
ormai esauste.
Avrebbe bisogno di qualcuno che lo aiuti a togliere il
blocca maiuscole dalla sua tastiera .....
18 ottobre 2016 22:00 - Starfighter23
INVITO CHIUNQUE LEGGA A SEGNALARE PER SPAM E STALKING
AGGRAVATO E CONTINUATO ALLA REDAZIONE DI ADUC DROGHE,CHE
CONSENTE QUESTO SCHIFO DA TROPPI ANNI,NONOSTANTE IL
REGOLAMENTO NON LO CONSENTA,CONFERMANDO DI APPOGGIARE LE
TEORIE DI QUESTO DEFICENTE,CONFERMANDO CHE ENNIO E' UNO
DELLA REDAZIONE
18 ottobre 2016 15:04 - ennius4531
... la legalizzazione non smentisce i risultati delle
ricerche specialistiche sull'erba magica e il mercato
azionario non é certo luogo che santifica le aziende
produttrici ...
La Storia é piena di scelte balorde compiute dalle
democrazie e anche di parassiti che scimmiottano il nickname
di altri dimostrando qualità umane assai misere.
Mancando il numero di telefono dei ricercatori, non so se la
ricerca abbia un fondamento di credibilità secondo l'ipse
dixit di W3C...
Da Aduc
USA: Cannabis riduce dimensione e forma spermatozoi. Studio
9 giugno 2014
La cannabis mette a serio rischio la fertilita' dei giovani
uomini, secondo un nuovo studio dell'Universita' di
Sheffield secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista
'Human Reproduction'.Il consumo di marijuana riduce infatti
le dimensioni e la forma degli spermatozoi. Se si progetta
di mettere su famiglia, quindi, e' meglio smettere di
fumarla. La ricerca e' la piu' grande mai effettuata al
mondo per valutare come comuni stili di vita influenzino la
struttura degli spermatozoi.
Dalle analisi sono emersi anche altri fattori che esercitano
un impatto sulla morfologia degli spermatozoi. Ad esempio,
forma e dimensioni sembrano peggiorare nei campioni
eiaculati durante i mesi estivi mentre migliorano negli
uomini che si sono astenuti da attivita' sessuali per piu'
di sei giorni. Sigarette e alcol pare abbiano, invece, poco
effetto. L'indagine ha reclutato un campione di 2.249 uomini
da quattordici cliniche per la fertilita' del Regno Unito.
....
Additional information
The paper, ‘Modified and non-modifiable risk factors for
poor sperm morphology’ by AA Pacey et al, will be
published in the journal Human Reproduction, at 00:05 (BST)
on Thursday 5 June 2014.
1 Participating centres were: Department of Obstetrics and
Gynaecology, Queens University, Belfast; Assisted Conception
Unit, Birmingham Women’s Hospital; Division of Obstetrics
and Gynaecology, St Michael’s Hospital, Bristol;
Directorate of Women’s Health, Southmead Hospital,
Bristol; Cardiff Assisted Reproduction Unit, University of
Wales; MRC Reproductive Biology Unit, Edinburgh;
Reproductive Medicine Unit, Liverpool Women’s Hospital; St
Bartholomew’s Hospital, London; Department of Obstetrics
and Gynaecology, Royal Free and University College, London;
Department of Reproductive Medicine, St Mary’s Hospital,
Manchester; IVF/Immunology Laboratory, Salford Royal
Hospital Department of Histopathology, University hospital
of South Manchester; International Centre for Life,
Newcastle; Department of Obstetrics and Gynaecology, Jessop
Hospital for Women, Sheffield; Shropshire and Mid-Wales
Fertility Centre, Royal Shrewsbury NHS Trust.
---------
Acta Psychiatrica Scandinavica
Volume 79, Issue 5, pages 505–510, May 1989
Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County
Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter
Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson,
associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg,
professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis,
professor of psychiatric epidemiologyd
An association between use of cannabis in adolescence and
subsequent risk of schizophrenia was previously reported in
a follow up of Swedish conscripts. Arguments were raised
that this association may be due to use of drugs other than
cannabis and that personality traits may have confounded
results. We performed a further analysis of this cohort to
address these uncertainties while extending the follow up
period to identify additional cases.
Setting 1969-70 survey of Swedish conscripts (97% of the
country's male population aged 18-20).
Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of
cannabis and other drugs, and on several social and
psychological characteristics.
Results
Cannabis was associated with an increased risk of developing
schizophrenia in a dose dependent fashion both for subjects
who had ever used cannabis (adjusted odds ratio for linear
trend of increasing frequency 1.2, 95% confidence interval
1.1 to 1.4, P50 times was 6.7 (2.1 to 21.7) in the cannabis
only group. Similar results were obtained when analysis was
restricted to subjects developing schizophrenia after five
years after conscription, to exclude prodromal cases.
Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of
developing schizophrenia, consistent with a causal relation.
This association is not explained by use of other
psychoactive drugs or personality traits relating to social
integration.
17 ottobre 2016 21:33 - ennio4531
La probabile legalizzazione in Canada porta in alto il
mercato azionario
Una società canadese attiva nel settore della Cannabis ha
messo a segno il massimo, in borsa, delle ultime 52
settimane: dallo scorso ottobre è passata da un prezzo di
circa 1,80 a 5,80 dollari per azione.
Le indiscrezioni che trapelano sui lavori della commissione
governativa canadese per la legalizzazione della cannabis,
hanno infiammato il mercato.
Con ogni probabilità, a partire dalla primavera 2017, il
Canada introdurrà la legalizzazione della cannabis, sia per
scopi medici che ricreativi.
Molti investitori pensano alle opportunità che si verranno
a creare per le aziende già attive nel settore medico, che
beneficeranno certamente dello sviluppo del settore
ricreativo.
È un mercato da miliardi di dollari, con grandi
potenzialità di profitti solo per le applicazioni mediche,
ma se a queste si aggiungeranno anche quelle ricreative, i
ritorni saranno enormi e le aziende esistenti ne trarranno
grandi vantaggi.
La legalizzazione della cannabis è qualcosa che il mercato
si attende anche in tutti gli Stati Uniti e in altri paesi
del mondo.
In questo contesto favorevole la Canopy Growth, un’azienda
canadese quotata al Toronto Stock Exchange (TSX), ha
raggiunto i massimi a quasi 6 dollari, quando soltanto un
anno fa era al di sotto dei 2 dollari. Una performance
davvero considerevole, che evidenzia il fermento che c’è
tra gli investitori interessati a questo settore.
La Canopy Growth controlla la Tweed Inc., che sta
rilasciando Leafs by Snoop, una linea di prodotti a base di
cannabis, in collaborazione con il rapper Snoop Dogg in
qualità di esperto di cannabis oltre che un’icona della
cultura della cannabis canadese.
Ma anche altre società canadesi, in vista della nuova
normativa, registrano una crescita nel valore delle proprie
azioni con, per esempio, la Aurora Cannabis, la Aphria Inc.,
la OrganiGram Holdings e la Mettrum Health, tutte aziende
quotate alla borsa di Toronto.
Difficile non prendere atto che il nuovo panorama normativo
mondiale stia cambiando per quanto riguarda la cannabis,
così come difficile ignorare gli avvertimenti degli
analisti che prevedono un rally dei prezzi per molte delle
società impegnate in questo nuovo settore.
17 ottobre 2016 19:08 - ennius4531
... la legalizzazione non smentisce i risultati delle
ricerche specialistiche sull'erba magica.
La Storia é piena di scelte balorde compiute dalle
democrazie e anche di parassiti che scimmiottano il nickname
di altri.
Mancando il numero di telefono dei ricercatori, non so se la
ricerca abbia un fondamento di credibilità secondo l'ipse
dixit di W3C..... .
Da Aduc
USA: Cannabis riduce dimensione e forma spermatozoi. Studio
9 giugno 2014
La cannabis mette a serio rischio la fertilita' dei giovani
uomini, secondo un nuovo studio dell'Universita' di
Sheffield secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista
'Human Reproduction'.Il consumo di marijuana riduce infatti
le dimensioni e la forma degli spermatozoi. Se si progetta
di mettere su famiglia, quindi, e' meglio smettere di
fumarla. La ricerca e' la piu' grande mai effettuata al
mondo per valutare come comuni stili di vita influenzino la
struttura degli spermatozoi.
Dalle analisi sono emersi anche altri fattori che esercitano
un impatto sulla morfologia degli spermatozoi. Ad esempio,
forma e dimensioni sembrano peggiorare nei campioni
eiaculati durante i mesi estivi mentre migliorano negli
uomini che si sono astenuti da attivita' sessuali per piu'
di sei giorni. Sigarette e alcol pare abbiano, invece, poco
effetto. L'indagine ha reclutato un campione di 2.249 uomini
da quattordici cliniche per la fertilita' del Regno Unito.
....
Additional information
The paper, ‘Modified and non-modifiable risk factors for
poor sperm morphology’ by AA Pacey et al, will be
published in the journal Human Reproduction, at 00:05 (BST)
on Thursday 5 June 2014.
1 Participating centres were: Department of Obstetrics and
Gynaecology, Queens University, Belfast; Assisted Conception
Unit, Birmingham Women’s Hospital; Division of Obstetrics
and Gynaecology, St Michael’s Hospital, Bristol;
Directorate of Women’s Health, Southmead Hospital,
Bristol; Cardiff Assisted Reproduction Unit, University of
Wales; MRC Reproductive Biology Unit, Edinburgh;
Reproductive Medicine Unit, Liverpool Women’s Hospital; St
Bartholomew’s Hospital, London; Department of Obstetrics
and Gynaecology, Royal Free and University College, London;
Department of Reproductive Medicine, St Mary’s Hospital,
Manchester; IVF/Immunology Laboratory, Salford Royal
Hospital Department of Histopathology, University hospital
of South Manchester; International Centre for Life,
Newcastle; Department of Obstetrics and Gynaecology, Jessop
Hospital for Women, Sheffield; Shropshire and Mid-Wales
Fertility Centre, Royal Shrewsbury NHS Trust.
17 ottobre 2016 15:16 - ennio4531
La probabile legalizzazione in Canada porta in alto il
mercato azionario
Una società canadese attiva nel settore della Cannabis ha
messo a segno il massimo, in borsa, delle ultime 52
settimane: dallo scorso ottobre è passata da un prezzo di
circa 1,80 a 5,80 dollari per azione.
Le indiscrezioni che trapelano sui lavori della commissione
governativa canadese per la legalizzazione della cannabis,
hanno infiammato il mercato.
Con ogni probabilità, a partire dalla primavera 2017, il
Canada introdurrà la legalizzazione della cannabis, sia per
scopi medici che ricreativi.
Molti investitori pensano alle opportunità che si verranno
a creare per le aziende già attive nel settore medico, che
beneficeranno certamente dello sviluppo del settore
ricreativo.
È un mercato da miliardi di dollari, con grandi
potenzialità di profitti solo per le applicazioni mediche,
ma se a queste si aggiungeranno anche quelle ricreative, i
ritorni saranno enormi e le aziende esistenti ne trarranno
grandi vantaggi.
La legalizzazione della cannabis è qualcosa che il mercato
si attende anche in tutti gli Stati Uniti e in altri paesi
del mondo.
In questo contesto favorevole la Canopy Growth, un’azienda
canadese quotata al Toronto Stock Exchange (TSX), ha
raggiunto i massimi a quasi 6 dollari, quando soltanto un
anno fa era al di sotto dei 2 dollari. Una performance
davvero considerevole, che evidenzia il fermento che c’è
tra gli investitori interessati a questo settore.
La Canopy Growth controlla la Tweed Inc., che sta
rilasciando Leafs by Snoop, una linea di prodotti a base di
cannabis, in collaborazione con il rapper Snoop Dogg in
qualità di esperto di cannabis oltre che un’icona della
cultura della cannabis canadese.
Ma anche altre società canadesi, in vista della nuova
normativa, registrano una crescita nel valore delle proprie
azioni con, per esempio, la Aurora Cannabis, la Aphria Inc.,
la OrganiGram Holdings e la Mettrum Health, tutte aziende
quotate alla borsa di Toronto.
Difficile non prendere atto che il nuovo panorama normativo
mondiale stia cambiando per quanto riguarda la cannabis,
così come difficile ignorare gli avvertimenti degli
analisti che prevedono un rally dei prezzi per molte delle
società impegnate in questo nuovo settore.
17 ottobre 2016 8:27 - ennius4531
....ennio4531 non é altro che un parassita che si ritiene
furbastro scimmiottando il mio nickname approfittando delle
maglie larghe dell'Aduc nell'accettare nuovi nick.
La legalizzazione non smentisce i risultati delle ricerche
specialistiche sull'erba magica e la Storia é piena di
scelte balorde compiute dalle democrazie.
Mancando il numero di telefono dei ricercatori, non so se la
ricerca abbia un fondamento di credibilità secondo l'ipse
dixit di W3C..... .
Da Aduc
USA: Cannabis riduce dimensione e forma spermatozoi. Studio
9 giugno 2014
La cannabis mette a serio rischio la fertilita' dei giovani
uomini, secondo un nuovo studio dell'Universita' di
Sheffield secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista
'Human Reproduction'.Il consumo di marijuana riduce infatti
le dimensioni e la forma degli spermatozoi. Se si progetta
di mettere su famiglia, quindi, e' meglio smettere di
fumarla. La ricerca e' la piu' grande mai effettuata al
mondo per valutare come comuni stili di vita influenzino la
struttura degli spermatozoi.
Dalle analisi sono emersi anche altri fattori che esercitano
un impatto sulla morfologia degli spermatozoi. Ad esempio,
forma e dimensioni sembrano peggiorare nei campioni
eiaculati durante i mesi estivi mentre migliorano negli
uomini che si sono astenuti da attivita' sessuali per piu'
di sei giorni. Sigarette e alcol pare abbiano, invece, poco
effetto. L'indagine ha reclutato un campione di 2.249 uomini
da quattordici cliniche per la fertilita' del Regno Unito.
....
Additional information
The paper, ‘Modified and non-modifiable risk factors for
poor sperm morphology’ by AA Pacey et al, will be
published in the journal Human Reproduction, at 00:05 (BST)
on Thursday 5 June 2014.
1 Participating centres were: Department of Obstetrics and
Gynaecology, Queens University, Belfast; Assisted Conception
Unit, Birmingham Women’s Hospital; Division of Obstetrics
and Gynaecology, St Michael’s Hospital, Bristol;
Directorate of Women’s Health, Southmead Hospital,
Bristol; Cardiff Assisted Reproduction Unit, University of
Wales; MRC Reproductive Biology Unit, Edinburgh;
Reproductive Medicine Unit, Liverpool Women’s Hospital; St
Bartholomew’s Hospital, London; Department of Obstetrics
and Gynaecology, Royal Free and University College, London;
Department of Reproductive Medicine, St Mary’s Hospital,
Manchester; IVF/Immunology Laboratory, Salford Royal
Hospital Department of Histopathology, University hospital
of South Manchester; International Centre for Life,
Newcastle; Department of Obstetrics and Gynaecology, Jessop
Hospital for Women, Sheffield; Shropshire and Mid-Wales
Fertility Centre, Royal Shrewsbury NHS Trust.
17 ottobre 2016 7:51 - ennio4531
La probabile legalizzazione in Canada porta in alto il
mercato azionario
17 ottobre 2016 7:52 - ennio4531
La probabile legalizzazione in Canada porta in alto il
mercato azionario
Una società canadese attiva nel settore della Cannabis ha
messo a segno il massimo, in borsa, delle ultime 52
settimane: dallo scorso ottobre è passata da un prezzo di
circa 1,80 a 5,80 dollari per azione.
Le indiscrezioni che trapelano sui lavori della commissione
governativa canadese per la legalizzazione della cannabis,
hanno infiammato il mercato.
Con ogni probabilità, a partire dalla primavera 2017, il
Canada introdurrà la legalizzazione della cannabis, sia per
scopi medici che ricreativi.
Molti investitori pensano alle opportunità che si verranno
a creare per le aziende già attive nel settore medico, che
beneficeranno certamente dello sviluppo del settore
ricreativo.
È un mercato da miliardi di dollari, con grandi
potenzialità di profitti solo per le applicazioni mediche,
ma se a queste si aggiungeranno anche quelle ricreative, i
ritorni saranno enormi e le aziende esistenti ne trarranno
grandi vantaggi.
La legalizzazione della cannabis è qualcosa che il mercato
si attende anche in tutti gli Stati Uniti e in altri paesi
del mondo.
In questo contesto favorevole la Canopy Growth, un’azienda
canadese quotata al Toronto Stock Exchange (TSX), ha
raggiunto i massimi a quasi 6 dollari, quando soltanto un
anno fa era al di sotto dei 2 dollari. Una performance
davvero considerevole, che evidenzia il fermento che c’è
tra gli investitori interessati a questo settore.
La Canopy Growth controlla la Tweed Inc., che sta
rilasciando Leafs by Snoop, una linea di prodotti a base di
cannabis, in collaborazione con il rapper Snoop Dogg in
qualità di esperto di cannabis oltre che un’icona della
cultura della cannabis canadese.
Ma anche altre società canadesi, in vista della nuova
normativa, registrano una crescita nel valore delle proprie
azioni con, per esempio, la Aurora Cannabis, la Aphria Inc.,
la OrganiGram Holdings e la Mettrum Health, tutte aziende
quotate alla borsa di Toronto.
Difficile non prendere atto che il nuovo panorama normativo
mondiale stia cambiando per quanto riguarda la cannabis,
così come difficile ignorare gli avvertimenti degli
analisti che prevedono un rally dei prezzi per molte delle
società impegnate in questo nuovo settore.
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick.
Intanto la ricerca specialistica sull'uomo, alla faccia
delle maggioranze o minoranze, di qualunque sindacato e dei
... ratti, questo ci dice .
Alcuni studi ....
(Abstract ).
Harvard Medical School 16/04/2014
' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le
persone che avevano usato cannabis una o due volte la
settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere
cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le
emozioni, la motivazione e la dipendenza
I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate
scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che
avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti
e li hanno confrontati con quelle di studenti che non
avevano mai consumato la droga.
Due sezioni principali del cervello sono risultate essere
colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei
soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su
migliaia di soggetti .
L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter,
professore di psichiatria e scienze comportamentali alla
Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha
dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte
all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia
associato a conseguenze negative. ...."
Mark Winstanley , chief executive del centro per malati
mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis
è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo
studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra
salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente
fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la
probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono
consapevoli dei rischi.”
University of Texas. 2014
"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di
lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente
intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della
University of Texas. "
Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i
fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..
Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate
sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la
dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio
e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences
dell'University of Texas. " .
STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI:
SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014
Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i
ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di
cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e
un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .
Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che
hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di
marijuana è stata collegata all’insorgere della
malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche
è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.
In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha
guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al
Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di
cannabis all’insorgere della psicosi.
“Vorrei cercare di capire perché le persone usano
cannabis, cosa ricevono da questo utilizzo e poi
coinvolgerli spiegando loro come questo può causare danni
al cervello e aumentare il rischio di psicosi “, ha detto
la ricercatrice Marta Di Forti.
Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool
dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...
Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che
hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata
sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli
autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry,
si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della
marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .
Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County
Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter
Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson,
associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg,
professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis,
professor of psychiatric epidemiologyd.
Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of
cannabis and other drugs, and on several social and
psychological characteristics.
Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of
developing schizophrenia, consistent with a causal relation.
This association is not explained by use of other
psychoactive drugs or personality traits relating to social
integration.
30 agosto 2016 14:23 - ennio4531
IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANA SI SCHIERA :
LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA
Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente
dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il
maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione
aprendo alla possibilità di una legalizzazione della
cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice
Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata
attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non
conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno
più danni dello stesso principio attivo. Oggi la
microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata
soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste
sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati
come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire
comune».
Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i
poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato
un’associazione che finanzia campagne per la
legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per
permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse
economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la
presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti
è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia,
rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era
tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto
pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente
continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per
inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.
Altri sindacati di polizia si sono invece espressi
contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi
il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato
ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi
tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che
mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la
promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti
e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso
sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai
poliziotti condannati per l’uccisione di Federico
Aldovrandi.
29 agosto 2016 23:31 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick.
Intanto la ricerca specialistica sull'uomo, alla faccia
delle maggioranze o minoranze, di qualunque sindacato e dei
... ratti, questo ci dice .
Alcuni studi ....
(Abstract ).
Harvard Medical School 16/04/2014
' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le
persone che avevano usato cannabis una o due volte la
settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere
cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le
emozioni, la motivazione e la dipendenza
I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate
scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che
avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti
e li hanno confrontati con quelle di studenti che non
avevano mai consumato la droga.
Due sezioni principali del cervello sono risultate essere
colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei
soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su
migliaia di soggetti .
L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter,
professore di psichiatria e scienze comportamentali alla
Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha
dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte
all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia
associato a conseguenze negative. ...."
Mark Winstanley , chief executive del centro per malati
mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis
è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo
studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra
salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente
fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la
probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono
consapevoli dei rischi.”
University of Texas. 2014
"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di
lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente
intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della
University of Texas. "
Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i
fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..
Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate
sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la
dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio
e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences
dell'University of Texas. " .
STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI:
SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014
Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i
ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di
cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e
un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .
Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che
hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di
marijuana è stata collegata all’insorgere della
malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche
è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.
In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha
guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al
Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di
cannabis all’insorgere della psicosi.
“Vorrei cercare di capire perché le persone usano
cannabis, cosa ricevono da questo utilizzo e poi
coinvolgerli spiegando loro come questo può causare danni
al cervello e aumentare il rischio di psicosi “, ha detto
la ricercatrice Marta Di Forti.
Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool
dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...
Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che
hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata
sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli
autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry,
si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della
marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .
Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County
Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter
Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson,
associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg,
professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis,
professor of psychiatric epidemiologyd.
Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of
cannabis and other drugs, and on several social and
psychological characteristics.
Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of
developing schizophrenia, consistent with a causal relation.
This association is not explained by use of other
psychoactive drugs or personality traits relating to social
integration.
29 agosto 2016 20:40 - ennio4531
IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANA SI SCHIERA :
LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA
Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente
dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il
maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione
aprendo alla possibilità di una legalizzazione della
cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice
Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata
attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non
conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno
più danni dello stesso principio attivo. Oggi la
microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata
soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste
sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati
come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire
comune».
Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i
poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato
un’associazione che finanzia campagne per la
legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per
permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse
economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la
presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti
è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia,
rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era
tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto
pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente
continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per
inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.
Altri sindacati di polizia si sono invece espressi
contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi
il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato
ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi
tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che
mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la
promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti
e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso
sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai
poliziotti condannati per l’uccisione di Federico
Aldovrandi.
29 agosto 2016 15:57 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick.
Intanto la ricerca specialistica , alla faccia delle
maggioranze o minoranze e sindacati, questo ci dice .
Alcuni studi ....
(Abstract ).
Harvard Medical School 16/04/2014
' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le
persone che avevano usato cannabis una o due volte la
settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere
cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le
emozioni, la motivazione e la dipendenza
I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate
scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che
avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti
e li hanno confrontati con quelle di studenti che non
avevano mai consumato la droga.
Due sezioni principali del cervello sono risultate essere
colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei
soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su
migliaia di soggetti .
L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter,
professore di psichiatria e scienze comportamentali alla
Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha
dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte
all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia
associato a conseguenze negative. ...."
Mark Winstanley , chief executive del centro per malati
mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis
è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo
studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra
salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente
fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la
probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono
consapevoli dei rischi.”
University of Texas. 2014
"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di
lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente
intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della
University of Texas. "
Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i
fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..
Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate
sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la
dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio
e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences
dell'University of Texas. " .
STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI:
SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014
Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i
ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di
cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e
un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .
Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che
hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di
marijuana è stata collegata all’insorgere della
malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche
è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.
In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha
guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al
Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di
cannabis all’insorgere della psicosi.
“Vorrei cercare di capire perché le persone usano
cannabis, cosa ricevono da questo utilizzo e poi
coinvolgerli spiegando loro come questo può causare danni
al cervello e aumentare il rischio di psicosi “, ha detto
la ricercatrice Marta Di Forti.
Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool
dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...
Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che
hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata
sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli
autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry,
si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della
marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .
Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County
Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter
Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson,
associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg,
professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis,
professor of psychiatric epidemiologyd.
Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of
cannabis and other drugs, and on several social and
psychological characteristics.
Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of
developing schizophrenia, consistent with a causal relation.
This association is not explained by use of other
psychoactive drugs or personality traits relating to social
integration.
28 agosto 2016 15:26 - ennio4531
IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANA SI SCHIERA :
LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA
Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente
dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il
maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione
aprendo alla possibilità di una legalizzazione della
cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice
Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata
attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non
conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno
più danni dello stesso principio attivo. Oggi la
microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata
soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste
sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati
come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire
comune».
Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i
poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato
un’associazione che finanzia campagne per la
legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per
permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse
economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la
presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti
è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia,
rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era
tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto
pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente
continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per
inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.
Altri sindacati di polizia si sono invece espressi
contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi
il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato
ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi
tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che
mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la
promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti
e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso
sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai
poliziotti condannati per l’uccisione di Federico
Aldovrandi.
27 agosto 2016 17:01 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick.
Che lo Stato accetti di immettere ulteriore pattume ludico
sul mercato legale rappresenta una ulteriore violazione
delle norme costituzionali che impongono allo Stato in base
all'art.32 di ...
'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività..' .
L'interesse della collettività va tutelato anche da chi,
scambiando per diritti i propri capricci, può rappresentare
un pericolo per gli altri come le ricerche specialistiche
hanno evidenziato alla faccia delle maggioranze o minoranze.
Da Aduc
Notizia 12 maggio 2016 11:56
USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali
raddoppiati
Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che
hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso
di questa sostanza. Lo rivela l'ultima ricerca della AAA
Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge
sul consumo di cannabis consentito per guidare sono
arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe
tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti.
Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso
ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano
preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno
considerando di fare la stessa scelta quest'anno. La
Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di
Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del
2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di
conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano
recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata:
dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.
E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in
incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato
marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha
detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione
AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire
gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati
per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la
legalizzazione della droga".
Altra ricerca ..
La Cannabis triplica gli incidenti mortali sulle strade .
Incidenti mortali che coinvolgono l’uso di marijuana sono
triplicati nell’ultimo decennio, lo sostengono i
ricercatori in Rapporto elaborato dalla Mailman School of
Public Health della Columbia University.
Chi assume marijuana guida più o meno allo stesso modo di
chi ha abusato di alcol, ha spiegato Jonathan Adkins, vice
direttore esecutivo dell’Associazione Governors Highway
Safety. Si altera la capacita’ di giudizio, riduce la
vista e rende una persona più distratta e con più
probabilità di correre rischi durante la guida.
"E ‘un campanello d’allarme per noi nella Sicurezza
stradale”, ha detto Adkins . “La legalizzazione della
cannabis sta per diffondersi ad altri stati. Non è nemmeno
una questione di parte, a questo punto. La nostra previsione
è questa situazione diventerà la norma piuttosto che
l’eccezione”.
27 agosto 2016 10:34 - ennio4531
CANNABIS LEGALE L'ITALIA COMINCIA A CREDERCI
Vent’anni fa solo un quarto della popolazione era
favorevole alla legalizzazione. La quota, in crescita dal
2007, oggi è al 46%. Un terzo degli italiani resta
totalmente contrario
Legalizzare o non legalizzare la cannabis? Il dibattito ha
una lunga storia che origina dagli ultimi decenni del secolo
scorso. Dal 1997 a oggi l’accordo o il disaccordo sulla
legalizzazione delle droghe leggere ha subito una
significativa evoluzione. Quattro lustri fa solo un quarto
della popolazione era favorevole a tale ipotesi. Una
posizione minoritaria che è rimasta tale fino a metà del
primo decennio del XXI secolo. A partire dal 2007 (anno
successivo alla legge Fini-Giovanardi e agli inasprimenti
punitivi da essa introdotti) si registra una costante salita
dei favorevoli, che arrivano a un terzo dell’opinione
pubblica nel 2010, per salire al 43% nel 2014 (anno in cui
la Consulta boccia la Fini-Giovanardi) e al 46% di
quest’anno. Nell’arco di venti anni è avvenuto un
deciso mutamento di opinione, con il raddoppio della spinta
aperturista, mentre il fronte avverso ha vissuto un
progressivo prosciugamento.
Il tema presenta differenti sfaccettature. Le droghe leggere
– ha affermato recentemente Roberto Saviano – sono merce
di scambio tra terroristi e organizzazioni criminali. Per
questo la legalizzazione indebolirà le mafie.
argomento che convince buona parte dell’opinione pubblica
(50%) e che va analizzato con attenzione. I favorevoli alla
legalizzazione per colpire le mafie sono maggiormente
presenti tra gli elettori del Pd e dei Cinquestelle, ma ne
troviamo una buona quantità anche tra le fila degli
elettori di Forza Italia e della LegaNord. Complessivamente,
i contrari “senza se e senza ma” alla legalizzazione
sono un terzo degli italiani, mentre un quinto resta in
bilico tra le due posizioni.
Se è vero che nel Paese sull’argomento incontriamo delle
maggioranze politicamente identificabili, è altrettanto
vero che esso taglia tangenzialmente tutti i partiti. Gli
elettori della LegaNord, ad esempio, appaiono divisi in due
nette fazioni di peso equipollente, mentre quelli di Forza
Italia risultano leggermente più schierati per il no (anche
se di soli 4 punti). Nel Paese esiste, allo stato attuale,
una maggioranza relativa (e non assoluta) a favore della
legalizzazione, mentre le posizioni di netta contrarietà,
nel corso del tempo, hanno perso parte della spinta
propulsiva
Cambiando punto di osservazione e passando dalla politica
alla dimensione generazionale, possiamo osservare che la
faglia di separazione sulla legalizzazione scorre lungo
l’asse dell’età. Tra gli under 34 anni, infatti, la
maggioranza dei favorevoli è assoluta (56%), mente tra gli
over 55 le posizioni avverse a ipotesi liberazioniste
restano, di sei punti, superiori a quelle aperturiste. Anche
in questo caso possiamo parlare di un’evoluzione nel tempo
degli atteggiamenti, determinata dal permanere su posizioni
di apertura da parte dei giovani e dell’accedere alle
classi di età maggiori di quanti, negli scorsi venti anni,
avevano già espresso posizioni favorevoli alla
liberalizzazione.
In piena coerenza con questa evoluzione troviamo il favore,
da parte dell’opinione pubblica, dell’ipotesi della
produzione e della vendita della cannabis sotto il controllo
del Monopolio di Stato (sempre con il chiaro obiettivo di
tagliare l’erba sotto i piedi alla criminalità
organizzata).
Per completare il quadro è utile ricordare il favore, quasi
unanime, per l’uso terapeutico della cannabis. In questi
anni, quindi, è avvenuto un triplice processo di mutamento
tra gli italiani. Si è infragilito il senso di
pericolosità di questa sostanza e il suo essere anticamera
all’uso delle droghe pesanti; si è via via
de-ideologizzato il confronto, relegando le posizioni
oltranziste alle parti minoritarie di entrambi gli
schieramenti; si è insediato un senso d’inefficacia delle
misure repressive, con l’insediarsi di un atteggiamento
più pragmatico, volto ad affrontare il tema in modo
razionale e con l’aspirazione a colpire e destabilizzare
le fonti di reddito e gli spazi di manovra della
criminalità.
27 agosto 2016 10:33 - Starfighter23
CANNABIS LEGALE L'ITALIA COMINCIA A CREDERCI
Vent’anni fa solo un quarto della popolazione era
favorevole alla legalizzazione. La quota, in crescita dal
2007, oggi è al 46%. Un terzo degli italiani resta
totalmente contrario
Legalizzare o non legalizzare la cannabis? Il dibattito ha
una lunga storia che origina dagli ultimi decenni del secolo
scorso. Dal 1997 a oggi l’accordo o il disaccordo sulla
legalizzazione delle droghe leggere ha subito una
significativa evoluzione. Quattro lustri fa solo un quarto
della popolazione era favorevole a tale ipotesi. Una
posizione minoritaria che è rimasta tale fino a metà del
primo decennio del XXI secolo. A partire dal 2007 (anno
successivo alla legge Fini-Giovanardi e agli inasprimenti
punitivi da essa introdotti) si registra una costante salita
dei favorevoli, che arrivano a un terzo dell’opinione
pubblica nel 2010, per salire al 43% nel 2014 (anno in cui
la Consulta boccia la Fini-Giovanardi) e al 46% di
quest’anno. Nell’arco di venti anni è avvenuto un
deciso mutamento di opinione, con il raddoppio della spinta
aperturista, mentre il fronte avverso ha vissuto un
progressivo prosciugamento.
Il tema presenta differenti sfaccettature. Le droghe leggere
– ha affermato recentemente Roberto Saviano – sono merce
di scambio tra terroristi e organizzazioni criminali. Per
questo la legalizzazione indebolirà le mafie.
argomento che convince buona parte dell’opinione pubblica
(50%) e che va analizzato con attenzione. I favorevoli alla
legalizzazione per colpire le mafie sono maggiormente
presenti tra gli elettori del Pd e dei Cinquestelle, ma ne
troviamo una buona quantità anche tra le fila degli
elettori di Forza Italia e della LegaNord. Complessivamente,
i contrari “senza se e senza ma” alla legalizzazione
sono un terzo degli italiani, mentre un quinto resta in
bilico tra le due posizioni.
Se è vero che nel Paese sull’argomento incontriamo delle
maggioranze politicamente identificabili, è altrettanto
vero che esso taglia tangenzialmente tutti i partiti. Gli
elettori della LegaNord, ad esempio, appaiono divisi in due
nette fazioni di peso equipollente, mentre quelli di Forza
Italia risultano leggermente più schierati per il no (anche
se di soli 4 punti). Nel Paese esiste, allo stato attuale,
una maggioranza relativa (e non assoluta) a favore della
legalizzazione, mentre le posizioni di netta contrarietà,
nel corso del tempo, hanno perso parte della spinta
propulsiva
Cambiando punto di osservazione e passando dalla politica
alla dimensione generazionale, possiamo osservare che la
faglia di separazione sulla legalizzazione scorre lungo
l’asse dell’età. Tra gli under 34 anni, infatti, la
maggioranza dei favorevoli è assoluta (56%), mente tra gli
over 55 le posizioni avverse a ipotesi liberazioniste
restano, di sei punti, superiori a quelle aperturiste. Anche
in questo caso possiamo parlare di un’evoluzione nel tempo
degli atteggiamenti, determinata dal permanere su posizioni
di apertura da parte dei giovani e dell’accedere alle
classi di età maggiori di quanti, negli scorsi venti anni,
avevano già espresso posizioni favorevoli alla
liberalizzazione.
In piena coerenza con questa evoluzione troviamo il favore,
da parte dell’opinione pubblica, dell’ipotesi della
produzione e della vendita della cannabis sotto il controllo
del Monopolio di Stato (sempre con il chiaro obiettivo di
tagliare l’erba sotto i piedi alla criminalità
organizzata).
Per completare il quadro è utile ricordare il favore, quasi
unanime, per l’uso terapeutico della cannabis. In questi
anni, quindi, è avvenuto un triplice processo di mutamento
tra gli italiani. Si è infragilito il senso di
pericolosità di questa sostanza e il suo essere anticamera
all’uso delle droghe pesanti; si è via via
de-ideologizzato il confronto, relegando le posizioni
oltranziste alle parti minoritarie di entrambi gli
schieramenti; si è insediato un senso d’inefficacia delle
misure repressive, con l’insediarsi di un atteggiamento
più pragmatico, volto ad affrontare il tema in modo
razionale e con l’aspirazione a colpire e destabilizzare
le fonti di reddito e gli spazi di manovra della
criminalità.
27 agosto 2016 0:28 - ennius4531
. ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick...
Intanto la ricerca specialistica , alla faccia delle
maggioranze o minoranze, ci dice che ...
Da Aduc
Notizia 11 ottobre 2013 18:54
"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di
concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti
piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha
coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole
superiori.
Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu'
possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di
altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina,
anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga
rende meno critici rispetto all'assunzione di altre
droghe.
Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in
particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe
"socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy.
Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato
sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially
acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu'
inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e
ecstasy.
Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York
University e pubblicato su Prevention Science."
26 agosto 2016 18:25 - ennio4531
CANNABIS LEGALE L'ITALIA COMINCIA A CREDERCI
Vent’anni fa solo un quarto della popolazione era
favorevole alla legalizzazione. La quota, in crescita dal
2007, oggi è al 46%. Un terzo degli italiani resta
totalmente contrario
Legalizzare o non legalizzare la cannabis? Il dibattito ha
una lunga storia che origina dagli ultimi decenni del secolo
scorso. Dal 1997 a oggi l’accordo o il disaccordo sulla
legalizzazione delle droghe leggere ha subito una
significativa evoluzione. Quattro lustri fa solo un quarto
della popolazione era favorevole a tale ipotesi. Una
posizione minoritaria che è rimasta tale fino a metà del
primo decennio del XXI secolo. A partire dal 2007 (anno
successivo alla legge Fini-Giovanardi e agli inasprimenti
punitivi da essa introdotti) si registra una costante salita
dei favorevoli, che arrivano a un terzo dell’opinione
pubblica nel 2010, per salire al 43% nel 2014 (anno in cui
la Consulta boccia la Fini-Giovanardi) e al 46% di
quest’anno. Nell’arco di venti anni è avvenuto un
deciso mutamento di opinione, con il raddoppio della spinta
aperturista, mentre il fronte avverso ha vissuto un
progressivo prosciugamento.
Il tema presenta differenti sfaccettature. Le droghe leggere
– ha affermato recentemente Roberto Saviano – sono merce
di scambio tra terroristi e organizzazioni criminali. Per
questo la legalizzazione indebolirà le mafie.
argomento che convince buona parte dell’opinione pubblica
(50%) e che va analizzato con attenzione. I favorevoli alla
legalizzazione per colpire le mafie sono maggiormente
presenti tra gli elettori del Pd e dei Cinquestelle, ma ne
troviamo una buona quantità anche tra le fila degli
elettori di Forza Italia e della LegaNord. Complessivamente,
i contrari “senza se e senza ma” alla legalizzazione
sono un terzo degli italiani, mentre un quinto resta in
bilico tra le due posizioni.
Se è vero che nel Paese sull’argomento incontriamo delle
maggioranze politicamente identificabili, è altrettanto
vero che esso taglia tangenzialmente tutti i partiti. Gli
elettori della LegaNord, ad esempio, appaiono divisi in due
nette fazioni di peso equipollente, mentre quelli di Forza
Italia risultano leggermente più schierati per il no (anche
se di soli 4 punti). Nel Paese esiste, allo stato attuale,
una maggioranza relativa (e non assoluta) a favore della
legalizzazione, mentre le posizioni di netta contrarietà,
nel corso del tempo, hanno perso parte della spinta
propulsiva
Cambiando punto di osservazione e passando dalla politica
alla dimensione generazionale, possiamo osservare che la
faglia di separazione sulla legalizzazione scorre lungo
l’asse dell’età. Tra gli under 34 anni, infatti, la
maggioranza dei favorevoli è assoluta (56%), mente tra gli
over 55 le posizioni avverse a ipotesi liberazioniste
restano, di sei punti, superiori a quelle aperturiste. Anche
in questo caso possiamo parlare di un’evoluzione nel tempo
degli atteggiamenti, determinata dal permanere su posizioni
di apertura da parte dei giovani e dell’accedere alle
classi di età maggiori di quanti, negli scorsi venti anni,
avevano già espresso posizioni favorevoli alla
liberalizzazione.
In piena coerenza con questa evoluzione troviamo il favore,
da parte dell’opinione pubblica, dell’ipotesi della
produzione e della vendita della cannabis sotto il controllo
del Monopolio di Stato (sempre con il chiaro obiettivo di
tagliare l’erba sotto i piedi alla criminalità
organizzata).
Per completare il quadro è utile ricordare il favore, quasi
unanime, per l’uso terapeutico della cannabis. In questi
anni, quindi, è avvenuto un triplice processo di mutamento
tra gli italiani. Si è infragilito il senso di
pericolosità di questa sostanza e il suo essere anticamera
all’uso delle droghe pesanti; si è via via
de-ideologizzato il confronto, relegando le posizioni
oltranziste alle parti minoritarie di entrambi gli
schieramenti; si è insediato un senso d’inefficacia delle
misure repressive, con l’insediarsi di un atteggiamento
più pragmatico, volto ad affrontare il tema in modo
razionale e con l’aspirazione a colpire e destabilizzare
le fonti di reddito e gli spazi di manovra della
criminalità.
26 agosto 2016 14:17 - ennius4531
. ennius4531 é solo uno furbastro parassita che si
impossessa dei nickname degli altri ( differenziandosi solo
per uno spazio bianco all'inizio del nick ) approfittando,
se ne deduce, del carente controllo da parte di Aduc
nell'accettazione dei nuovi nick.
Intanto la ricerca specialistica , alla faccia delle
maggioranze o minoranze, ci dice che ...
Da Aduc
Notizia 11 ottobre 2013 18:54
"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di
concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti
piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha
coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole
superiori.
Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu'
possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di
altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina,
anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga
rende meno critici rispetto all'assunzione di altre
droghe.
Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in
particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe
"socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy.
Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato
sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially
acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu'
inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e
ecstasy.
Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York
University e pubblicato su Prevention Science."
25 agosto 2016 7:59 - ennius4531
.. c'è un ... buontempone parassita che, approfittando
delle carenze dell'Aduc nel verificare? nikname duplicati (
non é la prima volta che avviene) , si è appropriato del
mio.
Il disagiato23 alza fumogeni spacciando per novità ciò che
non é in quanto é da anni che i farmaci cannabinoidi sono
autorizzati in Italia.
Lo stesso disagiato23 usa, come é suo costume, le malattie
per giustificare canna ludica per tutti pur in presenza di
numerose ricerche che ne hanno mostrato la nocività a
livello di comprendonio aggiungendovi espressioni da
capomanipolo tipiche in soggetti della sua disagiata
condizione neuronale.
Il solito ... pifferaio ....
24 agosto 2016 21:53 - Starfighter23
QUESTE SONO LE CONSEGUENZE DA PAGARE VISTO CHE SEI L'UNICO
DEFICENTE DELLA RETE CHE HA FATTO IRONIA SUL CASO PELLEGRINI
E DERIDENDO IL SUO AVVOCATO,NULLITA UMANA,SCIACALLO,FIGLIO
DI PUTTANA
24 agosto 2016 21:50 - Starfighter23
@DEFICENTE4531
VERRAI SCHIACCIATO DA OMBRE AUTOPRODOTTE DA NEURONI THC
MODIFICATI,LE STESSE EVOCATE DA TE PIU VOLTE,AL POSTO DI
LAMENTARTI CAMBIA NICKNAME E SMETTI DI POSTARE,MAI COME
ADESSO LA TUA PROPAGANDA CATTOPROIBIZIONISTA E' STATA IN
SERIO PERICOLO,TI CONVIENE CORRERE AI RIPARI FINCHE SEI IN
TEMPO,TI ASPETTA DI MOLTO PEGGIO QUESTO E' SOLO UN ASSAGGINO
EHEHEHEHEHEHEHEH
TORNA A LAVARE IL CULO AI TOSSICI DEI TUOI CENTRI DI
RECUPERO SCIACALLO,TRUFFATORE,MAFIOSO DI MERDA
RAPPRESENTANTE DELLE ANDRINE,DEFICENTE4531
24 agosto 2016 20:58 - ennius4531
... c'è un ... buontempone parassita che, approfittando
delle carenze dell'Aduc nel verificare? nikname duplicati (
non é la prima volta che avviene) , si è appropriato del
mio.
Il disagiato23 alza fumogeni spacciando per novità ciò che
non é in quanto é da anni che i farmaci cannabinoidi sono
autorizzati in Italia.
Lo stesso disagiato23 usa, come é suo costume, le malattie
per giustificare canna ludica per tutti pur in presenza di
numerose ricerche che ne hanno mostrato la nocività a
livello di comprendonio.
Il solito ... pifferaio ....
24 agosto 2016 13:47 - Starfighter23
24 agosto 2016 9:05 - ennius4531
Cannabis legale a uso terapeutico
«Così si cura il dolore cronico»
FINALMENTE IL NOSTRO IMBECILLE SERIALE ENNIONE4531 COMINCIA
A REDIMERSI DA TUTTE LE PUTTANATE E STUDI BUFALA PROFESSATI
IN QUESTI 10 ANNI
23 agosto 2016 14:19 - ennius4531
... il disagiato23 é solito usare gli ammalati per
giustificare canna per tutti e mi attribuisce ,
inventandosele, espressione di derisione nei loro riguardi
che sono frutto di ombre del suo comprendonio afflitto da
neuroni affumicati.
Nulla di nuovo sotto questo sole alla luce di numerose
ricerche che hanno messo in evidenza comportamenti schizoidi
di simili soggetti portati ad intimidire le controparti
invocando la loro cancellazione dal forum e anche con
chimeriche minacce legali .
Alcune chicche dell'impegno del disagiato23 , che mentre
invoca rispetto degli ammalati dichiarandosi loro scudiero,
usa espressioni dispregiative nei loro riguardi e suggerisce
pratiche ai sani sul come ci si deve cannare al meglio forte
della sua esperienza ultraventennale...
______________________________________________
7 settembre 2015 18:15 - Starfighter23
TORNA A PULIRE IL CULO AI TOSSICI IN COMUNITA' COGLIONE
MUCCIOLENNIO
28 agosto 2015 15:13 - Starfighter23
.....
LA STORIA CHE IL VAPORIZZATORE LO USANO SOLO I MALATI E' UN
ENORME PUTTANATA,E' IL MIGLIOR MODO CHE STARE HIGH E' LA
PROVA STA NEL FATTO CHE IN TUTTE LE CANNABIS CUP LA GIURIA
TESTA I SAMPLE DI CANNABIS TUTTI CON IL VAPORIZZATORE,QUINDI
CREDIMI NON SAI DI COSA PARLI,COSA CREDEVI CHE LA GIURIA SI
METTEVA A ROLLARE 3000 CANNE DI CARTA PER TESTARE I SAMPLES?
......
hai mai fatti dabbing?sai cos'e'?al momento e' la tecnica
piu usata qui per consumare cannabis,tutti vaporizzano
estratti su bracieri di titanio e ceramica con dei
bubbler,questa cosa e' fa femminucce???sai di cosa parlo? "
"Senti ho 40 anni e ho consumato cannabis da quando ho 14
anni .."
' .. non potrai mai goderti i piaceri della cannabis..'.
____________________________________________
.... pifferaio ....
23 agosto 2016 10:50 - Starfighter23
.....Per cui, se esiste il divieto, chiedo scusa di aver
pensato male.....
PER LA PRIMA VOLTA IL NOSTRO DEFICENTE DI FIDUCIA CHIEDE
SCUSA DOPO AVER DIFFAMATO L'AVVOCATO DI NANNA PER AVER
MONTATO IL CASO AD ARTE
FACCIAMO I COMPLIMENTI A QUESTO SCIACALLO CHE DOPO AVER
FATTO IRONIA SUL CASO PELLEGRINI ADESSO PROVA ANCHE A
SCUSARSI,ENNIUS4531 IL PAPPAGALLO PREFERITO DELLO STAFF DI
ADUC DROGHE CHE LI FORNISCE IL MATERIALE DI PROPAGANDA
Per cui, se esiste il divieto, chiedo scusa di aver pensato
male, ma se tale divieto non esiste,questo significa che il
caso Pellegrini é stato montato ad arte.......
COME SI VEDE SI CONTINUA A DUBITARE E A DARE DEL BUGIARDO E
MONTATORE DI CASI ALL'AVVOCATO DI NANNA,VORRA DIRE CHE IL
NOSTRO VECCHIETTO VERRA' A RISPONDERNE NELLE SEDI
OPPORTUNE,PER LE GRAVI AFFERMAZIONI FATTE,FACENDOSI BEFFA
SUL CASO PELLEGRINI,IO FOSSI IN TE FAREI UNA RETTIFICA
...Dubito che il magistrato abbia vietato a Pellegrini
l'assunzione di farmaci cannabinoidi pena il ritorno in
carcere.
Ho l'impressione che il caso sia sfruttato per altri
evidenti scopi
IMBECILLE4531 PARLACI DEI MINORENNI CHE CURATE A BOTTE DI
XANAX E BENZODIAZEPINE PER CURARE UNA PRESUNTA DIPENDENZA DA
CANNABIS NEI VOSTRI CENTRI
OCCUPATI DI TRATTAMENTI PENSIONISTICI COME TI E' CONSUETO
FARE FIGLIO DI PUTTANA,NON MI RISULTA CHE LA CANNABIS SIA UN
ARGOMENTO PER SETTANTENNI SUONATI COME TE
PULISCITI IL CULO CON I TUOI STUDI MONTATI E COMMISSIONATI
AD ARTE DA SCIACALLI DI MERDA COME TE IDIOTA4531
..spiazzato dai fatti, non gli rimane che affabulare ovvero
suonare il... piffero...
IL PIFFERO LO SUONA TUA MADRE E TUA MOGLIE DA MOLTO TEMPO,E'
UNO DEI LORO PASSATEMPI PREFERITI
NON ABBIAMO BISOGNO DI VENDITORI DI PENTOLE USATE DELLA TUA
SPECIE
SEI L'UNICO DEFICENTE DELLA RETE CHE HA IL CORAGGIO DI
DERIDERE FABRIZIO PELLEGRINI,TI TORNERA' TUTTO CONTRO E
SPERA DI NON CAPITARMI MAI DI FRONTE,PERCHE' FARESTI MESI DI
OSPEDALE CON UNA CANNUCCIA IN BOCCA,BECCHINO DI MERDA
...Dubito che il magistrato abbia vietato a Pellegrini
l'assunzione di farmaci cannabinoidi pena il ritorno in
carcere.
Ho l'impressione che il caso sia sfruttato per altri
evidenti scopi
Per cui, se esiste il divieto, chiedo scusa di aver pensato
male, ma se tale divieto non esiste, questo significa che il
caso Pellegrini é stato montato ad arte........
TORNA A SCIACQUARE IL CULO DEI TOSSICI OSPITI DEI TUOI
CENTRI FIGLIO DI PUTTANA,TI TORNERA' TUTTO CONTRO,CERCATI SU
GOOGLE COSA VUOL DIRE AVERE IL KARMA SPORCO COME IL CATRAME
23 agosto 2016 8:18 - ennius4531
... il disagiato23 é solito usare gli ammalati per
giustificare canna per tutti e mi attribuisce ,
inventandosele, espressione di derisione nei loro riguardi
che sono frutto di ombre del suo comprendonio afflitto da
neuroni affumicati.
Nulla di nuovo sotto questo sole alla luce di numerose
ricerche che hanno messo in evidenza comportamenti schizoidi
di simili soggetti portati ad intimidire le controparti
invocando la loro cancellazione dal forum e anche con
chimeriche minacce legali .
Alcune chicche dell'impegno del disagiato23 , che mentre
invoca rispetto degli ammalati dichiarandosi loro scudiero,
usa espressioni dispregiative nei loro riguardi e suggerisce
pratiche ai sani sul come ci si deve cannare al meglio forte
della sua esperienza ultraventennale...
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7 settembre 2015 18:15 - Starfighter23
TORNA A PULIRE IL CULO AI TOSSICI IN COMUNITA' COGLIONE
MUCCIOLENNIO
28 agosto 2015 15:13 - Starfighter23
.....
LA STORIA CHE IL VAPORIZZATORE LO USANO SOLO I MALATI E' UN
ENORME PUTTANATA,E' IL MIGLIOR MODO CHE STARE HIGH E' LA
PROVA STA NEL FATTO CHE IN TUTTE LE CANNABIS CUP LA GIURIA
TESTA I SAMPLE DI CANNABIS TUTTI CON IL VAPORIZZATORE,QUINDI
CREDIMI NON SAI DI COSA PARLI,COSA CREDEVI CHE LA GIURIA SI
METTEVA A ROLLARE 3000 CANNE DI CARTA PER TESTARE I SAMPLES?
......
hai mai fatti dabbing?sai cos'e'?al momento e' la tecnica
piu usata qui per consumare cannabis,tutti vaporizzano
estratti su bracieri di titanio e ceramica con dei
bubbler,questa cosa e' fa femminucce???sai di cosa parlo? "
"Senti ho 40 anni e ho consumato cannabis da quando ho 14
anni .."
' .. non potrai mai goderti i piaceri della cannabis..'.
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