Sono socio sostenitore di ADUC, ma la proposta per la tutela
dell'investitore non mi convince per le seguenti ragioni:
- sono adulto e vaccinato, questo basta per investire
qualsiasi somma nell'acquisto di un qualsiasi bene mobile od
immobile, possibile che questo non sia suffiente per
investire in prodotti finanziari?
- dato che c'é qualcuno che non legge e non si informa, ma
si fida di quanto detto dal venditore, tutti dobbiamo essere
posti sotto tutela?
- il maggiore problema italiano è che non funziona la
giustizia; se vengo turlupinato in un investimento
immobiliare (o finanziario) non rivedo più i soldi perché
se avrò giustizia sarà ... a babbo morto
- poi c'é lo scaricabarile, il piove-governo-ladro ed il
comunque-deve-pagare-lo-stato.
Ciao Ben
25 maggio 2016 15:58 - savpg8801
Si dirà: zitto, tu sei il primo che ha detto cazzate. Se è
ormai importantissimo dirle in questa "era" di social
parloni, anch'io dirò la mia, come spesso. E se siamo in
democrazia, democranonna, democramamma, anch'io posso di
diritto dire la mia. Le conquiste si sfruttano(se serve).
Dal contenuto di molti commenti che si leggono sui social
forum, qui e altrove, si capisce troppo bene in quali mani e
voci è la "democrazia" quella alla quale sono affidate le
sorti delle decisioni politiche nazionali, anche estere, a
proposito di voti elettorali che dovrebbero rispecchiare
giuste decisionalità dopo corrette e giuste riflessioni,
nonchè esatte informative. Inoltre basta vedere le facce,
le folle festanti o urlanti, i pareri che si raccolgono,
l'infinita varietà di astrusità che si odono, per recepire
che se la democrazia si basa sulle decisioni del popolo,
siamo messi alquanto male.
Qualcuno dirà che è proprio così che s'ha da fare.
Miliardi di opinioni, buone o insulse che siano, ma atte a
far da substrato manipolativo da parte dei più furbi, sono
ormai l'unica maniera di decidere qualcosa, basta decidere,
poi si vedrà.
Per capire, si raccomanda di ascoltare qualche talk-show o
di leggere qualche social dove tutti sanno tutto e da dove
nascono le leggende.
Così sia sino al prossimo sistema.
25 maggio 2016 6:29 - tadiottof
le societa' per azioni hanno bisogno di prestiti dalle
banche.
Le banche possono finanziare le industrie perche' raccolgono
i soldi dei risparmiatori ma non solo: incassano anche
stipendi e pensioni con i loro servizi di "tesoreria" per lo
Stato e per le aziende pubbliche e private.
Le societa' per azioni vengono quindi finanziate con i soldi
dei dipendenti, che rischiano il loro "capitale", mentre i
"padroni del vapore" non rischiano niente, ma si tengono gli
utili oppure, se falliscono, non restituiscono i prestiti
ricevuti. Hanno fatto tesoro delle critiche al Comunismo.
La proprieta' e' cambiata dopo la crisi del 1929.
Per garantire il risparmio si devono eliminare i profitti
con apposite leggi; siamo in democrazia non c'e' bisogno di
rivoluzioni.
Ripeto: bastano buone leggi che i partiti dei lavoratori
devono far approvare.
Napolitano, per liberarsi di Bersani, gli ha dato un
incarico esplorativo per arrivare a Renzi passando da Letta.
24 maggio 2016 19:27 - lucillafiaccola1796
una radio ci informa che quando una banca versa in cattive
acque, non restituirà più i risparmi ai correntisti!!!!
lla Cipro ed alla Grecia! E' la merdel che ce lo chiede!
Aho, questi stanno andando più su del Fornaro. Se tirano
troppo la corda, assalteremo i FORNI!!!
24 maggio 2016 19:27 - lucillafiaccola1796
una radio ci informa che quando una banca versa in cattive
acque, non restituirà più i risparmi ai correntisti!!!!
lla Cipro ed alla Grecia! E' la merdel che ce lo chiede!
Aho, questi stanno andando più su del Fornaro. Se tirano
troppo la corda, assalteremo i FORNI!!!
20 maggio 2016 14:29 - DanieleA
Anch'io ho apprezzato molto il commento di robertocasiraghi:
lucido e ben scritto, largamente condivisibile anche se un
po' fosco e leggermente fuori tema, pur nella sua
generalità.
19 maggio 2016 19:13 - lucillafiaccola1796
grazie robertocasiraghi. Non so se Tus ia giovane o meno
giovane, ma sei all'altezza di savpg8801. E' di Persone
chiare ed oneste come Voi che TUTTI possiamo imparare.
Complimenti ed ancora grazie per le informazioni ed anche
per il modo di esprimerti in Italiano!
Il Tuo "editoriale" me lo sono copiato ed incollato nel
Quaderno delle Scienze che ho "ideato" per mia cultura.
19 maggio 2016 17:46 - robertocasiraghi
Bisogna tenere presente il contesto, dopo si capisce che non
è il caso di nutrire pie illusioni. Non solo l'Italia non
esiste più come nazione sovrana ma neppure le altre
ex-gloriose nazioni europee. L'Unione Europea oggi è
l'unico sovrano esistente e tutte le leggi dei paesi europei
non fanno altro che recepire, ossia obbedire, alle regole e
direttive emanate da Bruxelles.
Ora il guaio è che il nostro attuale sovrano (la UE) prende
gli ordini direttamente da un altro sovrano che si chiama
Stati Uniti. E che questo sovrano, che ha messo le mani
sull'Europa dopo la seconda guerra mondiale, ha impostato la
colonizzazione del nostro continente in modo nettamente
neoliberista dichiarando guerra allo Stato, il che significa
guerra alle pensioni di stato, all'educazione di stato, alla
sanità di stato, all'acqua di stato e a tutto quello che è
attualmente appannaggio dello stato. Tutto si sta
privatizzando ad una velocità stratosferica e noi che
eravamo convinti di vivere in un contesto molto più umano e
civile di quello americano stiamo subendo uno shock pari a
quello di quando nella nostra penisola arrivarono i
longobardi, i goti e via discorrendo.
La differenza è però che i longobardi e i goti non
arrivano dal di fuori, come un tempo, ma sono già bene
installati nel nostro paese e, in particolare, direttamente
ai vertici. Tutti i leader politici d'Europa, nessuno
escluso, sono stati coltivati nelle serre dei think tank
americani, delle para-massonerie, delle associazioni in cui
si divulga il verbo neoliberista e, pertanto, non sono altro
che dei soldatini fedeli dell'esercito di sua maestà
neoliberismo. Basta leggere le biografie su Wikipedia dei
vari leader politici europei (e non solo europei) per vedere
come ad un certo punto del loro percorso c'è l'incontro
fatale con l'America. O, nel caso del nostro paese, basta
dare un'occhiata al sito di Aspen Italia dove si vedrà un
bel campionario di politici italiani fedeli al verbo
neoliberista, pur con vari travestimenti partitici (del
resto ci si sarà pure accorti che la sinistra è il vero
motore della trasformazione in senso neoliberista nel nostro
paese!).
Attenzione però che il neoliberismo non è antistatalista
nel senso di puntare ad eliminare lo stato, tutt'altro. Lo
tiene in vita per poterlo mungere. Mungendo lo stato (ed
esistono mille modi palesi e nascosti di farlo) il
neoliberismo munge i cittadini. Lo stato del futuro non
sarà null'altro che un concentratore di imposte e un
erogatore di multe e sanzioni anziché essere un erogatore
di servizi ai cittadini. I soldi ricavati da queste imposte
e queste sanzioni verranno infatti trasferiti ad aziende
quasi tutte estere che erogano servizi per lo più inutili o
ipercostosi ma che le leggi europee hanno reso, guarda caso,
obbligatori. Anche tutto il caos legislativo a cui
assistiamo da anni ha una funzione importante: creare
volutamente l'incertezza del diritto a tutti i livelli,
incertezza che poi serve a generare introiti per lo stato
tramite multe e sanzioni sempre più pesanti e
sproporzionate che solo i cittadini abbienti avranno la
possibilità di contestare (già succede con le cartelle
pazze).
Il discorso sarebbe ancora lungo ma mi fermo qui augurando a
tutti noi molta buona fortuna.
19 maggio 2016 10:33 - neru
Caro Pedone, condivido pienamente la tua visione. C'è solo
un però. L'ultimo diktat della Commissione Europea, in
cambio di qualche insignificante concessione di maggiore
spesa, è di procedere celermente con le privatizzazioni.
Sic!Come se non ne avessimo già fatte già abbastanza in
danno dei consumatori rimasti cornuti e mazziati. Di questo
passo presto privatizzeranno anche l'acqua, stanne certo.
Ora, considerato che oltre a non avere più una nostra
moneta prendiamo quotidianamente ordini da zelanti fantocci
in rappresentanza di poteri finanziari criminali,lo Stato
Italiano, inteso come organizzazione sovrana di un popolo,
di fatto non esiste più.
Pertanto, in un tale scenario scordiamocelo che ciò che tu
giustamente proponi abbia una, seppur minima, possibilità
di successo.
19 maggio 2016 10:24 - DanieleA
Seconda riflessione. Lei dice “La mia esperienza
professionale di oltre 15 anni a contatto con gli
investitori individuali, mi dice che le esigenze per le
quali si investono dei soldi, alla fine, si possono ridurre
ad una casistica piuttosto ristretta che si conta sulle dita
di una mano, al massimo due” e che “Per ciascun
obiettivo d'investimento l'autorità di vigilanza deve
identificare uno strumento standard adeguato all'obiettivo
dichiarato dall'investitore”.
Allora la sfido a fare, una volta tanto, qualcosa di
concretamente utile per “Investire Informati”: un
articoletto in cui elenca queste 5-max-10 esigenze-tipo e
una tabellina in cui, per ognuna di esse, indica un bello
“strumento standard”. Finalmente avremo delle
informazioni utili su questo sito (magari da aggiornare di
tanto in tanto), invece che solo degli articoli sui principi
& problemi generali dell'economia che ormai da tempo lo
popolano. Per inciso, questa degenerazione di "Investire
Informati" è il motivo per cui da quest'anno ho smesso di
supportare Aduc.
19 maggio 2016 10:18 - DanieleA
Caro dr. Pedone, il suo editoriale mi stimola due
riflessioni, abbastanza diverse da meritare due commenti
separati.
La prima: quello che dice potrà anche avere un senso, ma è
estremamente “bureaucracy-oriented”. Personalmente trovo
schizofrenico il fatto che una associazione come Aduc, che
fa della libertà e del liberismo la sua bandiera, proponga
qui di mettere regole, fare esami, rilasciare patentini di
“investitore esperto”. Con tutto l'ambaradan di rendite
di posizione che ne conseguono: chi farà i corsi per
rilasciare il patentino, chi sarà titolato a tenere gli
esami...
Una cosa già vista nel settore automobilistico: non solo e
non tanto per la patente di guida, ma anche e soprattutto
per la revisione periodica delle vetture, coi meccanici che
ci guadagnano facendo lavoretti spesso inutili e i centri
revisione che si prendono la loro parte.
Se i soldi sono miei, ma sarò libero di investirli come
meglio mi pare, anche se sono un somaro finanziario? Perché
mi deve essere concesso di dissiparli a Saint Vincent o a
Campione d'Italia e non su Forex.it? Beninteso, dopo non
posso accampare diritti, purché il venditore non mi abbia
palesemente imbrogliato. Visto che nessuno pare leggere i
prospetti informativi, facciamo come le compagnie
telefoniche: registriamo la voce dell'“investitore” che
pronuncia chiaramente un testo in cui afferma di essere a
conoscenza del fatto che con quel prodotto ci sono buone
probabilità di perdere tutti i propri soldi e che nel caso
non rivendicherà alcunché.
19 maggio 2016 9:22 - sandro minacciolo
ineccepibile. Quando chiedo un prestito, sono costretto a
fornire garenzie, fideiussioni e questo deve essere valido
peer tuti, compreso lo stato. Tutto il resto chiacchiere. Io
ti presto soldi, tu mo garantisci. Chiaro e ovvio. lo stato
mi garantirà con ipoteca su qualche suo bene, una banca in
qualche altro modo
18 maggio 2016 22:24 - savpg8801
Regole, carta, consensi, informazioni, classificazioni,
obiettivi, ...cioè sempre di più il CAOS.
Si vuole inquadrare tutto, porre dei paletti, dopo la
virgola c'è rischio, prima della virgola tutto bene.
Ma basta con queste pianificazioni.
Il risparmiatore deve essere tutelato a prescindere da tutte
le elucubrazioni derivate dall'inventiva.
Il danaro, sia poco che molto, è del suo proprietario.
Costui lo presta a una Istituzione finanziaria che lo usa o
per finanziarsi o per riprestarlo e tutto deve finire
là.
Ogni obbligazione deve essere onorata.
L'obbligato deve porre in atto, vuoi autonomamente, vuoi per
legge, presìdi (riserve, accantonamenti, garanzie,
capitali, assicurazioni, ecc.) atti a far fronte alle
proprie obbligazioni, ai propri debiti in maniera
contrattuale.
L'obbligazionista, cioè il creditore, deve essere sicuro
della restituzione del proprio capitale corredato dalla
giusta e pattuita remunerazione.
Per obbligazionista intendo tutti coloro che hanno
consegnato denaro, pecunia a chicchessia, sotoo qualsiasi
forma legale; è obbligato l'Istituto bancario che accende
un deposito, è obbligato un Istituto bancario che emette
obbligazioni. Non è obbligato l'Istituto bancario che ha
emesso delle azioni sul mercato e non è obbligazionista il
soggetto che le acquista.
Tutti questi marchingegni pattuiti da autorità e
associazioni non hanno ragione di essere. La cosa è e deve
essere semplicemente tutelata dall'onore, dall'etica, dalle
convenzioni e, se non basta, dalle leggi. Date indietro i
soldi inequivocabilmente a tutti i loro proprietari.
Ma signore autorità, signori sindacati, signore
associazioni e signori speculatori...mettetevi bene in
capoccia che ogni deroga da quanto ho espresso, è fantasia
creativa di illogicità. Fino ad arrivare al reato, alla
truffa, al furto, all'appropriazione indebita. Cioè al
crimine.