se stiamo tutti zitti, buonisti, krumiri a prender le botte,
fanno bene a menarci.
9 novembre 2016 15:52 - robertocasiraghi
Il fatto che le denunce provengano da una fonte non certo
disinteressata, come quella americana, permette già di
capire che si tratta di una guerra pura e semplice
all'industria automobilistica europea con motivazioni che
viste da vicino sono assurde. Peccato che la stampa non
faccia rilevare le immense contraddizioni di queste vicende
così come non ha fatto rilevare a suo tempo le grandi
storture delle condanne a importanti banche per colpe che
non avevano o che erano comuni a tutti gli istituti di
credito mondiali.
In questa guerra commerciale che gli Stati Uniti stanno
facendo non solo alla nostra industria automobilistica, ma
anche alle nostre banche, anche al nostro olio, anche ai
mobili dell'Ikea, il solo scopo è quello di far abbassare
il valore borsistico delle grandi aziende europee prese di
mira per poi poterle acquisire per un tozzo di pane. E le
accuse sono invariabilmente ridicole o implausibili, basta
la logica a smontarle. Ma la cosa che più mi sorprende è
che anziché difendere a spada tratta l'industria europea
sottoposta a questa costante umiliazione e vessazione si
casca in pieno nella trappola e si sta dalla parte del lupo
contro l'agnello.