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5 ottobre 2017 20:43 - savpg8801
Se agenda digitale italiana si debba fare, va bene...si faccia. Ma se le cose andranno , con il FSE, come ne sono andate tante altre, che so..tipo le autocertificazioni che in vent'anni non sono ancora completate, allora non accetto che si parli di "pessimismo", invece di "realismo".
Quelle cose che ho riportate nei miei interventi, sono vere, non semplici intuizioni pessimistiche o disfattiste.
Ho tentato spesso di collaborare con il servizio cercando di indurre i responsabili(quando si riesca a trovarli) alle dovute implementazioni, ma spesso senza riscontri.
Inoltre debbo ripetermi dicendo che il mero elenco di medicine(le classi "A") o altre prescrizioni (e sempre solo della realtà AUSL) limitate a qualche referto di analisi o di diagnostiche varie, non sono per nulla sufficienti a formare un quadro realistico delle patologie di un paziente, perciò inutile se non fuorviante e dannoso. Chi opera in medicina sa benissimo che ogni paziente deve essere esaminato non parzialmente, ma con un completo approccio diagnostico, anche pregresso.
Quindi giusto l'augurio che si possa migliorare, ma altrettanto giusto e di più l'augurio che si possa "COMPLETARE", pena l'inutilità sia per il paziente che per le pubbliche strutture che avranno l'incombenza di lavorare e spendere per nulla.
Certo, quella del ritiro di analisi o referti "obbligatori" non c'è più, ma solo per chi abbia la possibilità di possedere, condurre, e stampare da qualche "device" personale.
E proprio di pochi giorni fa la comunicazione di istituti di statistica che asserisce che chi usa apparati informatici casalinghi non supera il 35%. E, quindi, il resto si arrangia alla vecchia maniera, vuoi per incapacità, vuoi per impossibilità di gestirsi apparati, linee, manutenzione, e avversione a tutto questo. E questa gigantesca parte di popolazione che non usa, non è in grado, o non vuole usare l'informatica, non ultima la condizione di non abbienza, ma molto importante quella di anzianità, non può essere definita negativamente con obbligatorietà decise a tavolino, magari da strafottenti burocrati o politici in nome di un progresso e di una sempre ventilata crescita.
Poi si lasci criticare questo argomento a chi, suo malgrado, ha molti problemi con la sanità.
Chi va dal medico una, due volte all'anno e non è mai entrato nella pletora di varie condizioni, patologie, difficoltà diagnostiche ed operative, non creda che le cose siano così facili e tali che un semplice "miglioramento" sia risolutivo.
4 ottobre 2017 9:57 - tibe77
Scommettiamo che questa raccolta di dati verrà poi ceduta in qualche modo alle compagnie assicurative per meglio 'calibrare' (vedi aumentare) i premi assicurativi sulle assicurazioni sanitarie private?...
4 ottobre 2017 9:52 - lucaclu
Vedendo le esperienze negative (o pessimiste) dei commenti precedenti, vorrei ribadire che sicuramente ci sono aspetti migliorabili e che andranno completati, ma a me sembra molto comodo avere la possibilità di avere in formato elettronico la maggior parte della mia documentazione sanitaria.
Certo che la materia è molto complessa e l'integrazione tra i mille sistemi clinici/informatici della sanità pubblica e privata non è uno scherzo: richiede tempo risorse e volontà.
Personalmente ho trovato diversi vantaggi, tra cui non andare a ritirare copie cartacee di esami e referti, dato che erano subito disponibili online.
Magari in un futuro avremmo anche un "medico virtuale" che ravanando tra esami e referti ci darà la diagnosi precisa e la cura perfetta... ma per ora accontentiamoci e sproniamo per completare questa iniziativa!
30 settembre 2017 13:35 - savpg8801
Per continuare l'elenco delle cose negative che vengono in mente relativamente alle manchevolezze del Fascicolo Sanitario Elettronico, già in vigore da anni peraltro,citerò esami citologici urinari il cui risultato non viene mai pubblicato sul FSE (almeno nella mia realtà), anche dopo ripetuti solleciti a farlo, adducendo pretesti sempre differenti (bisogna andarselo a ritirare di persona, magari da decine di km.; casualmente nessuno sa mai nulla delle motivazioni di questi negativismi.
Altra carenza: risultati, esami, e varie relative ad accessi al Pronto soccorso. Solo una relazioncina alle dimissioni, ma non referti o esami nello specifico o in qualche raro caso.
Stessa cosa, in genere (salvo rari referti(sempre cartacei), su ricoveri in Day Hospital o ricoveri con degenze sia operatorie che non, magari in USL fuori territori. Questo in base alla mia ed altrui esperienza.
Ed ancora... a cosa serve un lungo elenco di ricette per medicine o richieste di prestazioni, o referti espansi nell'arco degli anni in un lungo database a cui nessuno accederà mai vista la farraginosità consultativa o l'assenza di essa?
Infatti non c'è, che mi risulti, un quadro consuntivo per patologie con le relative cure o prognosi e diagnosi ben riassunte tali da indurre un medico qualsiasi a capire velocemente e senza temi di errori, ad inquadrare esattamente il paziente. Come può fare un medico o una struttura, anche autorizzata all'accesso del FSE a farsi un'idea precisa della situazione sanitaria di un paziente(che è poi quello che serve) consultando centinaia di voci, peraltro senza che siano neppure elencati tanti farmaci le cui ricette su carta bianca, non vengono neppure inserite; e mi consta che tantissime patologie vengono curate con farmaci non di cat. "A", come se queste malattie non esistessero o fossero roba da poco a cui non fare caso. Come dire, vado in farmacia, esamino l'elenco dei farmaci nei cassetti, ma non ho mezzi per capire cosa farne o a cosa servano.
E tanto altro che tanti altri utenti avranno da elencare.
29 settembre 2017 15:02 - savpg8801
Perplessi è dire poco. Io sono iscritto al FSE da quando è nato nella mia regione. Cioè da 4 o 5 anni.
Ho assistito a diversi rimaneggiamenti; ho dato suggerimenti; ho espresso critiche o apprezzamenti. Ma ho notato che, come tutte le cose pubbliche, in ogni campo e settore, funzionano a metà e, comunque, abbisognano di tempi biblici per porsi all'avanguardia come è prerogativa del privato. Inoltre suppongo che sia infinitamente costato e costoso.
La asserzione che funziona solo a metà, ad andare bene, è quella che mi fa sostenere che: una cosa non portata a termine non serve a nulla. Non è affatto vero che un po' sia meglio di niente. Un tronco di autostrada non finito anche per soli pochi km, non serve a nulla. Un ospedale assemblato al 90% non serve a nulla. ecc.ecc.
Nella fattispecie il FSE (parlo nella mia regione, ma dovrei prescindere dalle varie realtà delle varie aziende sanitarie periferiche nelle quali si agisce(si fa per dire) a comparti chiusi), il risultato è di una solita altra forma di federalismo dove tutto è diverso in ogni posto.
Il Fascicolo registra (ripeto non univocamente in ogni realtà) in linea generale solo il cartaceo (già in possesso del paziente) di diversa documentazione sanitaria; in particolare solo quella(ma in parte) rilasciata dalla azienda sanitaria in prima persona e dai medici di base. Il resto, per esempio i documenti di strutture accreditate non vanno sul Fascicolo. A pari modo visite, medicinali, referti di vario tipo, prove strumentali, rilasciate da studi professionali o cliniche private, non vanno su.
In questi casi è data la possibilità al titolare di "caricare" in upload alcuni formati dei referti con procedure apposite es:pdf, jpg e poco altro.
In ogni caso solo documenti scritti ma non refertazioni di immagini o altro supporto (che so...RX, ecg, prove di funzionalità ecc..., perchè dicono che mon hanno memorie sufficienti(dico io anche volontà o capacità).
E molte altre omissioni che non posso quantificare se si o no in altre regioni che non siano la mia: Emilia-Romagna.
Pertanto, un medico qualsiasi o un farmacista, o altro operatore a cui sia dato il libero accesso al FSE, avrà un limitato elenco di materiale (medicine, referti, analisi) che non gli daranno in nessun caso un quadro esauriente e completo (come dovrebbesi) per inquadrare le patologie del soggetto. Va bene per uno che non abbia nulla.
Perciò INUTILE.
E viste le capacità del "pubblico" di iniziare le cose (magari in maniera obsoleta dal punto di vista progettuale, come al solito) , piantarle lì e mai finirle, ho i miei dubbi che tutta questa programmazione servirà a qualcosa. Ma a spendere montagne di risorse pubbliche, quello sì!
28 settembre 2017 17:27 - lucillafiaccola1796
evidentemente in Emilia Romagna sono tutti informatici, sia gli erogatori che gli utenti. Boh...a me sembra che ci si voglia fare i fatti altrui...poi magari ti chiedono il riscatto con le bitcoin. Devo controllare bene le informazioni sulle fasce di Van Allen.
28 settembre 2017 12:37 - lucaclu
Per quanto riguarda l'Emilia Romagna, confermo che funziona molto bene. Ho effettuato la registrazione seguendo la procedura e ora attraverso il sito riesco a vedere sia le prescrizioni che i referti e gli esami. Lo trovo veramente comodo e completo! Manca la possibilità di prenotare online che è attivo solo nell'AUSL di Ferrara.
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