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2 novembre 2017 11:42 - giproma
Grazie di aver sintetizzato con tanta precisione quello che vorrei che tutti capissero. Aggiungo anche altro: tutti quanti parlano di democrazia identificandola con libertà di espressione, mentre le due cose non sono correlate, secondo me; la libertà di espressione è invece parente stretta della tolleranza, cosa che invece manca alla maggior parte delle persone, soprattutto a quelli che la predicano a tutti, salvo rinnegarla appena l'argomento in questione non rientra nelle loro convinzioni. Sono pienamente d'accordo con il concetto che tutti devono esprimere le proprie opinioni per quanto a noi possano sembrare strane(se sono assurde si ridicolizzeranno da soli). L'unica cosa alla quale si dovrebbe badare è che non si istighi o si pratichi la violenza, fisica o verbale; quest'ultima, soprattutto, è la più praticata dai paladini della tolleranza "con l'elastico", che, saltando sul piedistallo dei "Giusti", praticano il mobbing su tutti quelli che esprimono opinioni minoritarie.
28 ottobre 2017 18:54 - Annapaola Laldi
La marcia su Roma del 1922 sarà anche stata simbolica, ma quel che ne seguì mi sembra parecchio concreto. E non fu bello per l'Italia.
Andiamolo a chiedere a Gobetti ad Amendola, ai Fratelli Rosselli, ad Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi. Chiediamolo agli Ebrei che nel 1938, dopo 90 anni di libertà, si trovarono praticamente tolta la cittadinanza, e non poterono più lavorare, studiare, neppure fare la scuola elementare. Mi fermo qui. Sinceramente, alla dittatura del duce preferisco il presunto autoritarismo di oggi. Non mi pare proprio che la libertà qui e ora sia davvero conculcata.
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