Grazie di aver sintetizzato con tanta precisione quello che
vorrei che tutti capissero. Aggiungo anche altro: tutti
quanti parlano di democrazia identificandola con libertà di
espressione, mentre le due cose non sono correlate, secondo
me; la libertà di espressione è invece parente stretta
della tolleranza, cosa che invece manca alla maggior parte
delle persone, soprattutto a quelli che la predicano a
tutti, salvo rinnegarla appena l'argomento in questione non
rientra nelle loro convinzioni. Sono pienamente d'accordo
con il concetto che tutti devono esprimere le proprie
opinioni per quanto a noi possano sembrare strane(se sono
assurde si ridicolizzeranno da soli). L'unica cosa alla
quale si dovrebbe badare è che non si istighi o si pratichi
la violenza, fisica o verbale; quest'ultima, soprattutto, è
la più praticata dai paladini della tolleranza "con
l'elastico", che, saltando sul piedistallo dei "Giusti",
praticano il mobbing su tutti quelli che esprimono opinioni
minoritarie.
28 ottobre 2017 18:54 - Annapaola Laldi
La marcia su Roma del 1922 sarà anche stata simbolica, ma
quel che ne seguì mi sembra parecchio concreto. E non fu
bello per l'Italia.
Andiamolo a chiedere a Gobetti ad Amendola, ai Fratelli
Rosselli, ad Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi. Chiediamolo
agli Ebrei che nel 1938, dopo 90 anni di libertà, si
trovarono praticamente tolta la cittadinanza, e non poterono
più lavorare, studiare, neppure fare la scuola elementare.
Mi fermo qui. Sinceramente, alla dittatura del duce
preferisco il presunto autoritarismo di oggi. Non mi pare
proprio che la libertà qui e ora sia davvero conculcata.