@roet
Non siamo troppi.
La ricchezza è mal distribuita. C'è una motivazione
istintiva nel fare tanti figli. La speranza che ne
sopravviva qualcuno.
I poveri fanno tanti figli perché sono poveri, non perché
sono mandrilli e copulatori assatanati.
Quanto denaro gira nella finanza e nelle spese militari?
Ne basterebbe una frazione per dare uno Stato democratico e
sovrano, del welfare a tutti. Parlo di tutti. Se solo si
espropriasse quanto gira oggi nel mercato finanziario ossia
in economie non reali, si potrebbe dare $60.000 a testa
all'anno. Non scherzo parlo di circa €54.000 euro all'anno
a individuo in questo pianeta.
Lasciamo per un attimo il fatto che tutti consumerebbero a
più non posso.
Ma i presupposti per dare vita dignitosa a tutti ci sono. I
consumi esagerati dell'economia di mercato, sono una
questione culturale, perché agli esseri umani basta
pochissimo per una vita dignitosa. Ossia un tetto sopra la
testa, 2 pasti caldi al giorno, e tempo libero per costruire
relazioni umane armoniche con certezza del futuro per
tutti.
E come d'incanto i poveri non farebbero più figli, perché
anche solo 1 o 2 li vedrebbero crescere e vivere.
Dugin ha ragione il capitalismo neoliberista è contrario
alla natura umana e distruggerà l'umanità.
19 novembre 2017 12:07 - roet
secondo me te hai una buona fetta di ragione, siamo troppi
in questo mondo
18 novembre 2017 11:43 - savpg8801
Non ci si rende conto che eliminando problemi e cause(che
siano vere e non dettate da giochi politici o economici) ne
sorgeranno inevitabilmente altri peraltro spesso
peggiori.
Qualcuno ci aveva pensato in passato. Eliminare metà della
popolazione mondiale, sempre più pretenziosa di cibi, di
derrate esistenziali, di benessere, di induzione sempre
maggiore ai consumi, sempre più di qualità ( si spera
dicano buona), di produzioni di moda per far arricchire i
comparti a scapito di depauperazione di risorse, ecc., ma
non eliminarla di brutto), ma iniziare a non consentire
produzione incontrollata di esseri umani con misure umane e
non assassine.
Si pensi alla moltiplicazione senza regole dei paesi del
cosiddetto terzo mondo. Qui non c'è altro divago e
soddisfazione che produrre figli che poi non verranno
accuditi, nutriti, e diventeranno i poverini abbandonati o
venduti, o spediti alle migrazioni e solo oggetto di
attenzioni(sempre purtroppo in misura limitata) da parte di
organizzazioni umanitarie, di qualche adottatore, e di
organizzazioni criminali speculative oltre che a un peso per
le altre società.
Le popolazioni mondiali crescono esponenzialmente, ma non
nei cosiddetti paesi sviluppati.
Quindi, se non si ragiona in prima battuta sotto questo
aspetto, non ci si potrà che aspettare, per il futuro,
peggioramenti senza ritorno del problema alimentare....vacca
no, pecora si, insetti si, verdure si, ma senza fare i conti
che frutta, verdure, ed altro produrrebbero anche maggior
inquinamento da sostanze tossiche (che lo si voglia
ammettere o no) e, quindi, se non si morrà a causa del
riscaldamento globale, si morrà di tumori ed altre malattie
e di spese dovute alla loro cura. La cura sarà peggiore del
male.
Sotto altra accusa, la sempre maggior smania di produzione,
di Statement, di arricchimenti, ( tutte le nazioni
sviluppano induzioni ai modelli sempre più sofisticati e
produttivi per l'alimentazione e vedansi le fiere, i cibus
le gastronomie e le produzioni di massa per cibare masse di
consumatori fino all'ingozzo e, poi, allo spreco.
Tutto questo avviene con il favore dei governi per fare
bilancio. Ogni maggior produzione crea occupazione e
reddito. Ogni maggior reddito crea introito fiscale e
ulteriore capacità di consumo dando lustro agli
amministratori.
Di fronte a questi dilemmi credo che qualche aggiustamento
banale tipo vacca no...pecora si... o vegetarianesimo
imposto, siano solo temi per congressi e gite per i
"responsabili" capaci solo di trovare improbabili soluzioni,
o per far vendere libri agli "esperti" di turno.