a me fa venire la pelle d'oca anche la declinazione di
cariche istituzionali. Pertanto "la ministra" (anche se chi
ha scritto questa lettera aperta non ha colpa ) a me suona
orribile. Ma è un altro discorso .
3 gennaio 2018 10:14 - sandro minacciolo
chiedo scusa per l'errore nell'uso del congiuntivo, ma, per
la fretta, non l'avevo riletta.Correzione: "da che parte
stia"
3 gennaio 2018 10:12 - sandro minacciolo
detto questo, nessuno si chiede perché siamo arrivati a
questo, quanto sia diffusa tanta ignoranza che ai miei tempi
non avrebbe consentito di superare la quinta elementare ( a
proposito, agli esami di quinta sono stato rimandato in
matematica e non ho mai capito perché),e di chi sia la
responsabilità, perché, inutile cercare di nasconderlo,
una responsabilità c'è ed è facile capire da che parte
sta. A me non sta bene avere una ministra della pubblica
istruzione di cui vergognarmi per le schifezze lette e
scritte. A casa i disertori dell'aratro a riprendere il loro
antico e più dignitoso mestiere, quello appunto
dell'aratro, ma non nel senso di condurlo, bensì in quello
di tirarlo. La ministra potrebbe svolgere un compito più
consono alle sue capacità ed attitudini.
23 dicembre 2017 18:24 - savpg8801
In facebook suggerirebbero: metti un "mi piace".
Si, la Fedeli è una ministra. Come tanti e tante (ora è
entrato in moda(meglio norma)come fa anche lei (la scrivente
articolo)raddoppiare l'impegno lessicale mettendo, o meglio,
ricordando il doppio genere anche se, a volte, ci si può
trovare in dubbio..) sono discesi/e in campo non si sa da
dove, come e perchè.
Questo è il permesso democratico.
Ma come tanti/e (uffa, spero che nessuno mi quereli se, ad
esempio, mi capitasse di proferire la parola "uomo" senza
dire anche, anzi prima, "donna") figure politiche italiane,
proprio mi sento di dichiararle indegne e incapaci di
esprimersi, da italiani/e, in italiano corretto. Con tutto
il rispetto(forse non sempre) avuto per i miei antichi
insegnanti, mi sento di affermare che, a proposito
dell'insegnamento dell'italico idioma, grammatica in primis,
i moderni insegnanti dovrebbero fare un po' di "mea culpa".
A parte le inflessioni e i modi di dire dialettali che
vengono non solo permessi ma anche indotti ad imitazione,
specie in certa parte del Paese, si soprassiede al
martellamento nei confronti degli allievi perchè, almeno la
lingua italiana, venga appresa e utilizzata bene, senza
deroghe; senza, tuttavia, troppo incolpare, di questo, la
capacità docente attuale che, visti i report delle mie
nipoti, elementari e medie, circa l'impegno, appare
discretamente e maggioritariamente valida.
Ma smettiamola anche di sentenziare sempre quei tormentoni
di "assolutamente si" "assolutamente no" quando di assoluto,
al mondo, non c'è proprio nulla o quasi e che il si e il no
sono già a senso assoluto.