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4 marzo 2018 21:08 - alcianpas
a me fa venire la pelle d'oca anche la declinazione di cariche istituzionali. Pertanto "la ministra" (anche se chi ha scritto questa lettera aperta non ha colpa ) a me suona orribile. Ma è un altro discorso .
3 gennaio 2018 10:14 - sandro minacciolo
chiedo scusa per l'errore nell'uso del congiuntivo, ma, per la fretta, non l'avevo riletta.Correzione: "da che parte stia"
3 gennaio 2018 10:12 - sandro minacciolo
detto questo, nessuno si chiede perché siamo arrivati a questo, quanto sia diffusa tanta ignoranza che ai miei tempi non avrebbe consentito di superare la quinta elementare ( a proposito, agli esami di quinta sono stato rimandato in matematica e non ho mai capito perché),e di chi sia la responsabilità, perché, inutile cercare di nasconderlo, una responsabilità c'è ed è facile capire da che parte sta. A me non sta bene avere una ministra della pubblica istruzione di cui vergognarmi per le schifezze lette e scritte. A casa i disertori dell'aratro a riprendere il loro antico e più dignitoso mestiere, quello appunto dell'aratro, ma non nel senso di condurlo, bensì in quello di tirarlo. La ministra potrebbe svolgere un compito più consono alle sue capacità ed attitudini.
23 dicembre 2017 18:24 - savpg8801
In facebook suggerirebbero: metti un "mi piace".
Si, la Fedeli è una ministra. Come tanti e tante (ora è entrato in moda(meglio norma)come fa anche lei (la scrivente articolo)raddoppiare l'impegno lessicale mettendo, o meglio, ricordando il doppio genere anche se, a volte, ci si può trovare in dubbio..) sono discesi/e in campo non si sa da dove, come e perchè.
Questo è il permesso democratico.
Ma come tanti/e (uffa, spero che nessuno mi quereli se, ad esempio, mi capitasse di proferire la parola "uomo" senza dire anche, anzi prima, "donna") figure politiche italiane, proprio mi sento di dichiararle indegne e incapaci di esprimersi, da italiani/e, in italiano corretto. Con tutto il rispetto(forse non sempre) avuto per i miei antichi insegnanti, mi sento di affermare che, a proposito dell'insegnamento dell'italico idioma, grammatica in primis, i moderni insegnanti dovrebbero fare un po' di "mea culpa". A parte le inflessioni e i modi di dire dialettali che vengono non solo permessi ma anche indotti ad imitazione, specie in certa parte del Paese, si soprassiede al martellamento nei confronti degli allievi perchè, almeno la lingua italiana, venga appresa e utilizzata bene, senza deroghe; senza, tuttavia, troppo incolpare, di questo, la capacità docente attuale che, visti i report delle mie nipoti, elementari e medie, circa l'impegno, appare discretamente e maggioritariamente valida.
Ma smettiamola anche di sentenziare sempre quei tormentoni di "assolutamente si" "assolutamente no" quando di assoluto, al mondo, non c'è proprio nulla o quasi e che il si e il no sono già a senso assoluto.
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