Salve, continuo ad arrabbiarmi per il pagamento del
sacchetto biologico(che poi tanto biologico non è, dato che
sopra c'è scritto "Biodegradabile al 40%). Non riesco a
rassegnarmi a questa imposizione! Ogni volta che faccio la
spesa al supermercato, devo pagare almeno una decina di
sacchetti,TRA I QUALI ANCHE QUELLI PER LA MACELLERIA, CHE
TROVO ANCORA PIù INGIUSTIFICATI DATO CHE LE VARIE PARTI,
SONO COMUNQUE FASCIATE CON CARTA!! POSSIBILE CHE NON SI
POSSA FARE NIENTE!! Non è per pidochhieria come si dice, ma
è proprio un balzello ingiusto ed ipocrita, perchè, se lo
scopo del pagamento è quello di limitarne l'uso, allora
perché non si possono riutilizzare?? Dobbiamo sempre
ingoiare e poi mi vengono a parlare di "VOTO DI PROTESTA"!
Ormai ci resta solo quello!!!
11 gennaio 2018 20:20 - savpg8801
Lo sapete che fa un Ipercoop dalle mie parti? Visto oggi.
Fa pagare sacchetti che dicono siano biodegradabili e poi,
siccome si dichiara sempre attenta all'ambiente con equi e
solidali, consapevoli, migliaia di controlli, riduzione
degli imballi, sapete che fa? Che fa? Consegna sacchetti
(lunghi) portaombrelli perchè quando piove fuori, ma dopo
aver transitato comunque in lunghissimi androni del centro
commerciale, tutela il cliente e gli fa mettere l'ombrello
nel sacchetto. Non appare, se non in microscopici caratteri
scritti peraltro in inglese, la notazione di biodegradabile,
ma è bello robusto, con in grande la pubblicità dell'Iper.
Leggendo bene è marchiato GRsenpol, PATENTEE - ELMAKEEP DRY
S.r.l. (elmakeepdry.it).
Alla fine c'è anche un numero di telefono (+39...)
ma si dichiara che: is material that has a medium to long
life - up to 5 years and it can be disposed of a
plastic..... This bag is N O T compostable... Authorization
ECM BioFilm....ecc.ecc. Ma è bio o no?
Questa dotazione per salvare i pavimenti da qualche goccia
non si acquista ma può essere buttato nella spazzatura
perchè non serve a nessun altro scopo essendo come una
custodia di ombrello, stretta e lunga a mo' di profilattico.
Solo aspettando con il sacchetto in mano che piova la
prossima volta....e così pubblicizziamo l'iper anche presso
la concorrenza. Forti!!
E così paghiamo per salvare l'ambiente ma perseveriamo a
distruggerlo inventando altre piacevolezze.
10 gennaio 2018 19:40 - lucillafiaccola1796
E' una truffa, di quelle che ti fanno uscire di Cacasenno.
Non sono biodegradabili. Su un sacchetto con i croccantini
di Cadavere per la Mia Primogenita Gatta, che NON mi è
stato fatto pagare, c'è stampato "Sacco 100% Biodegradabile
e Compostabile-Spreading Bag-OK compost Vinçotte conservare
in luogo asciutto lontano da fonti di calore evitare
l'esposizione diretta al sole conforme alla normativa UNI EN
13432-20002 codice a barre 8 000099 000259 862 ottobre
(1(7". Al tatto non sembra diverso da quelli di plastica
morbida più costosetti. Stiamo facendo la seconda Unità
d'Italia. La Prima fu quella del 4 dicembre 2016. Non c'è +
il Comunismo, non c'è + il fascismo. C'è il Movimento 667
Ne sappiamo Una più del Diavolo-degli Italiani che si sono
rotti di averci i magnaccia arcobaleno. Qui Soros non avrà
la meglio con le guerre civili colorate. Ci riprenderemo la
Sovranità e non solo. Metteremo la Croce addosso a tutti i
partiti, votandoli senza distinzione di fregature
bla-bla-blaterate da tutte le tv e le radio ed i giornalacci
di istupidimento di mazza mantenuti coi Nostri Sudati
Guadagni e Risparmi. Votandoli tutti, non ne voteremo
nessuno. Tutti giù nella Geenna o se preferite dentro il
Vesuvioo l’Etna.
10 gennaio 2018 17:47 - savpg8801
Sono d'accordo con tutti voi che mi avete preceduto (e
seguito dopo il mio primo intervento). Le modalità di
questo balzello sono le più disparate. Vengo adesso dal
negozio (non posso dire quale ma è elencato in un report
pubblico che ho letto da qualche parte e comunque porta una
+ come finale) ho chiesto cosa fanno loro: allora i
sacchetti di plastica li fanno pagare, ma hanno messo anche
sacchetti di carta che non fanno pagare. Il cliente sceglie,
se sa qualcosa e c'è anche un cartellino che lo informa.
Questa è correttezza e oculatezza nei confronti della
clientela. Infatti il super, il discount, l'iper, ecc.
campano se ci vanno i clienti.
Una catena di oltre 400 realtà in Italia, ne ha messi in
chiusura 190 e solo alcuni di essi sono sopravvissuti a
stento. Stento perchè una volta perso il cliente si fa
fatica a ricatturarlo.
Per le class-action, non possibili, più che per i sacchetti
la farei contro tutti i politici e le facce di saracca che
ci mostrano tutti i santi giorni i giornali, i telegiornali,
i telerompiballe, gli intervistatori anche della radio ecc.
Tutte promesse sempre per andare a pescare sulle nostre
tasche per dare ad altri, magari finti poveri. Come quella
di togliere le tasse universitarie a tutti, anche ai ricchi
o di dare incentivi anche sulla carta igienica. Guarda
guarda, ma i veri ladri sono loro, i politici che fanno
leggi insulse e neppure animate da logica. E tutto per
andare su a ricoprire incarichi da nababbi dove la
democrazia non è neppure ipotizzata, solo propagandata.
Infatti i candidati li scelgono due o tre capi del partito a
seconda dei loro interessi, non il popolo che, poi, viene
chiamato a votarli pur non conoscendoli. Ma a scegliere sono
stati loro.
10 gennaio 2018 15:37 - toto200
Se fosse vero che spendere un centesimo in più per ogni
sacchetto non cambia la vita del cliente del supermercato,
dovrebbe essere altrettanto vero che un cantesimo in più
per ogni sacchetto non cambia la vita del supermercato. Se
così non fosse non nascerebbero come funghi.
Se fosse pidocchioso lesinare sul centesimo in più che il
cliente dovrebbe spendere per il sacchetto, dovrebbe essere
altrettanto pidocchioso chiederlo da parte del
supermercato.
Chi obietta che il cliente spende un centesimo per il
sacchetto, mentre il supermercato - avendo 100.000 clienti -
spende 1.000 euro, quando sul tassametro vede scritto 30
euro sarebbe pagherebbe senza battere ciglio l'euro in più
chiesto dal taxista per il consumo delle gomme, la benzina,
un pezzettino di bollo ed assicurazione ...?
Incrementa del 20% i prodotti di lusso e spiega che i
proventi dell'aumento saranno tutti investiti per assumere
altro personale in modo da ridurre la lunghezza dei turni di
tutti: pochissimi avranno da ridire. Pensa un po' te ...
Siamo d'accordo. Un centesimo non cambia la vita di nessuno.
Ma allora perchè chiederlo sapendo che sarebbe stato visto
- a ragione - come un puro balzello?
Morale: che rispetto degli altri ha l'arrogante che si
stupisce dell'arrabbiatura di chi viene preso in giro? :-)
10 gennaio 2018 11:42 - Filanto_051
l'imposizione del pagamento di questi sacchetti, necessari
al consumatore x pesare e quindi acquistare frutta e verdura
sfuse 'prodotti nutritivi di base' è pretestuosa dovrebbe
essere abolita: punto.
10 gennaio 2018 11:42 - vicius
Buongiorno io credo se fossero sacchetti anonimi è giusto
pagarli ma è corretto pagare per un sacchetto che comunque
è sponsorizzato ( logo coop , Conad,ecc ecc ) e funge da
vettore pubblicitario?
Per assurdo sarebbe più giusto il contrario , ovvero che
fosse il supermercato a pagare il cliente affinché porti in
giro il sacchetto. Il cliente si ritrova a pagare il
sacchetto con la pubblicità mentre dovrebbe essere pagato
il cliente. Non siamo di fronte alla violazione dell'art.
2041 del Codice Civile? "chi senza giusta causa, si è
arricchito a danno di un altra persona è tenuto, nei limiti
dell'arricchimento, ad indennizzare quest'ultima della
correttiva diminuizione patrimoniale. Che dite di praticare
una class action?
10 gennaio 2018 11:00 - Vocemola
Mi rifaccio all'articolo de l'irriverente...non mi risulta
ASSOLUTAMENTE che se non lo voglio, il sacchetto, non lo
prendo...non è su base volontaria! La cosa non è
assolutamente possibile in qualsiasi supermercato, ed anzi,
pare che qualcuno faccia scattare i 2 centesimi sullo
scontrino "automaticamente"registrando il codice a barre
della bilancia, quindi anche con l'etichetta attaccata
direttamente sul singolo frutto non imballato!
10 gennaio 2018 8:17 - drin53
io penso che gli unici che ci guadagnano sono i
supermercati, pagano il rotolo di sacchetti forse a 50€ al
chilo e li rivendono a 1 cent / uno (peso 1 mg??? X 1000000,
cioè il chilo, credo faccia 1.000.000 di cent ovvero
10.000€ o giù di lì.
10 gennaio 2018 8:01 - FLAPALUM
d'accordissimo col Sig. Vincenzo Donvito. In più, se oggi
paghiamo le buste di plastica (con pubblicità del
supermercato...) è anche perchè quando erano gratuite se
ne prendevano 4 per ogni bottiglia - frutto - affettato.
Anche le bustine per la frutta e verdura venivano prese in
abbondanza per poi essere riutilizzate. L'unica cosa che mi
lascia perplesso è che se tutto questo si fa per
l'ambiente, perchè obbligare a usare buste monouso-e getta?
Buona giornata a tutti
6 gennaio 2018 11:47 - savpg8801
Questa ennesima "motivazione" di tassare qualcosa è la
riprova della decerebrazione politica che ci è stata
imposta. Certo che ragionando sulle migliaia di gabelle,
imposte, tasse, accise, sia centrali che locali, si andrebbe
a formare, non un Testo Unico, ma una vera enciclopedia
dell'orrore.
Per restare in tema di sportine, cioè che tutta questa
operazione Normandia abbia un senso, pur anche se istruita
dalla UE come al solito fonte di disposizioni confuse,
illogiche, e determinate da elucubrazioni dei tavolinari di
turno, è cosa da provare e dettagliatamente, anche. Se
consideriamo che tutta questa manovra non ha (salvo iva ma
c'era anche prima) benefici per i conti pubblici e, quindi,
non può definirsi "tassa", dobbiamo solo dire che il tutto
sia una manovra a favore del commercio e della
produzione.
Nessuno può asserire(salvo i soliti gabellatori) che certi
disincentivi(costo della sportina, aumento su bevande
zuccherine, su sigarette, alcoolici ecc.ecc.ecc.) monetari
determinino la scomparsa o la riduzione di consumi
indesiderati. Il soggetto interessato, sia per necessità
che per vizio, utilizzerà comunque(salvo i primi momenti di
sconforto e ricerca di rimedio) l'oggetto del
propio"crimine" ponendolo come utilizzo prioritario e
indifferibile.
Inoltre tutto questo "ambaradan" porta dei costi anche da
parte dei non consumatori; costi di istruzione personale,
acquisto di materiale divulgativo, interventi informativi
sia cartacei che informatici, forniture e produzioni che
potrebbero dimostrarsi inutili, rettifica delle
implementazioni informatiche a carico delle aziende
venditrici, casse locali, aumento della carta scontrino,
possibili accuse di imparzialità nell'applicazione del
prezzo(per es. una mela da 200 gr.paga un sacchetto da
2cent, un kilo con 5 o 6 mele, sempre un sacchetto da 2cent)
causa la non proporzionalità nel prezzare le derrate (anche
il sacchetto lo è).
Da qui ne deriva che la persona sola che acquista la
melanzana, pagherà incostituzionalmente di più della
famiglia che di melanzane ne acquista 5 pagando un solo
sacchetto riproporzionando il tutto.
4 gennaio 2018 19:26 - lucillafiaccola1796
CODROIPO !
Stamane sono andata all’hard discount vicino casa.
Attrezzata con striscia di carta extra strong per incollarci
i 3 scontrini per 1 arancio, 1 mandarino, 1 banana, oltre il
resto, insalata iceberg e rucola in confezione. Ho
appoggiato il tutto sul nastro della cassa, ma l’amica
cassiera, con fare supponente e dittatoriale, insolito in
lei, mi ha detto che era obbligatorio, pena una multa al
discount, mettere ciascuno frutto sfuso nella sua bustina
degradabile SOLO al 40 percento al costo di 2 centesimi, 40
vecchie lire cadauno, cioè 6 cent€ pari a Lit 120.
Ovviamente io, tutta incavolazzata, ho lasciato i 3 frutti,
sbraitando che il “negretto”, molto antipatico che
usualmente ti sbatte le cassette, i carrelli e le macchine
lavapavimento sugli stinchi, oltre lasciare la frutta e le
verdure ormai marce al loro posto al prezzo di quand’erano
freschi, sarebbe a breve rimasto senza posto, in quanto
TUTTI avremmo deviato verso il mercato rionale e le buste di
carta, oppure la frutta in confeizone nell’altro hard
discount, pochi metri più in la. Ora, OBBLIGARE a spendere
in sacchetti, neanche completamente adatti per il
compostaggio, perché non biodegradabili al 100 PERCENTO,
solo perché a produrre tali sacchettacci è la Bernarda
Renzi, parente del noto treccartaro baro, mi sembra non solo
anticostituzionale, ma proprio dittatoriale, roba che
neanche hitler e mussolini insieme si sarebbero sognati di
imporre. Vogliono la guerra? E guerra sia. Tutti i
giornaleckisti a dire che vuoi che sia, in confronto ai
rincari pizzomafy delle bollette? Ma è proprio la truffa
imposta che ti fa pagare due volte la schifezza non
richiesta ed inutile, anzi dannosa che ha fatto traboccare
il vaso. TUTTI uniti nella lotta gli rifacciamo il 4
dicembre 2016, la presa della supposta da parte di ronzi ed
affini, les fleurs de mascalzons, allons, allons, allez
faker !
4 gennaio 2018 17:42 - Joda_mm
@savpg8801 - Le questioni di principio sono una prerogativa
per chi se lo può permettere. Se la Legge è uguale per
tutti, qualcuno mi spiega perché i Parlamentare godono di
trattamenti pensionistici diversi dai cittadini ? Ogni tanto
se ne esce un genio, e questo governo ne ha parecchi, che
impone un balzello, a suo dire, giusto. Il ministro Del Rio,
con la tassazione sulle memorie di massa, partiva dal
principio che chi acquista un Hard Disk ci scarica la
musica o film copiati illegalmente e quindi, per lui, un
equo indennizzo alla SIAE è cosa buona e giusta. Tralascio
di evidenziare l’assurdità del pensiero, del resto cosa
non troppo diversa dalla patrimoniale imposta dal governo
Monti sugli investimenti, che qualcuno debba pagare in
virtù di un guadagno (la plus valenza) è abbastanza facile
da capire: lo è meno la mancata compensazione tra minus e
plus valenze tra titoli di diverso tipo, ma cosa priva di
sensatezza è imporre una tassa per il solo fatto di
detenere dei titoli anche se in forte perdita. Le
istituzioni, tra cui il governo, devono meritarsi il
rispetto delle persone con intelligenza e non in virtù del
potere coercitivo che hanno sul cittadino pensandolo dotato
di intelligenza sub-umana. Del resto “ai geni”, fuggono
molte banali evidenze, ne parlavo con un amico dialogando su
Amazon. Amazon sta monopolizzando interi settori ponendosi
in posizione dominante come quello dei libri, paga una
frazione di tasse in Italia rispetto alle librerie
indipendenti che stanno chiudendo in massa; 2.000 persone
assunte da Amazon in Italia a fronte di decine di migliaia
licenziate che, non lo Stato, ma i cittadini con le loro
tasse dovranno poi assistere. Se in un comune chiudono 200
piccoli negozi, la tassa sui rifiuti che prima essi
pagavano, dovrà essere spalmata sugli altri cittadini, idem
per le altre imposte/tasse. Settori interi come la vendita
di CD musicali, il video noleggio sono scomparsi e quanti
posti di lavoro e imposte hanno creato spotify o netflix
rispetto i negozi di dischi e quante tasse pagano in Italia
? Se vogliamo parlare di ridurre l’inquinamento si faccia
seriamente con il riciclo, il riutilizzo, i vuoti a rendere,
eliminare sprechi di imballaggi non una gabella medioevale
su un sacchetto per tutelare l’ambiente quando si consente
l’importazione di frutta e verdura dall’altra parte del
mondo e l’inquinamento che esso produce fregandosene degli
alimenti a km zero. Parliamo seriamente di cose serie
perché c’è anche gente che pensa e non vota PD.
4 gennaio 2018 16:01 - savpg8801
Sono dello stesso parere di Joda_mm anche se qui si parla
solo dei famigerati, ormai, sacchettini come tassazione
forzosa, gabella dal princìpio medioevale, prendere o
lasciare. Ma si sa (e si dovrebbe in qualche modo porre
rimedio) nessuna tassa è giusta e logica. Se si deve
rimediare a qualcosa (altro dubbio) il mezzo è far pagare,
dicono loro, i capi gabellatori. L'altro princìpio che
salva il sedere ai legiferanti è che sostengono: "chi
inquina, paga"; errore gravissimo di metodo perchè si
interpreta come: "io ho i soldi e posso inquinare come
voglio perchè pago".
Il costo industriale, come quello commerciale è comprensivo
di ogni fattore che lo determina. Ogni prodotto dovrebbe
arrivare alla bilancia e alla cassa senza equivoci. Tanto è
il costo della scatola di caffè (poi a determinarlo ne
parliamo un'altra volta con altre considerazioni) allo
scaffale e tale deve essere alla cassa senza sorprese.
Come dici, Se così non fosse, dovrei vedere il prezzo del
mio caffè maggiorato da elenchi di altre componenti: il
costo della carta scontrino, il proquota della luce, il
costo della cassiera/e, il recupero dell'invenduto, la
spazzatura del negozio e così via. Demenziale.
Tecnicamente e commercialmente parlando la faccenda
sacchettini è veramente idiota. Non solo nella sua essenza,
ma perchè arricchisce inaspettatamente i commercianti i
quali, prima, avevano già tenuto conto nel costo derrate e
nel calcolo del prezzo finale, questa componente. E il
governo cosa crede di aver scoperto di disinquinante(che non
è vero perchè la gente butterà nel sacco tutto insieme al
resto da incenerire o andare in discarica) pur anche non
guadagnandoci, se non l'IVA, che del resto, percepiva(si
spera) anche prima?
---Metto anche questa osservazione fatta in altro posto:
Quella di questi sacchetti è veramente una questione di
principio il doverla abolire in quanto veramente la massa di
tutti gli altri imballaggi è milioni di volte superiore e
qui non si è legiferato.
Intanto ognuno fa ciò che vuole. In piazza del mercato di
una città qualunque, danno sportine come prima (erano
gratis) piccole a 5 cent e grandi a 10 cent. E nella sporta
ci mettono tutto ciò che hai acquistato senza altre
ulteriori insacchettature. Però non ti fanno prendere la
tua sporta. Queste sporte sono come prima e non sono di
quelle da 5/10 micron dette leggiere, quindi fragili(si
rompono), ma sono non biodegradabili a quanto pare. E adesso
pure le paghi e il bancarellaro ci lucra sopra vendendo la
merce agli stessi prezzi di prima. Grazie governo.
Non ci rovineremo con lo spendere anche questi danari, ma ci
rovineremo ulteriormente il fegato nella considerazione
della ulteriore solita imbecillità di chi ci comanda e
guida.
4 gennaio 2018 15:44 - zeno5507
Magari una cosa irragionevole c'è ed è proprio il fatto di
evidenziare separatamene il costo del sacchetto. Evidenziare
il costo dovrebbe spingere al riuso, fatto che già avviene
per i sacchetti venduti alle casse, ai quali molti
preferiscono borse portate da casa o sacchetti già usati.
Ma qui si parla dei sacchetti che, p. es., si utilizzano nei
supermercati per frutta e verdure vendute a peso,
incollandovi l'etichetta stampata con la pesatura. Questi
non possono essere usati ripetutamente allo stesso scopo (ne
è vietato il riuso per alimenti), inoltre se si stacca
l'etichetta vanno in brandelli,in pratica fanno parte della
confezione. Che senso ha prezzarli a parte?
4 gennaio 2018 12:30 - Joda_mm
La premessa è che i sacchetti di plastica, come tutte le
altre sostanze non riciclabili, inquinano e bisognerebbe
porre dei limiti al loro uso. Non credo sia una questione di
costo, che come è stato fatto notare un paio di centesimi
per un sacchetto BIO è si denaro, ma ben poca cosa nella
proporzione della spesa e con quello che si paga o non si
paga ad es. una vaschetta di plastica alla gastronomia che
contiene qualcosa da 30 o 40 € al kg si è sempre pagato
molto di più, senza dimenticare che gli sprechi alimentari
superano di gran lunga il costo del sacchetto. Penso sia
solo l’ennesima imposizione, anche se il principio del
sacchetto BIO è condivisibile, a dare fastidio; imposizione
criticata non nel merito ma nella forma. I costi di un
sacchetto devono essere recuperati dal supermercato come
anche quello del costo della cassiera, della carta per lo
scontrino dell’affitto dello stabile e tutti gli altri,
perché come si dice in economia: ”non esistono pasti
gratis”. Quindi mentre prima nel prezzo del bene finale
erano assorbiti i costi diretti e indiretti e nessuno si
sarebbe sognato di chiedere a parte il costo della carta
dello scontrino o lo stipendio della cassiera, ora il costo
di uno di questi di paga a parte. Quindi nessuno, per lo
stesso principio, avrebbe da ridire se si facesse pagare la
carta dello scontrino e l’inchiostro (che inquina) per la
stampa, oppure le vaschette di polistirolo e il cellophane
usati per contenere carne, frutta e verdura. Una persona
diventa più responsabile se vede coerenza da chi impone la
regola ambientalista, limitando, sempre per Legge l’uso
dei molti e diversi incartamenti di, ad esempio una scatola
di cioccolatini. Oppure potrebbe imporre una cauzione di 50
centesimi sulle bottiglie di PET che inquinano più del
sacchetto della frutta facendoseli rimborsare alla consegna
della bottiglia vuota come avviene in Germania. Ci sarebbero
i senzatetto che andrebbero a ripulire le strade da
bottiglie di vetro e plastica per qualche €; sarebbe
positivo e non solo per l’ambiente. Quando sento il
ministro Galletti che afferma che siamo gli unici in Europa
ad averlo fatto ed è un atto di civiltà, ecco con tutto
quello che accade nel nostro Paese in cui degli uscieri o
barbieri del Parlamento percepiscono una retribuzione
maggiore della Merkel, in cui il cittadino assiste a
scandali, sprechi a norma di Legge (la classifica di
Barisoni a Radio24 del venerdì lo rende manifesto), la
frutta viene fatta marcire sugli alberi perché i costi
della raccolta sono maggiori di quando i supermercati la
pagano da altre nazioni che se fregano dell’ambiente o dei
diritti delle persone, quando sento che pagano le mele a
pochi centesimi al kg ma acquisto le mele al supermercato a
2 o 3 € al kg, ecco quando sento che c’era il pericolo
che il costo dei sacchetti poteva venire spalmato sul prezzo
finale del bene e si invoca l’atto di civiltà se non una
provocazione sembra una barzelletta.