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24 gennaio 2018 9:07 - jj2006
Grazie per il bel articolo. Ce ne sono tanti di questi furbetti che contano sulla difficoltà di trovare nella giungla del loro sito la sigla "contatto", o che semplicemente non rispondono. Truffatori. Manca davvero un'istituzione (un Garante?) che può imporre sanzioni che rendono cara tale furbizia. Oppure un sito (-ADUC?) che raccoglie segnalazioni e crea una volta l'anno un "vincitore". Naming and shaming funziona abbastanza bene.
23 gennaio 2018 9:12 - Annapaola Laldi
Sono perfettamente d'accordo con Lei.
Buon Anno!
22 gennaio 2018 17:57 - savpg8801
Scordavo che anch'io circa un anno fa mi sono trovato in quel carrozzone (change.org), forse per curiosità o perchè raccomandatomi non so da chi.
Alla larga subito e mandati a quel paese, con qualche difficoltà a liberarmi. La gente che chiede soldi, contando sulle lacrime umanitarie che tentano di far versare, proprio non la sopporto. Anche quelli che regolarmente mandano le buste a casa.
Dono solo a super conosciuti e testati.
21 gennaio 2018 17:42 - savpg8801
Non c'era ancora questo mostro internet, ai miei tempi, al massimo il piccione viaggiatore o gli imbonitori da piazza. Nel dopoguerra (II^) cominciavano a vendere, casa a casa, valigie con stoffe o poco altro (deriva dei recenti passaggi degli alleati americani, essi già abituati a tal pratica) ma nulla più.
Uno scherzo che mi fu fatto a 15 anni mi cambiò per sempre una parte della mia vita di "comunità". Non mi sono mai più fidato di nessuno e di niente. Questo col solito pizzico di sale e con la massima prudenza possibili.
Dai report che si leggono, che si ascoltano, che si imparano (anche qui in ADUC), pare abbia fatto (io) benissimo.
Le esperienze contano davvero, ma forse non per i creduloni per natura.
Il vecchio adagio del gatto che si è scottato con l'acqua calda(ovviamente) ha paura anche della fredda.
E sarebbe bene anche associare il concetto alla politica e alle promesse che essa ci prodiga.
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