Partendo da premesse condivisibili l'autore arriva a
conclusioni assurde.
Perché io dovrei scusarmi per fatti di 70 anni fa?
L'autore non comprende che il contesto storico era del tutto
differente.
Allora tutte le grandi potenze, comprese quelle
democratiche, erano imperialiste, razziste, colonialiste.
L'Italia democratica dall'unità al 1915 ha sempre fatto
guerre coloniali e di aggressione.
Il fascismo ha solo continuato la stessa linea politica.
Quanto ai professori universitari, bisogna considerare che
l'inferiorità dei negri rispetto ai bianchi era considerata
una realtà indiscutibile.
Sbagliavano, ma i tempi erano quelli.
14 febbraio 2018 9:24 - renato9969
Uno, una volta ha detto: - chi e' senza peccato scagli la
prima pietra-, ma qua i comunisti, continuano a scagliare
pietre, essi sono allora -senza peccato-? La storia va
capita considerando il momento storico a cui si riferisce.
Nel contesto in cui tutte le nazioni cercavano di
colonizzare parti del mondo, anche l'Italia di Benito
Mussolini ha fatto questo, ma mi piace ricordare che prima
che arrivassero le truppe italiane in Africa arrivò il
Banco di Roma ed altre banche cattoliche. Il popolo era con
Mussolini ed anche numerosi importanti personaggi che furono
fascisti fino a quando non videro la fine del Fascismo ed
allora si proclamarono antifascisti. Già vedendo la nave
affondare divennero sanguinari oppositori ed esecutori di
mattanze di fascisti. Se un partigiano ha combattuto per
liberare l'Italia ed in cuor suo amava la sua Patria, ha il
mio rispetto, ma ce l'ha anche il fascista che ha combattuto
e difeso ciò in cui credeva. Se i secondi hanno compiuto
abominevoli stragi i primi non sono stati da meno, anzi a
guerra finita hanno massacrato , infoibato, ammazzato come
cani quelli che furono riconosciuti come fascisti,
indipendentemente dal fatto di come si erano comportati. Fra
di loro c'erano persone che nulla avevano a che fare con la
barbarie anzi avevano aiutato molte persone a non morire di
fame.E d allora dove sta la VERITA'? Ora si fanno leggi
contro il Fascismo, che non può essere il Fascismo di 100
anni fa, perché il momento storico è diverso, con l'
arroganza dei veri fascisti di 100 anni fa e con i loro
metodi, ma sono passati 100 anni non sarebbe ora di chiudere
la questione o bisogna per forza continuare ad accendere gli
animi? La legge deve essere uguale per tutti, sia per i
bianchi che per gli altri rispettando il loro credo politico
se non vogliamo vedere un altra piazza Loreto. E di quello
che i fatti della storia ci hanno insegnato fino ad ora pare
che non si sia capito niente, addossando sempre ad altri le
proprie responsabilità.
12 febbraio 2018 9:10 - francescomangascia
Baroni di razza. Come l'università del dopoguerra ha
riabilitato gli esecutori delle leggi razziali
Dopo più di mezzo secolo di procedure rimaste in ombra,
questo volume riporta alla luce il meccanismo assolutorio
del potere universitario e accademico nei confronti di
quanti sostennero e si resero protagonisti delle leggi
razziali fasciste. Se il caso Nicola Pende o Giacomo Acerbo
suonano noti (ma i documenti sono inediti) i casi di Gaetano
Azzariti, presidente della Corte Costituzionale e prima
presidente del tribunale della razza, piuttosto che Antonino
Pagliaro, prima linguista razzista e poi maestro democratico
di Tullio De Mauro (difeso da De Mauro e assolto
dall'epurazione grazie a una lettera di Guido Calogero) lo
sono un po' meno. Il meccanismo baronale dei consigli di
facoltà, il sostegno esplicito degli ordini professionali,
fece sì che quasi tutti i professori razzisti, che non solo
teorizzarono ma applicarono le leggi razziali, furono
reintegrati grazie al voto compiacente dei loro colleghi.
Compresi gli antifascisti: si pensi alla lettera inedita di
Guido Calogero (filosofo antifascista) in difesa di
Pagliaro. Il libro raccoglie anche la lettera di Guido
Calogero in difesa di Antonino Pagliaro, la documentazione
su Azzariti e quella sul suo collega Antonio Manca. È
inedita anche l'autodifesa di Giacomo Acerbo che svela uno
dei meccanismi attraverso i quali è stato possibile farsi
riassumere dalle università. Inediti sono poi tutti gli
appelli delle singole facoltà per riavere in cattedra i
docenti razzisti..