Se risponde al vero che l'alimentazione umana, carne,
vegetali e tutto il contorno che li produce, è fonte di
massimo inquinamento, di produzione di sostanze e gas
tossici, di impauperimento di acque, minerali, atmosfera,
risorse per l'alimentazione umana, è altrettanto vero che
tutto ciò che viene prodotto per alimentare e mantenere
cani ed ogni altro genere di animali produce danno per la
sopravvivenza e l'ambiente. E questo danno è notevole;
vedansi e si faccia caso alla pubblicità martellante dei
mezzi di informazione circa il proliferare dei produttori di
alimenti e suppellettili per animali. Ogni giorno migliaia
di spot sono propinati accanto a quelli di auto, cosmesi,
alimenti, vestiario, ecc. per l'esistenza umana. Scatolette
con pura carne italiana, vitamine, crocchette, pathè, ed
ogni altra leccornia sono appetibili persino da chi non ha
da mangiare, come qualche decennio fa veniva asserito da
albanesi in migrazione o altre realtà che vedevano le
nostre pubblicità. Se ci permettiamo di pubblicizzare,
vendere e acquistare per alimentare animali, figuriamoci che
paese di bengodi è il nostro: andiamoci!
Gli scaffali dei supermercati e i negozi dedicati fioriscono
e spuntano come i funghi.
E ci mettiamo pure le fogne a cielo aperto delle deiezioni
di ogni genere e marcatura che favoriscono le malattie e le
infestazioni, poi curate da mutue o servizi fiorenti di
personale sanitario adetto e tutto il contorno di prodotti
medicinali e non.
Per non infierire troppo sulle verità di queste deviazioni,
lasciamo per il momento perdere l'inquinamento acustico e
la pericolosità che ormai non fa più notizia.
Fate un po' i conti a quanto ammontano tutte queste
negatività rispetto al vantato (e giusto) assioma
dell'utilizzo dei cani per attività utili e spesso
insostituibili, come salvataggio, non vedenti, droga ecc.,
ma certo da non vantare come regola per mitigarne la
proliferazione per altre motivazioni.
Ma per la maggioranza sono solo smanie detentivo-padronali
derivate da pulsioni esistenziali, magari comprnsibili, che
alimentano questo favoloso mercato e una buona fetta di
inquinamento.