@mauro2048
non riesco a capire se il suo intervento sta a significare
che è favorevole all'uscita dall'euro, o a parte questo, è
favorevole a dare voce al popolo per decidere
sull'argomento, a prescindere dal risultato.
Io, personalmente, sono combattuto sulla seconda cosa (sulla
prima ho il mio parere ben preciso), perché, se è vero che
da una parte una democrazia dovrebbe dare potere decisionale
al popolo, dall'altra, inutile illuderci, la percentuale di
italiani che farebbe questa scelta in modo consapevole e
preparato sarebbe irrisoria.
Insomma l'esito del reefrendum, qualunque esso sia,
dipenderebbe dall'emozione più che dalla ragione, e
sappiamo come emozione e finanzia siano pessimi compagni.
Sì magari al referendum, ma con un quorum calcolato non sul
totale degli aventi diritto, bensì sul totale degli aventi
diritto che superano un preventivo esame basilare di
economia e finanza, e che sarebbero quindi gli unici con la
possibilità di votare.
Tutto ciò l'ho scritto giusto per il piacere di
interloquire, perché sappiamo bene che qualcosa del genere,
per quanto ragionevole, qui è pura utopia, quindi a questo
punto meglio evitare del tutto il referendum secondo me.
14 giugno 2018 18:52 - mauro2048
Anche quando in Gran Bretagna hanno fatto il referendum
sull'uscita dall'Unione Europea i predicatori di sventura
come lei predicavano la fine del mondo, poi non è successo
nulla.
La stessa cosa è successo per il referendum sul cambiamento
della costituzione promosso da Renzi, se non veniva
approvato sarebbe successo il disastro economico poi non è
successo nulla.
I referendum sull'euro sono stati fatti in tutte le vere
democrazie perché è giusto che per cose così importanti
che vanno incidere sulla vita dei cittadini siano loro a
decidere non i politici, i burocrati o le banche che hanno
ridotto l'Italia in questo stato.
Come lei stesso scrive è una procedura che richiederà anni
perciò di cosa si preoccupa.
Secondo me ha scritto questo articolo solo per gettare fango
sul Movimento 5 Stelle o sbaglio?