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23 agosto 2018 21:24 - Cristina Ciccarelli
Complimenti per aver messo in rilievo questi aspetti tutt'altro che secondari, li ho sentiti anch'io questi discorsi nella regione marche - provincia di macerata soprattutto - dove circolano razzismi di vario tipo, non solo quellielencati nell'articolo.

Usano ilnegazionismo perché provano vergogna davanti a fatti compiuti che li chiamano in causa in prima persona, sono STANZIALI PERCHE FOBICI e SETTARI e il 'loro mondo' finisce o nel territorio comunale o al massimo in quello provinciale che chiamano il NOSTRO TERRITORIO perché non sanno fare buon uso della parola che spesso è infantile e piena di FANGO e VELENO.

Il nomadismo è una caratteristica di certe culture che ho sempre stimato con una sana invidia perché a me piace molto girare per luoghi diversi e il più possibile -gli stanziali mi fanno venire sonno noia- il vagabondaggio o wandering è un modo di vivere ma loro ci vedono la delinquenza, la criminalità perché sono calunniatori anche al femminile, non hanno bagagli socio culturali significativi ed è per questo che sputano parole che qualcuno annota con cura.

Nel maceratese troppo spesso ho sentito un odio contro le persone del sud italia che a me sono sempre state simpatiche perché intelligenti li etichettano come mafiosi puttane delinquenti assassini ecc è pesante trovarsi in mezzo ai maceratesi perché sono noti per essere visionari sanguinari anche nei confronti degli animali, inquesti giorni i giornali locali hannodato una brutta notizia -come spesso accade- del ritrovamento di un cane morto ( retrivier senza microchip ) all'interno di un borsone lasciato in riva ad un fiumiciattollo del territorio comunale di san severino marche -fiume Potenza- guardacaso e non è un caso perché in questo comune dagli anni 80/90 scannano polli durante i riti satanici (indagine aperta nel 2005) che gli autoctoni fanno con orge e segnando il terreno pubblico che loro chiamano 'privato' perché confondono il concetto di pubblico/privato.

Nel maceratese hanno fobie anche verso persone extracomunitarie ad eccezione delle prostitute storicamente presenti nel territorio che ha malaffari anche con l'est europa, ci furono delle indagini nel 2008 in macerata e nell'altomaceratese (night club, coopsociali, servizisocio sanitari pubblici e privati) con dei processi 'soft', insufficienza di prove perché vennero coperti.

In macerata c'era un colaboratore di giustizia calabrese -Nino Lo Giudice- che venne preso dimira guardacaso dalla massoneria maceratese perché è coinvolta nei malaffari e volevano intimidirlo dicendogli di non nominare la massoneria che tentò anche di screditarlo ma sappiamo in tanti che Lo Giudice dice la verità.

I territori si conoscono bene quando ci si trova in 'mezzo a loro'dove si vedono anche le sfumature e le contraddizioni soprattutto.
....... Trascrivo delle frasi che ho sentito anche in luoghi pubblici riportando anche il pesante dialetto maceratese: "se è un negro c'avrei qualche problema" "sporco negro" "sporco rumeno" "sti mafiusi de a bassa" "li mafiusi" "quissi è napoletani" "li siciliani" "quessa non è de qui" "quillu da do vene" "noandri simo maceratesi issi de che razza è?" "Li romani è capisciotti" "simo de macerata granne" "noandri simo gente onesta".....

Qui usano espressione 'quissu quessa issi esta essa istu' per indicare il disprezzo che hanno nei confronti di chi è diverso/a per vari motivi o di chi non conoscono ed il disprezzo lo girano a tutto quello cheruota intorno ai loro bersagli umani includendo anche minori e animali da compagnia.

Un territorio visto da dentro non è mai come appare da fuori, il maceratese ha dei soprannomi che sono la valle delle lacrime, il pollaio marchigiano e la pentola che bolle, terra delle vergare e sono soprannomi che rievocano la cd ciociaria.
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