Complimenti per aver messo in rilievo questi aspetti
tutt'altro che secondari, li ho sentiti anch'io questi
discorsi nella regione marche - provincia di macerata
soprattutto - dove circolano razzismi di vario tipo, non
solo quellielencati nell'articolo.
Usano ilnegazionismo perché provano vergogna davanti a
fatti compiuti che li chiamano in causa in prima persona,
sono STANZIALI PERCHE FOBICI e SETTARI e il 'loro mondo'
finisce o nel territorio comunale o al massimo in quello
provinciale che chiamano il NOSTRO TERRITORIO perché non
sanno fare buon uso della parola che spesso è infantile e
piena di FANGO e VELENO.
Il nomadismo è una caratteristica di certe culture che ho
sempre stimato con una sana invidia perché a me piace molto
girare per luoghi diversi e il più possibile -gli stanziali
mi fanno venire sonno noia- il vagabondaggio o wandering è
un modo di vivere ma loro ci vedono la delinquenza, la
criminalità perché sono calunniatori anche al femminile,
non hanno bagagli socio culturali significativi ed è per
questo che sputano parole che qualcuno annota con cura.
Nel maceratese troppo spesso ho sentito un odio contro le
persone del sud italia che a me sono sempre state simpatiche
perché intelligenti li etichettano come mafiosi puttane
delinquenti assassini ecc è pesante trovarsi in mezzo ai
maceratesi perché sono noti per essere visionari sanguinari
anche nei confronti degli animali, inquesti giorni i
giornali locali hannodato una brutta notizia -come spesso
accade- del ritrovamento di un cane morto ( retrivier senza
microchip ) all'interno di un borsone lasciato in riva ad un
fiumiciattollo del territorio comunale di san severino
marche -fiume Potenza- guardacaso e non è un caso perché
in questo comune dagli anni 80/90 scannano polli durante i
riti satanici (indagine aperta nel 2005) che gli autoctoni
fanno con orge e segnando il terreno pubblico che loro
chiamano 'privato' perché confondono il concetto di
pubblico/privato.
Nel maceratese hanno fobie anche verso persone
extracomunitarie ad eccezione delle prostitute storicamente
presenti nel territorio che ha malaffari anche con l'est
europa, ci furono delle indagini nel 2008 in macerata e
nell'altomaceratese (night club, coopsociali, servizisocio
sanitari pubblici e privati) con dei processi 'soft',
insufficienza di prove perché vennero coperti.
In macerata c'era un colaboratore di giustizia calabrese
-Nino Lo Giudice- che venne preso dimira guardacaso dalla
massoneria maceratese perché è coinvolta nei malaffari e
volevano intimidirlo dicendogli di non nominare la
massoneria che tentò anche di screditarlo ma sappiamo in
tanti che Lo Giudice dice la verità.
I territori si conoscono bene quando ci si trova in 'mezzo a
loro'dove si vedono anche le sfumature e le contraddizioni
soprattutto.
....... Trascrivo delle frasi che ho sentito anche in luoghi
pubblici riportando anche il pesante dialetto maceratese:
"se è un negro c'avrei qualche problema" "sporco negro"
"sporco rumeno" "sti mafiusi de a bassa" "li mafiusi"
"quissi è napoletani" "li siciliani" "quessa non è de qui"
"quillu da do vene" "noandri simo maceratesi issi de che
razza è?" "Li romani è capisciotti" "simo de macerata
granne" "noandri simo gente onesta".....
Qui usano espressione 'quissu quessa issi esta essa istu'
per indicare il disprezzo che hanno nei confronti di chi è
diverso/a per vari motivi o di chi non conoscono ed il
disprezzo lo girano a tutto quello cheruota intorno ai loro
bersagli umani includendo anche minori e animali da
compagnia.
Un territorio visto da dentro non è mai come appare da
fuori, il maceratese ha dei soprannomi che sono la valle
delle lacrime, il pollaio marchigiano e la pentola che
bolle, terra delle vergare e sono soprannomi che rievocano
la cd ciociaria.