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9 luglio 2018 23:29 - federico6198
Ho letto con molto interesse questo articolo, ed anche i commenti è chiaro che si rivolge agli utenti avanzati offre un ampia diversificazione con dei costi di gestione bassissimi la cifra che viene destinata alla simulazione è importante ed è rivolta ad un certo tipo di clientela, la cosa più importante da capire è sicuramente l’interpretazione corretta del ciclo economico che permette di ridurre la rischiosità dell’investimento con le varie soluzioni d’ingresso proposte. Da quello che ho capito frequentando questo sito e mi corregga il dott : Pedone se sbaglio per chi vuole iniziare a costruirsi un portafoglio con cifre inferiori è possibile farlo scegliendo un singolo etf che diversifica ampiamente come può essere un msci word che indicizza l’indice di borsa internazionale inserendo obbligazioni a tasso fisso o variabile emesse da governi affidabili, andando a ribilancire il portafoglio in base all’andamento del mercato, quindi andamento dei tassi d’interesse che condizionano il valore delle obbligazioni e andamento dell’indice azionario per quanto riguarda l’etf, le proporzioni del ribilanciamento dovranno essere valutate volta per volta in modo da ottimizzare al massimo il rapporto RISCHIO\RENDIMENTO per conseguire la massima efficienza assoluta.
7 luglio 2018 13:28 - Alessandro Pedone
@colephelps, grazie per i suoi contributi.
La cosa più importante è investire in modo più consapevole possibile, essendo pienamente consci se non di tutte le possibili conseguenze (perché il futuro non è nelle nostre disponibilità) almeno di tutte quelle che è ragionevolmente sensato ipotizzare.
E' verissimo che circa 2 volte su 3 l'investimento in un'unica soluzione (PIC o lump sum) ha un rendimento più elevato rispetto a quello dilazionato nel tempo.
Su questo sito l'abbiamo scritto chiaramente.
La questione che non ho esplicitato in questo articolo, ma che lo sottende, è la seguente: è possibile trovare una correlazione sensata con quella volta su tre nella quale il PAC ha prevalso sul PIC? Per le analisi che ho fatto personalmente, tutte le volte che il PAC ha prevalso sul PIC i prezzi delle azioni erano elevati. Ma, attenzione, NON è vero il contrario. Cioè non è vero che tutte le volte che i prezzi erano elevati (considerando uno degli indicatori come potrebbe essere il CAPE di Shiller, ad esempio) allora il PAC prevale sul PIC. Però è vero che il rapporto supera il 50% (in base al livello di CAPE che si assume).
E' verissimo anche ciò che scrive: "aumentando o diminuendo lo zoom di qualunque grafico di mercato, si trovano sempre andamenti che confermano una teoria o l'esatto opposto", diventa più complicato però concordare con la seconda parte della sua frase "mi sono affidato al più probabile che non". Più probabile rispetto a quali dati? Quale "livello di zoom", per utilizzare le sue parole? Quale criterio utilizza per scegliere il "livello di zoom"?
Se considera la correlazione tra valutazione dell'azionario e convenienza fra PIC e PAC potrebbe avere un "più probabile" diverso da quello che immagina. Si tratta sempre di scelte e di consapevolezza.
Personalmente, oggi, io trovo più prudente dilazionare l'ingresso. Pienamente consapevole (e cercando di rendere tali le persone che entrano in contatto con me, che siano clienti o semplici lettori), che in condizioni normali di mercato è statisticamente preferibile l'investimento diretto, ma che questa è una fase di mercato nella quale le probabilità di una correzione sono più elevate del "normale" e quindi il PAC è più prudente.
Ovviamente, sono ipotesi. Solo il tempo ci dirà come sarà andata ed anche dopo, ciò non dimostrerà che in assoluto una tesi o l'altra era sbagliata, ma solo che in una situazione ci si è azzeccato o meno. Questi sono i mercati finanziari.
6 luglio 2018 17:33 - colephelps
e comunque le "perdite" diventano tali solo se si vende, un ETF che ha perso di facciata anche il 30% continua a dare i suoi dividendi del 3% (ok, 2.22% tolte le pazzesche trattenute sulle rendite)
6 luglio 2018 17:32 - colephelps
per citare una frase non so di chi e che in italiano non rende, "time in the market beats timing the market"
6 luglio 2018 17:29 - colephelps
2 volte su 3 conviene l'investimento tutto assieme (lump sum) piuttosto che quello ad accumulo (dollar -euro nel nostro caso- cost averaging), ma capisco la morale.
Prendendomi un po' di rischio (di mancati guadagni, non di perdite) nonostante tutto ho scelto il lump sum, siccome aumentando o diminuendo lo zoom di qualunque grafico di mercato di lungo (lungo) periodo, si trovano sempre andamenti che confermano una teoria e altri l'esatto opposto... quindi mi sono affidato al "più probabile che non". Amen.
Se oggi mi regalassero un milione, forse ci andrei coi piedi di piombo e metà la destinerei a lump sum, mentre l'altra metà all'averaging.
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