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15 agosto 2018 21:05 - Cristina Ciccarelli
Il metodo contributivo mi sembra che esista dagli anni 90 -1 a tangentopoli italiana- poi sono emerse le mega truffe all'inps italiano con falsi invalidi pensionamenti non dovuti insomma un latrocinio molto grave che ha intaccato le generazioni più giovani verso le wuali italia non ha mai mostrato rispetto e tutela anzi -quando può li usa come merce di scambio- lo stato italiano -lo sanno tutti- è democrazia cristiana che nessuno ha mai fermato nei latrocini, il passato politico va tirato fuori per chiarire il presente.

Se nessuno rimette in cassa i soldi rubati italia è senza futuro perché non ha la sostenibilità economico finanziaria prevista per vivere per generare politiche REDISTRIBUTIVE ...
e lo sanno tutti.

I fatti di genova dimostrano ancora una volta le politiche della democrazia cristiana anni 50/60/70/80 il risparmio per favorire ' amici e parenti' perché altro non sanno fare.

Le inchieste degli anni 70 terrorismo stragi ancora sono aperte e la massoneria italiana deve pagare il dovuto.

Molti contratti di lavoro sono TRUFFE ovvero chiedono una qualifica x e poi scrivono sui contratti una qualifica y inferiore per pagare di meno la professionalità della quale hanno bisogno e rubano nei contributi previdenziali perché ne versano di meno, i sindacati italiani sono truffa esattamente come chi fa i contratti di cui sopra, fanno intermediazione di manodopera che prevede carcere e i sindacati li coprono troppo spesso, hanno continuato a truffare il sistema previdenziale delle nuove generazioni.

Chiedono professionalità -certificati professionali, lauree, titoli di studio vari- per avere le autorizzazioni a fornire servizi e SOLDI DEI FINANZIAMENTI PUBBLICI O EUROPEI poi ricevono diffide e condanne continue perché non rispettano mai i ccnl e diritti fondamentali d3ll'uomo perché c'è CRIMINALITA ORGANIZZATA, massomafia per chi conosce a fondo gli intrecci della corruzione storica italiana.



La morale nel 2018 quale sarebbe?
13 agosto 2018 14:22 - savpg8801
In primis sono, come molti, contrario a questa forma di governo nato per forza( e lo si evince dai tempi impiegati) solo da una regola che chi ha più consensi popolari (voti) vince. Pur essendo questo sistema "democratico" in essere anche solo perchè altri sistemi sono peggiori, come bene arguì il maggior capo del governo inglese un tale Winston Churchill, ed ancora, dato che non si riesce a comprendere come (data la pratica aritmetica) un leader possa essere nato non da una maggioranza, ma da una minoranza un po' più consistente ed un altro leader da una coalizione senza la quale avrebbe perduto, ecco che è nato questo contratto, fra due "sensali" da piazza come usava una volta nelle piazze, appunto e non so neanche se avvalorati da stretta di mano triplice..... con tanto di alcuni scossoni.E lasciamo stare il bravo ma disgraziatamente succube Capo del Governo posto lì per non potere fare altro.
Quelli erano contratti e contratto è anche una promessa accettata "a voce".
Come può, dunque (se non in maniera letterale semplice), considerarsi un contratto quello di questi due che sono stati messi, come due galli in un pollaio(da sempre inaccettato anche dalla Natura), a discutere e promuovere leggi e regole come se essere eletti significasse anche essere bravi .
Tuttavia, chiamiamolo contratto stipulato di fronte a chi e con quali regole canoniche, ma anche accordo, piano di lavoro, programmatica per accontentare i propri votanti e numerini vari.
Il tema è se un contratto possa essere modificato.
Ci sono atti giurisprudenziali che stabiliscono, non perchè possa diventare nullo che è altro discorso, ma che possa, appunto, essere cambiato in corso d'opera.
Da qualche tempo, per esempio, le banche hanno intrapreso questi atti che, per ragioni ritenute valide, portano alla "proposta" di modifica (bada ben) unilaterale che va sotto l'appellativo di "IUS VARIANDI". Cioè un contraente propone(ma meglio dire dispone) una o più modifiche da accettarsi dalla/e controparti. Se non si accetta si risolve il contratto. E' regola legale ma comoda.
E se si ricerca sul solito web si trovano tante spiegazioni più o meno confacenti.
Per quanto riguarda la proposta di lavoro, nessuno tiene in considerazione che il lavoro si crea se ce n'è bisogno. Lasciando stare le anomalie (tipo delocalizzazioni, lavoro nero, vessazioni più o meno vere, ecc.) non è possibile far lavorare tutti e tutti prendendo grandi e congrui stipendi ed avendo tanti privilegi. Non serve incentivare (e soluzioni già sperimentate sono state negative, te pareva che non l'hanno capito i capoccioni votati a suo tempo) regalando soldi o sgravi fiscali, o manovre sulle decorrenze pensionistiche ed altro.
Il lavoro manca perchè produciamo ed importiamo di tutto ed anche in sovrappiù(vedansi gli studiosi degli sprechi) con i lavoratori che già abbiamo.
Quale impresa , se non retta da cretini, in libera economia assumerebbe più del necessario tanto per fare assistenza? Il conto Profitti e perdite di un'impresa non lo fa il gruppo di governo di turno, ma l'economia di mercato stessa.
Ogni discussione è acqua fresca. Lo stato può solo promuovere (spesso inutili e costose) opere pubbliche per mettere gente a lavorare. Ma deficitando il bilancio o maggiorando il debito pubblico.
E la massa degli incompetenti aumenta sempre.
E per, finalmente finire, salvo questioni fisiologiche, il differenziale di disoccupazione (che andrebbe meglio analizzato e documentato e non solo da sterili e campionate statistiche) che in certa finanza terroristica è chiamato "spread" o meglio "gap", cioè fra la massa di potenziali(vedere quali) lavoratori e quelli che effettivamente sono occupati, sia(il differenziale) più o meno congruo vista la molteplicità delle variabili non sempre giustamente vantate.
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