Il metodo contributivo mi sembra che esista dagli anni 90 -1
a tangentopoli italiana- poi sono emerse le mega truffe
all'inps italiano con falsi invalidi pensionamenti non
dovuti insomma un latrocinio molto grave che ha intaccato le
generazioni più giovani verso le wuali italia non ha mai
mostrato rispetto e tutela anzi -quando può li usa come
merce di scambio- lo stato italiano -lo sanno tutti- è
democrazia cristiana che nessuno ha mai fermato nei
latrocini, il passato politico va tirato fuori per chiarire
il presente.
Se nessuno rimette in cassa i soldi rubati italia è senza
futuro perché non ha la sostenibilità economico
finanziaria prevista per vivere per generare politiche
REDISTRIBUTIVE ...
e lo sanno tutti.
I fatti di genova dimostrano ancora una volta le politiche
della democrazia cristiana anni 50/60/70/80 il risparmio per
favorire ' amici e parenti' perché altro non sanno fare.
Le inchieste degli anni 70 terrorismo stragi ancora sono
aperte e la massoneria italiana deve pagare il dovuto.
Molti contratti di lavoro sono TRUFFE ovvero chiedono una
qualifica x e poi scrivono sui contratti una qualifica y
inferiore per pagare di meno la professionalità della quale
hanno bisogno e rubano nei contributi previdenziali perché
ne versano di meno, i sindacati italiani sono truffa
esattamente come chi fa i contratti di cui sopra, fanno
intermediazione di manodopera che prevede carcere e i
sindacati li coprono troppo spesso, hanno continuato a
truffare il sistema previdenziale delle nuove generazioni.
Chiedono professionalità -certificati professionali,
lauree, titoli di studio vari- per avere le autorizzazioni a
fornire servizi e SOLDI DEI FINANZIAMENTI PUBBLICI O EUROPEI
poi ricevono diffide e condanne continue perché non
rispettano mai i ccnl e diritti fondamentali d3ll'uomo
perché c'è CRIMINALITA ORGANIZZATA, massomafia per chi
conosce a fondo gli intrecci della corruzione storica
italiana.
La morale nel 2018 quale sarebbe?
13 agosto 2018 14:22 - savpg8801
In primis sono, come molti, contrario a questa forma di
governo nato per forza( e lo si evince dai tempi impiegati)
solo da una regola che chi ha più consensi popolari (voti)
vince. Pur essendo questo sistema "democratico" in essere
anche solo perchè altri sistemi sono peggiori, come bene
arguì il maggior capo del governo inglese un tale Winston
Churchill, ed ancora, dato che non si riesce a comprendere
come (data la pratica aritmetica) un leader possa essere
nato non da una maggioranza, ma da una minoranza un po' più
consistente ed un altro leader da una coalizione senza la
quale avrebbe perduto, ecco che è nato questo contratto,
fra due "sensali" da piazza come usava una volta nelle
piazze, appunto e non so neanche se avvalorati da stretta di
mano triplice..... con tanto di alcuni scossoni.E lasciamo
stare il bravo ma disgraziatamente succube Capo del Governo
posto lì per non potere fare altro.
Quelli erano contratti e contratto è anche una promessa
accettata "a voce".
Come può, dunque (se non in maniera letterale semplice),
considerarsi un contratto quello di questi due che sono
stati messi, come due galli in un pollaio(da sempre
inaccettato anche dalla Natura), a discutere e promuovere
leggi e regole come se essere eletti significasse anche
essere bravi .
Tuttavia, chiamiamolo contratto stipulato di fronte a chi e
con quali regole canoniche, ma anche accordo, piano di
lavoro, programmatica per accontentare i propri votanti e
numerini vari.
Il tema è se un contratto possa essere modificato.
Ci sono atti giurisprudenziali che stabiliscono, non perchè
possa diventare nullo che è altro discorso, ma che possa,
appunto, essere cambiato in corso d'opera.
Da qualche tempo, per esempio, le banche hanno intrapreso
questi atti che, per ragioni ritenute valide, portano alla
"proposta" di modifica (bada ben) unilaterale che va sotto
l'appellativo di "IUS VARIANDI". Cioè un contraente
propone(ma meglio dire dispone) una o più modifiche da
accettarsi dalla/e controparti. Se non si accetta si risolve
il contratto. E' regola legale ma comoda.
E se si ricerca sul solito web si trovano tante spiegazioni
più o meno confacenti.
Per quanto riguarda la proposta di lavoro, nessuno tiene in
considerazione che il lavoro si crea se ce n'è bisogno.
Lasciando stare le anomalie (tipo delocalizzazioni, lavoro
nero, vessazioni più o meno vere, ecc.) non è possibile
far lavorare tutti e tutti prendendo grandi e congrui
stipendi ed avendo tanti privilegi. Non serve incentivare (e
soluzioni già sperimentate sono state negative, te pareva
che non l'hanno capito i capoccioni votati a suo tempo)
regalando soldi o sgravi fiscali, o manovre sulle decorrenze
pensionistiche ed altro.
Il lavoro manca perchè produciamo ed importiamo di tutto ed
anche in sovrappiù(vedansi gli studiosi degli sprechi) con
i lavoratori che già abbiamo.
Quale impresa , se non retta da cretini, in libera economia
assumerebbe più del necessario tanto per fare assistenza?
Il conto Profitti e perdite di un'impresa non lo fa il
gruppo di governo di turno, ma l'economia di mercato
stessa.
Ogni discussione è acqua fresca. Lo stato può solo
promuovere (spesso inutili e costose) opere pubbliche per
mettere gente a lavorare. Ma deficitando il bilancio o
maggiorando il debito pubblico.
E la massa degli incompetenti aumenta sempre.
E per, finalmente finire, salvo questioni fisiologiche, il
differenziale di disoccupazione (che andrebbe meglio
analizzato e documentato e non solo da sterili e campionate
statistiche) che in certa finanza terroristica è chiamato
"spread" o meglio "gap", cioè fra la massa di
potenziali(vedere quali) lavoratori e quelli che
effettivamente sono occupati, sia(il differenziale) più o
meno congruo vista la molteplicità delle variabili non
sempre giustamente vantate.