Signor Alcianpas
non ho capito il motivo della sua contrarietà, oltre al suo
(SUO) concetto e pratica del riposo. La mia incomprensione
nasce anche dal fatto che lei, per chi comunque lavora anche
la domenica, fa riferimento al fatto che ci sono altri
giorni della settimana in cui si riposano. E quindi?
Le fornisco un elemento di riflessione: essere tutti uguali
nelle possibilità e non nelle scelte?
buona giornata
8 settembre 2018 21:23 - alcianpas
Mi dispiace dissentire, ma pur aborrendo questo governo
plaudo questa proposta e spero che si realizzi. Anzi, io
vorrei che stessero chiusi anche un altro giorno della
settimana . Questo per rispetto dei dipendenti, ai quali
alcuni anni fa è cambiato il modo di vedere la vita, non
potendo più poter contare sulla domenica, perché non c'è
niente di pià facile che domenica si lavori. Lo so che i
ferrovieri lo hanno sempre fatto, gli infermieri , i vigili
del fuoco e altre categorie lo hanno sempre fatto. Per non
parlare del personale che lavora nel terziario (alberghi,
centri termali, villaggi turistici ). Però per queste
categorie è sempre stato così , e lo sapevano . Inoltre
compensano con riposi infrasettimaali . Purtroppo io pur
vivendo in un ambiente lavorativo che visto da fuori può
sembrare privilegiato (pubblica amministrazione) ho subito
sfruttamenti che non ho avuto il coraggio di denunciare,
perché nella mia regione ci sono sottili differenze col
resto d'Italia, e non si sa bene perché . Odio chi fa il
frocio col culo degli altri, ma disapprovo vibratamente
anche chi fa la spesa alla domenica anziché boicottare, per
rispetto dei dipendenti, come faccio io . A dire il vero ci
sono anche altri motivi per cui boicotto anche negli altri
giorni molti centri commerciali, ma non è il caso di dirlo
qui . L?unica cosa che mi dispiace è che a farlo sia
questo governo , in quanto ho paura che facendolo rafforzi
il corpo elettorale e ce li teniamo per molto tempo, forse
per tutta la mia vita.
8 settembre 2018 16:27 - savpg8801
Fare i conti nelle tasche degli altri ,ma
realisticamente,non è da tutti. Infatti con questa
esaltazione dell'esternazione del modo di pensare(e di
agire) libero per ognuno di noi, si finisce per uscire dalla
realtà. Attribuendo ad ogni umana azione una valenza
dettata per lo più dall'interesse personale si va verso
l'errata decisione.
Un negozio, un super, iper, o altro esercizio è
ragionieristicamente impedito ad assumere personale perchè
alla resa dei conti, non lo ripaga, non ci sta dentro. La
gente non sa che ogni impresa fa salti mortali per star
dentro ai costi, ottimizzare le spese al fine di poter fare
il bilancio, se non in attivo, almeno in pareggio. La gente
invece ragiona come se tutto fosse come lo stato: spesso
assistenziale.
Un commesso in più può spesso fare la differenza.
Farai del bene alle statistiche dell'occupazione, ma in
realtà apri l'opificio in passivo. Senza contare le spese
per gestione, energia per riscaldare, illuminare o
raffreddare, e tutto ciò la gente non lo considera in nome
del proprio solito"diritto" di poter fare quel che vuole.
Alla mia età ne ho viste di queste cose, andate e ritorni.
ecc.
Se uno vanta difficoltà in nome dei soliti diritti, si
arrangia in qualche modo e fa i sacrifici che tutti, un
tempo, si facevano.
Le feste comandate sono ormai troppe. Come le feste che
fanno i giovani dall'asilo fino a tutta la loro vita. Se non
sapete queste cose, siamo alla "frutta" dei ragionamenti. E
assumere gente per poi far fallire imprese, non è certo la
soluzione giusta. Se il lavoro non c'è per tutti, inutile
fare cose che nessuno utilizzerà. E le imprese lo sanno.
Non sono enti di assistenza.
8 settembre 2018 10:23 - annapaola
Faccio parte della popolazione di una certa età e vedo
anche bene momenti prolungati nel corso della settimana in
cui tutti i membri di una qualsivoglia famiglia possano
stare insieme e godersi insieme il piacere della reciproca
compagnia, che per tradizione è la domenica e le altre
feste solenni (Natale, Pasqua, e mettiamoci anche il Primo
Maggio).
Tuttavia mi rendo conto che le cose cambiano e soprattutto
verifico, le rare volte, in cui mi capita di entrare in un
supermercato del centro di Firenze la domenica mattina, che
il personale è tutto giovane.
E allora, in nome dell'occupazione (sia pure anche di
ripiego e che spero rispondente a tutti i crismi della
legge) di gente giovane, tanto afflitta dalla
disoccupazione, che devo dire?
Almeno che è il minor male.
D'altra parte, non si può neppure ignorare che un numero
crescente di professioni e di attività ha da molto tempo,
forse da sempre, turni di lavoro che non prevedono il
rispetto delle feste "comandate": vigili del fuoco, forze
dell'ordine, medici, infermieri, tecnici di laboratorio
degli ospedali, personale viaggiante delle ferrovie, della
metro e dei bus urbani ed extra urbani, personale di
ristoranti, bar ecc. ecc.
Mi accorgo di quanto si allunghi la lista, a pensarci bene.
8 settembre 2018 10:07 - Cristina Ciccarelli
Sono rimasti alla rivoluzione industriale, era così anche
10 anni fa, 20 anni fa.