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17 novembre 2018 11:25 - savpg8801
Dovremmo capire, noi cittadini di un popolo "volgo disperso che repente si desta, intende l'orecchio, solleva la testa, percosso da novo crescente romor.."( per dirla col Manzoni nell'Adelchi) che non cambia nulla nelle identificazioni storiche di qualsiasi tempo.
Spesso si alza la testa, si è percossi da agitazioni per cose, magari, futili.
Non si è intolleranti, invece, per sistemi di tassazione.
Come dicevo ancora non esistono tasse giuste o ingiuste, logiche balzellifere congrue e intelligenti.
Si imbonisce il popolo dicendo che le gabelle servono a farlo stare in salute, a fargli godere di vantaggi esistenziali, ad effettuare ritorni a favore del tenore di vita migliore, a sanare le differenze, ad aiutare i più deboli, ecc.
Il vero scopo delle tasse sarebbe fare soldi con l'obiettivo di amministrare lo Stato.
Fosse vero saremmo tutti felici; ma il problema nasce dal come queste tasse vengono impiegate.
E dalla truffa che nasce dal modo di convincere il popolo che qualche cent di euro possa far desistere (per la nostra salvezza dall'ingrasso) il consumatore per un suo ripensamento dal bere l'aranciata per salvarlo dai guai. Allora, allo stesso modo, si crede proprio che una tassa maggiore sull'alcool, sul fumo, sulle braciole, sui salumi, su ogni prodotto anche non alimentare, che presenti effetti sulla salute, possa far smettere di utilizzarlo? Questi amministratori ci prendono per cretini?
""Più stupido/i di così, si muore""; da Ettore Petrolini.
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