Dovremmo capire, noi cittadini di un popolo "volgo disperso
che repente si desta, intende l'orecchio, solleva la testa,
percosso da novo crescente romor.."( per dirla col Manzoni
nell'Adelchi) che non cambia nulla nelle identificazioni
storiche di qualsiasi tempo.
Spesso si alza la testa, si è percossi da agitazioni per
cose, magari, futili.
Non si è intolleranti, invece, per sistemi di tassazione.
Come dicevo ancora non esistono tasse giuste o ingiuste,
logiche balzellifere congrue e intelligenti.
Si imbonisce il popolo dicendo che le gabelle servono a
farlo stare in salute, a fargli godere di vantaggi
esistenziali, ad effettuare ritorni a favore del tenore di
vita migliore, a sanare le differenze, ad aiutare i più
deboli, ecc.
Il vero scopo delle tasse sarebbe fare soldi con l'obiettivo
di amministrare lo Stato.
Fosse vero saremmo tutti felici; ma il problema nasce dal
come queste tasse vengono impiegate.
E dalla truffa che nasce dal modo di convincere il popolo
che qualche cent di euro possa far desistere (per la nostra
salvezza dall'ingrasso) il consumatore per un suo
ripensamento dal bere l'aranciata per salvarlo dai guai.
Allora, allo stesso modo, si crede proprio che una tassa
maggiore sull'alcool, sul fumo, sulle braciole, sui salumi,
su ogni prodotto anche non alimentare, che presenti effetti
sulla salute, possa far smettere di utilizzarlo? Questi
amministratori ci prendono per cretini?
""Più stupido/i di così, si muore""; da Ettore Petrolini.