Il consumismo ha diverse fisionomie.
Nessuno che abbia macinato qualche testo di economia ha mai
sentito parlare di beni essenziali e di beni voluttuari?
Nessuno che abbia mai aperto qualche testo di statistica e
abbia notato che esiste una definizione di "moda o norma"
per cui se un fenomeno in qualche maniera e non importa se
forzosamente o necessariamente abbia una sua maggioranza
divenga di cosiddetta moda, o normale?
Nessuno ha mai esaminato il cervello di una pecora per
chiedersi perchè segua il gregge?
Nessuno ha mai sentito parlare del Pifferaio Magico, la
favola nella città di Hamelin?..." In noi c’è qualcosa
che sa vedere l’incanto, che vuole andare avanti ridendo e
cantando, mano nella mano con gli altri.
È la parte migliore di noi. È il bambino interiore che
corre entusiasta dietro a chi sa farlo sognare.
E nell’immagine dei bambini di Hamelin che danzano persi
dietro al pifferaio, c’è il nostro inseguire chimere.
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Il consumismo...bella invenzione!
Niente affatto che sia necessario per un cervello
ragionante.
Tuttavia bisogna vedere come viene visto e da chi.
Il mondo economico libero nella sue espressioni di
produttori e venditori, ha fatto il suo mestiere, come un
broker spregiudicato che guarda solo a far affari senza
preoccuparsi delle conseguenze morali e materiali che
provoca su altri.
Il possesso di cose ha sempre caratterizzato i comportamenti
di nuovi e vecchi individui. Chi entrava in possesso di
qualcosa che si rivelasse di troppo per sè, cercava di
darlo ad altri dietro compenso, (vuoi baratto vuoi pecunia,
vuoi credito) e se qualcuno avesse notato che l'offerente
viveva meglio degli altri, ecco il tentativo di
emulazione.
Da lì al proliferare di gente che cerca di diventare
commerciante (spinta anche da quelli che hanno cercato di
diventare produttori) è ormai "normale".
Senza andare ad esaminare la voracità della gente di avere
sempre di più e di tutto, di superare gli appartenenti del
proprio gruppo sociale, di mettersi in mostra anche al di
fuori di esso, e di placare la propria sete e la propria
voracità di ingozzarsi, di avere la macchina più bella e
performante, di andare ai ristoranti più costosi e famosi,
di vestirsi di moda e cambiando capo o scarpa ogni giorno,
di mostrarsi più vip e più ammirabili, dimostrando
effettivamente e senza dubbio che la questione è
identificabile con una anormalità mentale e
comportamentale, quasi una patologia.
Buon terreno per moltiplicarsi dei venditori, degli
affaristi, delle fiere e feste, delle bancarelle di ogni
chincaglieria cinese per lo più, di invenzioni le più
disparate per invogliare a consumare e ad appropriarsene ,
di sempre più vinai, e gastronomisti, di produzioni
salutistiche, elettroniche, di start-up digitali per ogni
sorta di servizi spesso inutili, ecc. Tutto questo per
provocare consumismo e spillare soldi magari anche troppo
sudati.
Chi ha figli sa benissimo che i regali di mamme, nonne e un
po' meno di babbi e nonni, sono quotidiani. Anche se il
pargolo non li ha "meritati" ma per il solo gusto di
vederselo sorridere per un minuto. E diventerà presto mezzo
minuto sino a scomparire. Solo che la via è stata
tracciata. Il figlio/a avrà sempre assunto il diritto di
avere, di ottenere, di possedere in qualsiasi modo e
momento.
Consumismo spinto ed altro ancora, ma che, divenuto
strutturale, ha provocato disastri etico morali di ogni
tipo.
Ma non per gli Stati che, golosi ed insaziabili, vedono i
giri di affari come produttori di reddito e, quindi, di
crescita, di PIL, di benessere, e in definitiva di
incremento fiscale; tasse da portare a casa per la Nazione
(e per la politica al fine di ripagare i guai spesso
prodotti).
Il fenomeno, perciò, prevarrà ed aumenterà nel tempo. Le
altre bazzecole cioè inquinamento, spreco, omissione di
spesa verso opere sociali favorendo l'erogazione di denaro
dirottato per consumare beni(o servizi) non NECESSARI, e
ogni considerazione pietistica verso la gente cosiddetta
(vera o falsa)povera e che spesso spende più degli altri,
saranno messe da parte e.... lunga vita al consumismo,
motore dell'Umanità ( a seconda dei pareri di ognuno di noi
"libero cittadino").
22 dicembre 2018 20:06 - Cristina Ciccarelli
Se si è esseri viventi si consuma senza se senza ma (soldi
fonti energetiche vecchie e nuove terreni persone animali
flora ....), solamente le persone morte non consumano.