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18 gennaio 2019 10:05 - savpg8801
Certo, è vero. Il potere liberatorio della moneta(non quella divisionale) è completo rispetto agli altri sistemi. Un po' come il sistema finanziario da quando è stato dematerializzato. Ai tempi pre elettronici ed anche solo cartacei, i titoli erano pezzi di carta che venivano detenuti dal proprietario. Anche belli, filigranati, da mettere in quadro; e ci si beava a guardare i propri risparmi o quanto( o poco) si possedesse. Adesso tutto è rappresentato da numeri e codici presso qualche server a cui, ancora non si sa per quanto, solo chi ne è autorizzato, oppure un hacker, può accedere. Bella prospettiva. Se si incaglia o si vuole fare incagliare il sistema, i miei sudati investimenti evaporano, senza neppure lottare come si lotta con il ladro che te li vuole rubare, in carta. In un bit tutto può sparire.
Col danaro materiale, ripetto a quello virtuale è la stesa cosa. Si dice che non si può tenere in tasca o in casa tanto denaro per i pericoli di incendio, perdita, furto, ammuffimento, poi di riciclaggio, mafia, ed altro ancora. Si vanta, col favorire il danaro elettronico, il principio di velocità, praticità, tracciabilità a sfavore di un bel gnocco di portafoglio gonfio che puoi spendere ovunque.
E non si tiene conto anche solo del gusto di pagare e ricevere con belle carte in contante. Paperone dove si tufferebbe?
Ma l'affare attorno alla gestione di tutto quanto è elettronico e non contante è enorme. Dal punto di vista industriale e commerciale, a quello politico. Fino a quando il sistema non imploderà.
17 gennaio 2019 21:16 - savpg8801
Certo, è vero. Il potere liberatorio della moneta(non quella divisionale) è completo rispetto agli altri sistemi. Un po' come il sistema finanziario da quando è stato dematerializzato. Ai tempi pre elettronici ed anche solo cartacei, i titoli erano pezzi di carta che venivano detenuti dal proprietario. Anche belli, filigranati, da mettere in quadro; e ci si beava a guardare i propri risparmi o quanto( o poco) si possedesse. Adesso tutto è rappresentato da numeri e codici presso qualche server a cui, ancora non si sa per quanto, solo chi ne è autorizzato, oppure un hacker, può accedere. Bella prospettiva. Se si incaglia o si vuole fare incagliare il sistema, i miei sudati investimenti evaporano, senza neppure lottare come si lotta con il ladro che te li vuole rubare, in carta. In un bit tutto può sparire.
Col danaro materiale, ripetto a quello virtuale è la stesa cosa. Si dice che non si può tenere in tasca o in casa tanto denaro per i pericoli di incendio, perdita, furto, ammuffimento, poi di riciclaggio, mafia, ed altro ancora. Si vanta, col favorire il danaro elettronico, il principio di velocità, praticità, tracciabilità a sfavore di un bel gnocco di portafoglio gonfio che puoi spendere ovunque.
E non si tiene conto anche solo del gusto di pagare e ricevere con belle carte in contante. Paperone dove si tufferebbe?
Ma l'affare attorno alla gestione di tutto quanto è elettronico e non contante e enorme. Dal punto di vista industriale e commerciale, a quello politico. Fino a quando il sistema non imploderà.
17 gennaio 2019 12:17 - mauropon
Ma anche le banconote da 200 euro non si trovano praticamente più in giro: ormai si fa quasi tutto con le banconote da 50 euro. A mio parere la sparizione dei tagli di 200 e 500 euro è stato un errore (Sarebbe come se una persone si vendesse la casa o non l'acquistasse per paura che possano entrare dei ladri: i governi devono emettere le banconote ed essere capaci di trovare e perseguire i falsari e chi ne fa un uso illegale) perchè costringe molte perone a "girare" con pacchi di banconote di taglio minore: per pagare un importo di 3.000 euro (pagabile in contanti) ci vogliono almeno 60 banconote da 50 euro e anche di più per quelle di minor taglio.
14 gennaio 2019 11:01 - annapaola
Mi fa piacere leggere parole di buon senso da parte di una istituzione così importante.
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