OK, tutto ok, ma guardiamo sempre (giustamente) la nostra
sensazione di non-essere cosa? professionista? consulente?
(ma se, come dice Alessandro, è quasi da vergognarsi a
definirsi p.es. "autonomo", quasi che potremmo fare quel che
più ci piace), ma poi sapremmo spiegare la differenza fra
costo dello strumento e costo del servizio? e . magari
anche, che il vero costo dello strumento non è altro che il
suo rapporto tra rischio e rendimento? e dopo? sapremmo
anche descriverne le conseguenti attese? ma perchè ancora
credete che l'incertezza sia misurabile, per quanto con
accurata analisi distributiva? ma gli esseri umani comunque
devono essere accompagnati professionalmente nelle loro
scelte economiche proprio perchè in loro vive e si riflette
l'incertezza ( e non certo il rischio che comunque fra MODEL
PORTFOLIO, VAR e conditional affini, intanto non ci ha mai
salvato,...povero Markowitz!).
31 gennaio 2019 16:20 - gm da legnano
Molto chiaro, grazie. Finalmente uno schema di valutazione
del/dei nostri consulenti, attuali o passati ( già
cacciati) .
Qualche considerazione:
• ho finora evitato il consulente indipendente, pur
disprezzando il/i rappresentanti di grandi marchi tipo
banche costruite attorno a te. Ho sempre supposto che i
costi dei consulenti liberi potessero essere molto alti e
magari non giustificabili con i risultati
• ma il PROBLEMA vero è che non ho mai valutato i costi
di gestione totale del mio portafoglio necessari per
mantenere gli agenti e le loro mandanti ; credo che se
anche mi fossi impegnato a farlo non ne sarei comunque stato
capace ( mi sento un po’ asino)
• ora attendo, quasi con ansia, di ricevere per la prima
volta il dovuto rendiconto dei costi totali sostenuti
l’anno scorso, come previsto dal nuovo regolamento
(consob ?). Poi potrò fare una scelta oculata, spero a
favore di veri consulenti qualificati.
A proposito di motivi per investire, a volte penso ai miei
amici “poveri ricchi” che già dispongono di tutto il
necessario per sopravvivere : macchine, case, pensioni ,
investimenti ,( donne )ecc. … quali motivi trovano per
dannarsi ulteriormente nel rincorrere il rischio del
rendimento ? Forse perchè vogliono già ora assicurarsi
l’onore di essere più ricchi del cimitero ?
C’è qualche consulente/tecnica che possa designare
loro qualche "più migliore" motivazione? E’ importante
!! Ritengo che costoro siano molto pericolosi per se stessi
ma ancor di più per la società ed il mondo intero.
Lunga vita ai miei amici “tramp”, che siano americani,
russi, germanici o nostrani “ ; cristiani, ebrei o
mussulmani ; petrolieri, acquaioli, chimici, armaioli,
finanzieri, ecc ….. ecc ……
Giovanni Dalegnano
31 gennaio 2019 7:54 - luigi1954
Interessante articolo.
Tuttavia, agli occhi del cliente la differenza fra
venditore e consulente analista è minima. L'unica cosa
certa è la parcella dell'analista, sicuramente inferiore a
quella del venditore che deve necessariamente comprendere il
guadagno di chi lo manda a procacciare clienti.
Una sorta di rendimento fisso mentre il rendimento del
cliente è tutto da vedere, da dimostrare con i fattie solo
a...posteriori.
A quando la situazione: tu mi garantisci un rendimento
almeno pari a quello che mi da la banca (fisso) sul conto di
deposito, se ottieni di più ci dividiamo il guadagno.
A quando la situazione: se mi fai guadagnare ti pago la
parcella, anche raddopiata, ma se ottengo un rendimento
nullo non ti pago o ti pago in proporzione al guadagno.
Non è come il medico o l'ingegnere che bene o male
applicano delle leggi consolidate che, grazie al loro studio
conoscono, e che qualche volta compiono disastri o per
sbadattagine o per imponderabilità dei fatti: da quanto ho
appreso leggendo ADUC informa, in questo campo è tutto
imponderabile. Se non lo è, allora il venditore o
consulente che sia, si assuma i suoi rischi e le sue
responsabilità, così come emergono i bravi ingegneri e i
bravi medici, emergeranno i bravi venditori o analisti che
dir si voglia.