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10 giugno 2019 10:48 - Unione Italiana Food
Milano, 10.06.2019

Gentile redazione,
Vi contattiamo in merito all’articolo da Voi recentemente pubblicato che fa riferimento al recente studio, ripreso da JAMA, dal titolo: Associazione tra il consumo di bevande zuccherate ed il rischio di mortalità negli adulti in US. Un’analisi secondaria dei dati dello studio REGARDS.
A tal riguardo riteniamo necessarie alcune precisazioni riportando un commento del Dottor Giorgio Donegani, Tecnologo Alimentare Consigliere OTALL (Ordine dei Tecnologi Alimentari Lombardia e Liguria):
“Analizzando lo studio americano pubblicato da JAMA, è evidente come le conclusioni cui perviene debbano essere interpretate come possibili stimoli di approfondimento e non come realtà sufficientemente provate.
Entrando nel merito dello studio è da rilevare il fatto che il campione coinvolto è costituito per oltre il 70% da persone obese o in sovrappeso (dato che per fortuna non risponde alla nostra realtà).
Riguardo poi ai limiti metodologici, evidenziati anche dagli stessi autori e nel commentary di Jama, va rilevato che la stima dei consumi è stata fatta sulla base di questionari autocompilati e non attraverso controlli, verifiche e misurazioni dirette.
Un dato essenziale nel valutare i risultati dello studio americano riguarda le quantità considerate, enormemente superiori negli USA rispetto all’Europa. La porzione standard di succo considerata in America è di 12 once, corrispondenti a circa 360 g, una quantità che non ha riscontro da noi, se si tiene conto che il consumo medio giornaliero di succhi 100% in Europa è di soli 31 ml, cioè circa 30 g, e che la porzione standard nella maggior parte dei paesi europei varia tra i 150 e i 200 ml.
I risultati dello studio European Prospective Investigation Into Cancer and Nutrition-Netherlands study (Feb 2019) hanno dimostrato che il consumo moderato di succhi di frutta al 100% (?7 bicchieri da 150 ml a settimana) era associato a un ridotto rischio di incidenti cardiovascolari del 17% e a un rischio di ictus inferiore del 24%.”

Sottolineiamo inoltre che, come commentato nel 2018 NFI (Nutrition Foundation of Italy), nel documento "Succhi 100% frutta: questo il parere degli esperti italiani" che include anche la valutazione di un dossier sul tema elaborato dalla società di nutrizione umana (SINU) , un consumo moderato di tali succhi, inserito in una dieta varia e corretta, sembra esercitare alcuni effetti favorevoli sul profilo lipidico e sulla pressione arteriosa. Non ci sono, invece, evidenze circa l’associazione tra un consumo moderato di succhi di frutta 100% e un rischio di obesità o diabete di tipo 2.

Ringraziamo per l’attenzione.


Il Presidente del Gruppo Succhi e Nettari di Frutta
Dott. Danilo Iorio

referenze bibliografiche https://fruitjuicematters.it/files/attachments/.450/AIJN_Liq uid_fruit_market_report_low.pdf
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30428938
http://www.nutrition-foundation.it/apb-alimentazione--preven zione-benessere-n-9---2018.aspx
http://www.sinu.it/html/wlnews/24-05-2017/sinu__nuovo_docume nto_su_consumo_di_succhi_100_frutta_nel_contesto_di_una_sana _alimentazione.asp


OPRG – Ufficio stampa ‘Fruit Juice Matters’

Angela Sirago – 3388875182 – [email protected]
Angela Zeverino – 3356482889 - [email protected]
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