Mi scusi caro Mastrantoni ma 57 milioni di risparmio le
fanno proprio schifo???Sicuramente vista la sua competenza
in materia e come saprà, sono 60 anni che i cittadini
pagano e continueranno per altri 60. Ma giustamente come
disse D'Azeglio (ora bisogna fare gli italiani)ma come vede
non è possibile.Se nel DNA e preponderante il saccheggio,la
truffa, il non senso di appartenenza ad uno stato e la
voglia smisurata di denaro unita al potere, l'unica via
d'uscita è la dittatura.!!!
28 agosto 2019 10:11 - giancarlo3171
La riduzione di spesa è solo l'aspetto meno importante
della questione.
E' chiaro che riducendo il numero dei parlamentari il
parlamento funzionerebbe meglio.
Sarebbero eliminati quei parlamentari di secondo piano che
nessuno conosce e spesso pronti a cambiare casacca a seconda
della convenienza.
Gli eletti sarebbero più autorevoli e conosciuti.
Adesso il 90% dei votanti non ha la minima idea di chi sarà
eletto con i suo voto.
L'articolo fa il confronto con la Francia forse l'unico
paese che ha più parlamentari di noi.
Perché non farlo con gli Stati Uniti che hanno 102
senatori?
Come ultima cosa in Italia il 90% degli elettori è
favorevole alla riduzione dei parlamentari.
Perché per la sinistra è cosi difficile arrivare al
concetto che la democrazia consiste nel fare quello che
vogliono i cittadini?
20 agosto 2019 21:22 - savpg8801
Questa della riduzione dei parlamentari forse si farà ora
che il governo è ormai morto. Forse sarà fumo negli occhi,
forse invece al di là dei soldi si potrà snellire la
burocrazia parlamentare, forse per ragioni politiche per
aver più voti.
Fatto sta che le leve da manovrare per risparmiare sarebbero
moltissime, ma verrebbero prese come risparmi, spending
review, austerità malviste dopo il g.Monti e altri comprese
alcune affermazioni dell'U.E., ma postume.
Chi è in grado di conoscere ora per ora come va il D.P. e
quanti interessi costi non solo quelli legati ai rendimenti
derivati dal differenziale(spread) bund-btp10.
Tra il'90 e il 2000 circa e in regime di LIRA vigevano tassi
da 8-10-12% sui btp e fino anche al 16.50% sui cct-
Naturalmente anche le altre forme del debito pubblico erano
allineate (bot, ecc.). A questi tassi a int.composto il
capitale raddoppia in anni...:
Tassi Anni e percent.di anno
Al 3% 23,449
Al 4% 17,673
Al 5% 14,205
Al 6% 11,891
Al 7% 10,243
Al 8% 9,006
Al 9% 8,039
Al 10% 7,272
Al 11% 6,639
Al 12% 6,115
Anche il D.P. quindi aveva questi andamenti.
Ora che i tassi sono praticamente a zero, ed anche sotto,
salvo quelli a lunga durata emessi in remoto tempo, ma che
fruttano ancora alti tassi sino al rimborso, ci sembrano
cifre esorbitanti gli interessi di cui si parla sull'attuale
debito.E comunque rispetto alle antiche.
Lo Stato, pertanto, una volta che ha emesso una tranche di
decennali allo 0.5% ed effettuato il fix sul prezzo di
collocamento, il rendimento dichiarato dalle
rilevazioni(spread) è solo un termometro di valutazione di
fiducia per lo Stato, ma non implica movimentiperchè si
basa su dati matematici di compra/vendita in rapporto al
bund. Infatti su quel btp decennale a tasso fisso, lo stato
pagherà sempre lo stesso tasso. I rendimenti sono altra
cosa e si formano sul mercato di acquirenti e venditori
determinandone, solo per essi, la resa (e ovviamente per
esempio per le banche che facendo bilanci sono costrette ad
indicare i cosiddetti prezzi di compenso).
Io credo che tutte le risoluzioni adottate dai politici
siano effettivamente fumo negli occhi per gli elettori che,
a ragion di pancia, butteranno crocette all'uno o all'altro
a seconda di quanto propagandato e di capacità di
convinzione. In nome della Santa Democrazia che, quando
evocata, lascia tutti zitti.