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19 settembre 2019 18:47 - enniusfirst
Si, ha ragione Annapaola !
Di quale stile di vita europeo, che andrebbe tutelato, stiamo parlando ?
E, ammesso che esista, é talmente scadente che profetiche sono state le affermazioni della antropologista avanzata e progressista Laura Boldrini che in una intervista di qualche anno fa così al riguardo si espresse.

"I migranti oggi sono l'elemento umano, l'avanguardia di questa globalizzazione e ci offrono uno stile di vita che presto sarà molto diffuso per tutti noi."

Annapaola cita i massacri di donne che avvengono dalle nostre parti e quindi aperti dobbiamo essere verso questi nuovi stili di vita che al riguardo si mostrano notoriamente più attenti e rispettosi.

Dobbiamo renderci edotti che usi, costumi, culture e religioni di tutti i popoli, in nome del globalismo, sono uguali e, se tali sono, ogni identità rivendicata é espressione di localismo e quindi di culture miopi che giustamente Annapaola combatte in nome del dialogo e della tolleranza.

Dal momento che l'Europa vanta la presenza come la Boldrini come portavoce del relativismo culturale e di costume, utile potrebbe essere che Annapaola porti il suo messaggio in paesi come l'Iran, il Pakistan, l'Eritrea ecc. ecc. per par condicio .

Sono sicuro che apprezzerà gli stili di vita del luogo .....
17 settembre 2019 18:52 - annapaola
Questa singolare denominazione mi spinge a chiedermi: ma qual è lo "stile di vita europeo" che la UE dovrebbe "proteggere"?
E poi, "proteggere" che brutta parola, tutta sulla difensiva, una sorta di "prima gli europei" tanto per cambiare.
Ma, davvero, esiste uno "stile di vita europeo"?
Perché a me pare che lo stile di vita italiano, ammesso che ce ne sia uno unico, è ben diverso da quello finlandese o polacco o anche, tanto per restare più vicini a noi, da quello francese o austriaco.
Si possono prendere dei punti in comune, ma basteranno?
Può venire in mente, di primo acchito, la libertà della donna di scegliere la professione, come di vestirsi, ecc.
Ma, proprio questo punto è davvero condiviso nei fatti da tutti? O è solo, in molti casi, una affermazione di principio non seguita da una realtà vissuta (quale libertà di determinazione ha la donna, per esempio, in Italia, quando rischia di farsi ammazzare se lascia il marito o il compagno o un altro maschio che pretende di averla tutta per sé?).
Domande su domande, secondo me.
12 settembre 2019 11:47 - dariap
Grazie a Conte, ora possiamo fare entrare in Italia tutti gli africani, pakistani, afghani, bengalesi eccetera.
Tanto, se li prenderanno i Paesi UE.
Si dice che stiamo gia' litigando perche' tutti li vogliono
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