Ragionando su poche basi, chiediamoci cosa sono la
"crescita" e la "decrescita" . Letteralmente facilissimo.
Economicamente difficile.
A che scopo si esalta e si caldeggia, se non si cerca pure
di obbligare, che crescere porti benessere ai cittadini o
allo Stato? Perchè non si spiega quali reali benefici si
conseguano e che questi frutti siano reali, essenziali, non
sfizi atti solamente a far maggiormente godere la gente di
ogni ordine e ceto talchè non siano da meno di altre
realtà più benestanti? Perchè produrre, produrre,
consumare, consumare ad oltranza e più che si può fino
allo scoppio? Dietro alle politiche c'è una spinta
demagogica di esaltazione del benessere, delle libertà, del
piacere, dei diritti, del lavoro e delle professionalità
sempre più pagate e invitanti e per tutti.
Non da ultimo, lo Stato invita alla crescita perchè, con
essa, aumentano le entrate (non è però sempre una realtà)
per fare sempre più opere, sempre più strategie espansive,
sempre più spese spesso inutili, ecc. e queste entrate
vengono dalle imposte e tasse.
La finanza, in questi momenti, è invece il contrario della
crescita, ma in retrocessione. Allora perchè non chiedersi
a cosa serve la finanza, l'economia finanziaria,
l'investimento, il risparmio? Teoricamente, prima che si
pensasse (parlo delle grandi masse) alla finanza come una
impresa per fare soldi, redditi,, prestigio, credo che la
finanza fosse opportunità di risparmio e di piccola
impresa. Non fondo imprese o investo i miei capitali o
risparmi direttamente in un società che produca marmellate,
ma compro obbligazioni o titoli che possano finanziare la
ditta che fa marmellate o che produce chiodi. Concorro,
comunque, all'imprenditoria indirettamente.
Come il patron che produce marmellate e che lo fa per lucro
il più possibile, anch'io, piccolo investitore, che
contribuisco alle sue eventuali defaillances finanziarie(se
emette bond lo fa per finanziarsi), mi aspetto e pretendo
lucro il più possibile. Non lo faccio per bontà o
altruismo o beneficienza.
Veniamo allora ai tassi. A parte quelli internazionali,
bancari, e finanziari di ogni genere, vi sono anche quelli
obbligazionari (ed anche quelli dell'impresa Stato) che
sono, in definitiva, prestiti o sorta di mutui che il
cittadino eroga. Allora perchè tassi zero o sotto zero,
Come invogliare il cittadino-risparmiatore a prestar soldi a
società che ne hanno bisogno, senza percepire frutti a
causa delle politiche derivate da criteri per favorire le
espansioni?
Siamo nel paradosso. Chi ha un capitale, magari racimolato
con sacrifici di una vita e si trova a rimetterci
prestandolo, si allontana e cerca forme alternative magari
peggiori e non ultima quella di consegnarlo a traders senza
scrupoli o a fondi che promettono, guarda caso, sempre
obiettivi ed orizzonti a lungo termine, aspettando comunque
che il cittadino si stanchi e prelevi i capitali pagando
anche penali.
I tassi zero o negativi, sono, a mio avviso, la morte della
finanza non il salvataggio di settori d'impresa come vuolsi
far intendere dalle banche cantrali per favorire i prestiti
a poco prezzo(che non è poi vero) ed anche perchè le
banche non lo fanno per via di altri obblighi strettamente
sfavorenti e sconvenienti.
Inoltre i tassi azzerati non danno alle Istituzioni
Creditizie margini di manovra e per questo, per
sopravvivere(ma molti esempi lo confermano), sviluppano
altre attività che non sono il proprio statutario scopo,
cioè il credito e tutte le caratteristiche operatività.
Sviluppando "servizi" al posto del "credito" snaturano la
loro attività specifica per mancanza di margini da
formazione di bilancio e poi falliscono, o chiudono
filiali, o licenziano personale.
20 ottobre 2019 18:20 - savpg8801
Lati positivi e negativi della a-crescita o decrescita per
arginare un concetto di crescita che ci porterà a
tracollo.
alcuni studi:
Macchè asino, caro gm da legnano!!
L'ultima tua del 3 ottobre è chiaramente una sintesi
calzante della situazione economico-politica del nostro
tempo e delle nostre realtà liberistiche. Da tempo mi
sforzo di scrivere note di questo genere, ma chiaramente non
potranno mai far breccia sulle convinzioni
politiche-pecoristiche del tempo.
E' bestemmiare se ci si azzarda ad esaltare, come qualche
studioso ha fatto, la stasi, la decrescita, il ritorno al
sacrificio, a una fattibile austerità, a un
ridimensionamento delle pretese, a un voler sempre più
soldi per condurre sempre di più una vita divertente,
spendacciona, lontana dalle buone regole della sobrietà e
dell'accontentarsi favorendo, però e col "surplus"
attività NON inutili e pubbliche. L'atteggiamento dei
governanti verso l'espansione, la crescita, il benessere, è
demagogia atta ad ottenere consensi e potere. Per
raggiungere l'obiettivo di, promuovendo l'ipotetica
espansione, ottenere più tasse.
Ma la pratica è diversa. Fare attraversare la vecchietta
dissenziente nell'incrocio trafficato ad opera del giovane
esploratore che deve pur fare la propria buona azione
quotidiana (ma assurda) è una barzelletta circolante molti
anni fa.
Dare soldi all'impresa perchè assuma personale che non
saprebbe che farsene perchè non riesce a produrre per il
motivo che non sa a chi vendere il prodotto, è
l'assurdità.
Come i paletti di povertà assunti come pretesto per dar
soldi in più a qualcuno (sempre ammesso che il presupposto
di povertà sia reale) per consentirgli di andare anche esso
una volta in più in pizzeria o a cambiare più spesso le
scarpe....e far definire chi ha il potere che ha raggiunto
un grado notevole di mentalità sociale, il tutto lascia
molto a desiderare.
Acquistare e consumare è il mantra inculcato al fine di
perseguire questa "benedetta" crescita, e discostarsene è
visto come atto criminale e antisociale. Speriamo in qualche
migliore idea. Spesso il tirarsi da parte è risolutivo, ma
la politica non lo permetterà certo!
3 ottobre 2019 19:10 - gm da legnano
Sono d’accordo con AleSeb solo per quanto relativo
all’apertura alla politica keynesiana.
Ma per conto mio “il cavallo non beve” semplicemente
perché non ha sete. Motivo ? nel caso mio perché ho 8
paia di scarpe, 20 vestiti, 4 televisori, 1 macchina vecchia
ma efficiente, 1 moto, 6 biciclette, 2 case, mangio poco
perché obeso e……. potrei continuare … Lo stesso vale
per tutti i miei conoscenti che non sapendo più come usare
i lori soldi si accalcano nei “pochi” ristoranti
facendo la coda per mangiare e nei posti di villeggiatura
che però sono già esauriti per i prossimi 6 mesi .
Sono fortunato ? Certo ! Ma lo stesso vale per quasi tutti
gli italiani tranne per quei “ pochi poveri “ ( 800
000? )che ricevono tutto o in parte il reddito di
cittadinanza ( magari senza averne diritto, siamo in italia
! )
In questa situazione qualcuno mi può suggerire come e cosa
possiamo ancora acquistare e consumare ??
Le balle che raccontano i politicanti (v. problemi
strutturali ed altri) non hanno senso, solo valgono per
garantire a loro e a noi ulteriori rendite finanziarie
improduttive con il tentativo di riaccendere l
‘inflazione, la crescita, i consumi che ormai però non
siamo più in grado di consumare !! Chi può ancora
consumare ? Solo i poveri veri pochi, e, se presenti
aiutati, in qualche modo, ( in Svizzera è dichiarato
povero chi ha un reddito inferiore a 3 800 franchi ( 4200
€) al mese ! ed ha diritto agli aiuti perché possa
mantenersi la macchina, il telefonino, la pizza, il vestito
alla moda, la mutua, l’affitto ecc… )
“Allora siamo bloccati? Temo di si. Non ci rimane che la
decrescita, o la stagnazione, spero felice.”
E’ compito dei politici seri ( v. paesi nordici e ,forse,
la Cina) cercare di mantenere almeno lo status quo e
convivere con questo difficile equilibrio. Già oggi, anche
gli stati più evoluti, a fatica riescono a mantenere il
PIL nell’intervallo di +1 o -1 !!!
Salvo i trumpisti che all’americana stampano moneta e
la distribuiscono con l’elicottero per ottenere un + 3 !
ma a quale prezzo? Mantenendo i poveri nello stato di cinico
sfruttamento. I ricchi ed i loro eletti riescono a
soddisfare le loro voglie ma tutti loro
mangiano/consumano sempre meno a fronte di tanti
schiavizzati che hanno una fame boia ma senza possibilità
di soddisfarla
Così, come in america, siamo destinati a ricchi sempre
più ricchi ma sempre più pochi e poveri sempre più poveri
ma sempre più numerosi ? Ma non si può continuare così,
prima o poi si raggiungerà il punto di rottura e cosa
capiterà? Riforme per cambiare tendenza non se ne vedono !!
. Qualcuno ha una vista migliore della mia?
3 ottobre 2019 17:16 - neru
"Se, come è possibile, le banche centrali inizieranno a
mettere i soldi direttamente in tasca ai cittadini ed
imprese.."
Già! Basterebbe riflettere sulle ultime esternazioni quel
sicario di Draghi il quale nel discorso di congedo, facendo
finta di scoprire l'acqua calda, avrebbe suggerito al suo
successore, Christine Lagarde, di prendere in considerazione
misure alternative come la MMT (Modern Money Theory) ossia,
in estrema sintesi, attraverso un aumento del deficit
pubblico ben oltre il criminale 3%, d'immettere denaro
nell’economia reale recapitandolo ai consumatori e alle
imprese anziché al sistema bancario.
Peccato soltanto che la MMT, portata in Italia già oltre un
lustro fa da quel vero quanto vituperato giornalista di
Paolo Barnard, sia stata costantemente ignorata dai media
più influenti, tutti quanti a libro paga del regime
neoliberista imperante.
Tragedie come quelle subite dal popolo greco e le sofferenze
inflitte a milioni di famiglie in tanta parte dell'europa
per imporre politiche d'austerità criminali, su sarebbero
potute,e ancora di potrebbero, evitere.
3 ottobre 2019 13:26 - AleSeb
Rispondo a GM da Legnano: è proprio ciò che sta facendo la
BCE una politica "Keynesiana". Tassi a zero = non rendite
finanziarie = denaro a famiglie e ad imprese. Ma in gergo
economico si dice che "il cavallo non beve", cioè
l'economia non riparte (in Europa e Giappone). Il motivo? I
problemi strutturali che nessuno vuol risolvere perchè
occorrerebbero riforme non gradite ai politici e ai
cittadini che li votano. Allora siamo bloccati? Temo di si.
Non ci rimane che la decrescita, o la stagnazione, spero
felice.
3 ottobre 2019 10:52 - gm da legnano
Dall’analisi fatta sembrerebbe che tutto sto casino possa
essere ascritto alla briglia sciolta concessa al liberismo,
io ne sarei d’accordo.
Ma se si tornasse alle “vecchie “ e semplici regole
keynesiane ove si privilegia il finanziamento pubblico del
lavoro produttivo all’investimento in sterili attività
finanziarie utili solo al se stesse , non si attiverebbe un
sistema che potrebbe risolvere molti dei nostri
problemi attuali e previsti per il futuro?
Al momento sono convinto che saranno costretti a spostare
ricchezza, improduttiva, dal privato al pubblico perché
questi la riposizioni su attività produttive, utili e
necessarie alla povera società umana e ora anche a questa
povera Terra.
Ringrazio se qualcuno potesse chiarirmi se sono un asino,
un utopista o un visionario che sbaglia tutto.
3 ottobre 2019 8:12 - AleSeb
Sempre interessanti le analisi di Pedone.
Concordo sulla descrizione della situazione, un pò meno
sulle cause e conseguenze.
In particolare i tassi negativi presenti in una
relativamente piccola parte del mondo (Europa e Giappone)
non derivano da un eccesso di liberalismo, ma da una
crescita bassa in tali zone dove la demografia rallenta la
crescita, mentre l'export e l'aumento della produttività
sono il motore che spinge e spingerà l'economia. I tassi
bassissimi hanno lo scopo di spingere i capitali (anche i
nostri risparmi) verso l'economia reale.La BCE avverte che
questo aiuta ma non basta: occorrono riforme strutturali
(conosciamo tutti bene le inefficienze Italiane) per
aumentare la produttività e il benessere dei cittadini. Per
quanto riguarda le difficoltà di investimento causata dai
tassi negativi, le obbligazioni rimangono ancora un asset
interessante sia perchè pur con rendimento negativo danno
stabilità a un portafoglio diversificato sull'azionario
ecc., sia perchè esiste una larga parte di mondo (tutto il
resto: USA, Cina, ecc.) dove esistono emissioni
obbligazionarie a tassi positivi.
2 ottobre 2019 12:39 - corsar
se lasci i soldi su un conto corrente, anche infruttifero,
ti vengono tassati dallo Stato...
se li togli stanno cercando il modo di non farteli
spendere...
conviene spendere tutto, essere nullatenenti e vivere di
sovvenzioni?
oppure emigrare?
2 ottobre 2019 6:40 - luigi1954
quindi la conclusione è che, chi non ha attitudine al
rischio è meglio che lasci i soldi su un conto corrente
infruttifero?