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16 ottobre 2019 7:43 - lui la plume
La terra ha superato il problema è lo supererà anche questa volta, al tempo furono forse i dinosauri a non farcela questa volta a non farcela potrebbe essere l'umanità.
15 ottobre 2019 21:11 - savpg8801
Lucy avrebbe come datazione circa 3, 3.2 milioni di anni. Scoperta nel Rift Turkana e considerata fino a qualche tempo fa il più vecchio ominide. Salvo aver poi ritrovato suo"nonno" di 3.8 , 4 milioni di anni più anziano.
Siamo proprio nel Pliocene. Ma allora non c'era mica N.Y. o Venezia che possono scomparire a meno che non comincino a rifarle (tanto nuovo lavoro che risolverebbe i problemi di crescita attuali dei governi) trenta metri più in su.
Allora se i livelli di anidride carbonica erano circa (a loro detta) simili ai nostri non significa nulla. Primo, perchè i metodi di rilevazione avvengono solo in certe zone. Il Rift, considerato la culla della vita (erroneamente perchè solo lì ci furono le condizioni di alcalinità, ceneri, secco, vulcanesimo ecc. che hanno conservato alcuni fossili di vita, animali e umanoidi compresi, in evoluzione in più di altri posti) era in Africa orientale, ma fossili se ne sono trovati alcuni in altre zone lontane del Pianeta; e non c'erano auto o aerei che ve li portassero, ma solo condizioni di conservazione spesso inadatte alla bisogna.
Allora, se dopo 4 , 5 milioni (milioni !) di anni siamo alle stesse condizioni di CO2 non c'è molto da allarmarsi. Ci facciamo caso solo perchè l'Umanità è cresciuta a dismisura, gli interessi sono troppi, gli equilibrii sono stretti, i giri economici di colture, di estrazioni di fauna marina, di sopravvivenza ambientale troppo poco elastica, di esigenze personali e collettive senza margini di sopportazione, hanno prodotto una sensibilità enorme nei confronti degli eventi che, in altri tempi erano "normali" ma adesso sono considerati catastrofici.
Anche solo cinquant'anni fa vivere a 10 gradi centigradi o a trentacinque era normale. Ora 18 gradi mamma mia che freddo, 19 gradi moriamo dal caldo.
Ecco che certe variazioni microclimatiche portano alla conclusione catastrofica perchè siamo ormai abituati a considerare tutti i fenomeni della vita molto più "appiattiti" ove ogni piccola variazione è una catastrofe.
14 ottobre 2019 19:12 - enniusfirst
Dicono i ricercatori della Victoria University :
" Nel Pliocene, circa 3 milioni di anni fa, ( ndr l'uomo non c'era e se c'era erano in quattro gatti ) i livelli di CO2 nell'atmosfera erano paragonabili a quelli di oggi. La temperatura sulla Terra da 2 a 3 gradi centigradi superiore a quella che conosciamo attualmente."

Aggiungono gli stessi ricercatori :

"Al ritmo attuale delle emissioni di CO2, potremmo tornare al Pliocene entro il 2030" e
"Il nostro lavoro dimostra che è possibile raggiungere un punto di non ritorno se le temperature globali possono aumentare di oltre 2 gradi C".

Mi sfugge perché la terra sia sopravvissuta al pliocene per ben 3 milioni di anni mentre, pur trovandosi fra n anni nella medesima condizione, c'è il rischio di " raggiungere un punto di non ritorno ".

La scienza, alle volte, alimenta molte ..... perplessità .
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