I mau-mau e i kikuyu non direi...e nemmeno i Turkana o i Samburu che con le loro spedizioni confinarie si scannavano a due-trecento a turno.
A parte le buttate, domandiamoci piuttosto quali siano le vere ragioni per cui ogni politico, governante o rappresentante sociale o del popolo, nonchè gli illuminati economisti siano tutti concordi di alzarsi al mattino dopo aver mal digerito le ricche cene di lavoro ed aver sognato di trovarsi un giorno senza interlocutori o amici in Facebook o a dover gestire le finanze degli Enti pubblici senza gli apporti delle tasse che, fra trenta quaranta anni i nuovi nati porteranno nelle loro casse? E perchè non dare retta a quegli altri che dicono: non c'è problema di creare autoctoni, tanto sarebbero solo dei mantenuti senza produrre nulla nè tampoco le tasse.
Sono troppi nel terzo mondo (lì si che l'avevano capita facendo produrre miliardi di figli per non rendere inoperosi quelli che non hanno più altro da desiderare nella vita se non ....), risultato di masse da decimare( cioè produrre le "decime" e qualcosa in più) non propriamente rese fruttuose, ma costrette a liberarsene mandandoli o inducendoli a venire in occidente dove si sta bene.
Suvvia, noi non vogliamo prole per motivi molto più pratici di quelli di produrre figli della Patria da mandare a far carne da cannone e terra da pipa. A noi i figli costano troppo, ci rompono le nostre libertà acquisite, non possiamo nè vogliamo educarli meglio, ci fanno ammattire perchè sono viziosi e viziati, ecc. poi se ne vanno di casa, fanno gli Erasmus, e quando va bene se ne vanno all'estero dopo essere costati milioni di euro. Insomma solo preoccupazioni ripagate sicuramente e a dir poco da qualche "non mi rompere..."
Allora, cari politicanti a cui siamo per forza(speriamo per poco ancora) ancorati e sottomessi, imparate a perorare la "decrescita" e a valorizzarla al meglio. Meno cene indigeste vi aiuteranno a trovare la strada giusta e meno pesante per tutti.