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19 febbraio 2020 11:29 - mauropon
Mastrantoni ha scritto un articolo impeccabile, ma ha dimenticato di riportare tre cose:
1 - L'abolizione dei vitalizi, o, meglio ancora, se vogliamo, la loro trasformazione in pensioni ordinarie rappresenta più che altro un problema etico e di facciata della Casta di fronte ai cittadini e non un problema di bilancio;
2 - I vitalizi, a differenza delle pensioni, non solo si cumulano uno con l'altro senza alcun ricalcolo (come avviene per le pensioni), ma passano per intero agli eredi (come NON AVVIENE con le pensioni), non solo al coniuge e/o ai figli, ma anche ai nipoti e di seguito, senza neanche un minimo ricalcolo (come avviene con la reversibilità INPS).
3 - I vitalizi si aggiungono alla pensione ordinaria, quasi sempre ottenuta con contributi figurativi pagati dallo Stato, mentre il soggetto "lavorava" (sic!) per il Paese.
4 - I percettori di vitalizi, mentre maturavano pensione e vitalizi, hanno potuto continuare a svolgere la loro attività privata (a differenza di quanto può fare un lavoratore dipendente) e ad accumulare i relativi guadagni.
Eppoi, un'ultima ciliegina: è vero che i vitalizi sono stati aboliti, ma è anche vero che le regole per raggiungere la pensione degli appartenenti alla Casta, guarda caso, sono sempre un pò diverse da quelle dei comuni mortali servi della gleba.
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