Dice corrado2608 "l'atteggiamento degli esattori sia
improntato a considerare qualsiasi utente sprovvisto come un
portoghese ingiustificato".
In realtà a me non risulta. Considerano ogni "utente
sprovvisto di biglietto" semplicemente come "utente
sprovvisto di biglietto" e di conseguenza applicano il
regolamento che sono tenuti ad applicare in questo caso e,
in genere, lo fanno con cortesia. Guai se invece
applicassero criteri ad personam, tipo "questo qui è un
portoghese" [perché extracomunitario] o "questo invece è
in buona fede" [perché "figlio di un noto politico della
città di Firenze"]. Le regole si possono cambiare e anzi si
DEVONO cambiare quando sono sbagliate ma, finché esistono,
devono essere rispettate, nell'interesse di tutti.
24 febbraio 2020 13:55 - DanieleA
Mah, non so se essere d'accordo. Secondo le regole, il
biglietto SMS deve essere perfezionato PRIMA di salire a
bordo e se non ricevi l'SMS, non dovresti salire. La
disponibilità di biglietti dal conducente credo non sia
garantita, a norma di regolamento. Idem il contactless, sono
agevolazioni che possono funzionare o non funzionare, spesso
senza che ATAF possa farci niente. Cosa diversa se non
funziona il lettore di carta Unica (o l'obliteratrice
meccanica), ma in questo caso, quando sale il controllore,
glielo fai vedere e lui non ti multa. Secondo me, dietro a
tutto ciò c'è il solito atteggiamento italico che pretende
che l'amministrazione faccia cose per lui, senza chiedersi
cosa lui può fare per l'amministrazione. Ah, JFK! Saluti da
un abbonato ATAF da oltre cinquant'anni.
19 febbraio 2020 11:03 - corrado2608
ormai molti episodi di "controllo" dei titoli di viaggio sul
mezzo pubblico, assurti agli onori della cronaca,
testimoniano come l'atteggiamento degli "esattori" sia
improntato a considerare qualsiasi utente sprovvisto come un
"portoghese" ingiustificato.
ciò è offensivo e ingiusto per qualsiasi utente di
servizio, tantopiù se il servizio è pubblico. tantopiù in
quanto finanziato socialmente dalle tasse per quote non
inferiori dell'80%.
fra i motivi di fondo mi pare non trascurabile la
concorrenza di "interessi" non chiaramente specificati al
pubblico e che ADUC potrebbe approfondire.
tuttavia mi preme mettere il dito sul fatto che i contratti
di servizio, per queste concessioni di servizi pubblici in
monopolio, non contengano alcuna clausola di garanzia per
l'utente: l'Ente rappresentativo dell'interesse generale
(che sia Comune, Provincia o Regione) pur consapevole che la
responsabilità della distribuzione dei titoli di viaggio è
in capo alle aziende appaltatrici, non ha previsto nessuna
tutela per i propri utenti/consumatori.
così nei vari casi in cui il biglietto non è stato
reperibile nelle rivenditorie, se l'autista ne era
sprovvisto, se i mezzi digitali non hanno funzionato...
sempre l'utente è stato trattato da colpevole, umiliato e
bastonato.
le signorie medievali erano spesso più comprensive.
cordiali saluti