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5 marzo 2020 23:52 - f7555
Che bello essere nell’Unione Europea…!

“Ricordate la battaglia per il deficit del 2019 ? Il governo gialloverde lottava per ottenere un misero 2,4% nel rapporto tdeficit/pil mentre l’Europa ci concedeva soltanto un ridicolo 2,04%. Bene. Ieri sono arrivati i dati Istat: il deficit del 2019 è stato del 1,6%. Ossia 0,4% di deficit in meno rispetto a quanto imposto dalla UE. Il che in soldoni vuol dire che avremmo potuto spendere 8 miliardi in più o fare dei tagli di tale importo per fare respirare i cittadini e le imprese e non l’abbiamo fatto”.

Qui tutto l’articolo:

Virus, MES e deficit (F. Amodeo)
di Francesco Amodeo
Le 8 lezioni che il Coronavirus ci ha dato sull’Europa e sul neoliberismo
1) La numero 1: Un paese senza sovranità monetaria può gestire le questioni ordinarie e forse le crisi bancarie ma non può gestire situazioni di gravi emergenza, di crisi, di epidemie o pandemie. Non ha i mezzi per farlo.?2) Il sistema monetario europeo è congegnato per sacrificare i popoli sull’altare del Dio mercato. L’aumento dei tassi di interesse per finanziarsi, a cui sono soggetti in questi giorni i paesi più colpiti dall’emergenza come l’Italia, dimostra che, invece di dare soccorso agli stati colpiti, drenano via le risorse verso i mercati finanziari.?3) Il Coronavirus ci ha insegnato che i burocrati europei sono degli sciacalli disposti a sacrificare il paese purché non si sforino i loro vincoli. Non ho sentito dire, per esempio, che a causa dell’emergenza è sospesa la contribuzione dell’Italia al Mes, anzi stanno approfittando della confusione generale per ultimarne la riforma. Non ho sentito dire che è sospeso il pareggio di bilancio, o i vincoli del fiscal compact. Non ho sentito dire nemmeno che l’Italia può interrompere la sua contribuzione netta all’Europa. Noi ci troveremo anche quest’anno a mandare in Europa molti più miliardi di quelli che riceviamo nonostante abbiamo una epidemia in corso ed ospedali non attrezzati?4) L’unione europea intesa come popoli uniti e solidali non esiste. I francesi hanno appena dimostrato con lo spot sulla pizza quanto possano essere spietati nei nostri confronti e quanto non perdano occasione per contribuire a mettere in ginocchio il made in italy e l’immagine del nostro paese.?5) L’apertura dei confini voluta dall’Unione europea è solo una questione retorica ed ipocrita. I confini devono essere spalancati se servono per portare migranti in Italia. Ma se la questione Coronavirus nel nostro paese dovesse continuare a prendere piede, ci ritroveremo i confini europei blindati per gli Italiani.?6) Al netto delle emergenze bancarie per le quali hanno istituito per lo meno 3 fondi e tante diverse risoluzioni. Non esiste un fondo nato per salvare i popoli dalle emergenze. Non esiste un commissario capace di gestirle dopo aver coordinato i diversi paesi, con risoluzioni univoche e condivise. Vige la regola del si salvi chi può.?7) La retorica del razzismo e del fascismo che sappiamo bene che non esiste e che fortunatamente non tornerà più, viene usata però contro chiunque voglia mettere in campo azioni di buon senso per tutelare la popolazione, come l’esigenza di mettere in quarantena le persone che tonavano dalla Cina, e chiudere i porti. Stiamo già subendo le conseguenze drammatiche per aver ritardato la prima soluzione, e sono certo che anche la chiusura dei porti agli sbarchi, avverrà quando sarà troppo tardi, perché farlo prima verrebbe considerato razzista da parte della UE e dei suoi sudditi italiani.?8) Il coronavirus ci ha insegnato che chi crede nel sogno europeo non è un sognatore ma uno che non si è mai svegliato.
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Deficit: il gioco delle tre carte
Ci siamo fatti fregare ancora una volta.?L’Unione Europea ci ha rifilato nuovamente il gioco delle tre carte; i nostri politici complici si sono finti giocatori della medesima partita, distraendoci.?Ricordate la battaglia per il deficit del 2019 ? Il governo gialloverde lottava per ottenere un misero 2,4% nel rapporto tdeficit/pil mentre l’Europa ci concedeva soltanto un ridicolo 2,04%. Bene. Ieri sono arrivati i dati Istat: il deficit del 2019 è stato del 1,6%. Ossia 0,4% di deficit in meno rispetto a quanto imposto dalla UE. Il che in soldoni vuol dire che avremmo potuto spendere 8 miliardi in più o fare dei tagli di tale importo per fare respirare i cittadini e le imprese e non l’abbiamo fatto.?Come ci sono riusciti? con un semplice trucco contabile con i complici giusti a fare da piantone nei ministeri.?Hanno sovrastimato le spese e sottostimato le entrate, non per un errore tecnico, che sarebbe stato troppo eclatante ma per una scelta politica. Noi ci siamo fidati ancora una volta dei dati preliminari della Unione Europea e dei tecnici compiacenti. Ed abbiamo bruciato 8 miliardi di un deficit che era già di per sé ridicolo al 2,04%.?Ora l’Unione europea farà comparire di nuovo la carta vincente nel mazzo per dimostrare che abbiamo perso perché non siamo stati abbastanza bravi e non perché siamo stati vittima di un imbroglio.?E cosa hanno pensato di fare? accordare un misero 0,2% di deficit in più (circa 3,6 miliardi) per far fronte all’emergenza coronavirus. Ma come abbiamo visto, noi avremmo avuto ancora a disposizione uno 0,4%. Loro fingono di concederci un ridicolo 0,2% che come al solito era già nostro.?
La fregatura del MES
Con il Mes l’Italia ha sottoscritto per 125 miliardi di euro ad un fondo per salvare le banche di altri paesi. Ne ha già versati 15,vale a dire 15 Mila Milioni di euro.?Nei fondi che hanno preceduto il mes e tramite accordi bilaterali ne avevamo gia versati altri 43. Ossia 43 Mila Milioni di Euro (metto il grafico nei commenti).?Per il Monte dei Paschi di Siena, i Monti Bond prevedevano 4 miliardi dei cittadini uno sull’altro.?Ogni anno diamo all’Europa circa 11 Miliardi di euro e ce ne restituiscono solo 6.
Per l’emergenza coronavirus, invece, l’Unione Europa ha autorizzato lo 0,2% di deficit.?Sapete cosa vuol dire? Solo 3 miliardi e mezzo per far fronte ad una epidemia. Ma non solo. Questi soldi non è che ce li hanno dati loro, come abbiamo fatto noi in tutti i fondi che ho spiegato prima, ma ci permettono di spenderli a deficit. Ossia di prenderli in prestito pagando gli interessi.?Questa è l’Unione Europea.
2-5 Marzo 2020?https://www.francescoamodeo.it/
4 marzo 2020 11:32 - f7555
Bé, in compenso di Europa, abbiamo questa:
(Tratto da Atlanticoquotidiano)

Più Europa per cosa? Quando non fa danni, l’Ue è assente
di Max Del Papa, in Politica, Quotidiano, del 3 Mar 2020, 04:12

Il senatore vivente Mario Monti, che i media di regime chiamavano “Supermario”, ottimo burocrate ma professore dimenticabile, uomo di governo catastrofico, uno che come cura da cavallo ammazzava il cavallo, insiste: “Ci vuole più Europa”. Una fissa quasi sessuale, preoccupante. Ci vuole più Europa, mantra in sé insignificante, che può significare tutto e niente: sarebbe da chiedere lumi al professore, più Europa in che senso? Per cosa? Il progetto europeo nacque già tarato, sciagurato. Un tasso di cambio demenziale, grazie all’omologo Prodi, utile alla Germania per scaricare sul continente i costi della riunificazione. Un asse franco-tedesco evidente da subito, a scapito in particolare della fascia mediterranea. Parametri esoterici, buoni a distruggere chirurgicamente precisi sistemi-paese, al di là delle pecche nazionali, e sono finalmente uscite le telefonate coperte a dimostrare un cinismo criminale: i greci? Ma sì, che crepino tutti, così noi ci spartiamo le spoglie. Sono usciti anche certi tweet da cosca, in cui i mammasantissima si rallegrano dei processi all’italiano Salvini in questi termini precisi: bene, distruggerlo, farlo fuori, è solo l’inizio, la magistratura saprà finire il compito. Toni da centro sociale, da sardine o da fotografi fuori di testa.

Ma in concreto non c’è un solo aspetto di cui si possa dire che l’Europa è stata non si dica risolutrice ma almeno presente. La gestione dei migranti dopo anni è ancora al palo dei vertici, dei brindisi, “adesso si fa sul serio, adesso si cambia passo”. L’hanno cambiato, hanno rimesso in Italia un governo di sinistra e gli sbarchi sono decuplicati, siamo sempre a Pozzallo, a Lampedusa. Sulla sicurezza contro il terrorismo islamista nessuna azione se non quella del fatalismo e del conformismo, dei gessetti, dei palloncini, se ammazzano un giovane ingenuo come Antonio Megalizzi l’Europa gli costruisce sopra un’aura di santità, inspiegabile quanto ipocrita, stando bene attenta a non specificare da chi è stato abbattuto e in quali circostanze. Dove sta l’Europa sulla questione Regeni? Sul coordinamento di forze di controllo e di polizia? Su una azione di coordinamento economico razionale? Dove si è mai vista l’Europa Unita in supporto di una Italia ottusamente lasciata a cavarsela da sola, qualsiasi cosa le accada, meritata o meno? E andrebbe anche bene, se non che le soluzioni che siamo chiamati ad adottare da soli vengono inesorabilmente complicate, disinnescate. Anche sull’ultima emergenza, legata al coronavirus, non si è visto lo straccio di una presenza e l’analista e ricercatore Lorenzo Castellani ha giustamente notato: non un’idea, un progetto, una direzione, una strategia, l’Unione ha brillato per inesistenza.

Più Europa per cosa, senatore Monti? Per la censura delle idee e degli scritti? Per il genderismo infantile? Per il petalosismo Erasmus? Per la metastasi di raccomandazioni, adempimenti, tributi, normative, procedure astruse che finiscono di distruggere la vita a cittadini e aziende? Per il rigore fasullo sui conti, per il feticismo dei bilanci, per i patti e le clausole manicomiali? Per potenziare questo curioso, malsano ibrido, iperliberista in economia, sovietico sui diritti personali e civili? Più Europa dove, come se l’Europa Unita non è mai stata tanto disunita, discordante?

Di Europa c’è senz’altro bisogno e l’Europa esiste nella sua storia, nei suoi lasciti sempre più rinnegati, cosa che il cardinale in fama di reazionario Robert Sarah non si stanca di ripetere per quanto il Papa socialista Bergoglio non si stanca di dimenticare; l’Europa sta anche nelle sue contaminazioni rigeneranti, nel suo faticoso ma irresistibile progresso democratico, liberale, civile e questo è pacifico, non aspetta la scoperta dell’acqua calda dei professori mediocri; ma l’Europa di Bruxelles è una sclerosi, un’astrazione, una profezia in eterna attesa di avverarsi. Un gioco da tavolo, un Monopoli per superburocrati da nessuno nominati ma che, mandato dopo mandato, disabituano i singoli stati all’onore e all’onere delle decisioni urgenti e tempestive. Decisioni politiche, decisioni di governo. “Ci deve pensare l’Europa” è un altro mantra, come “Ci vuole più Europa”, puntualmente sconfessato dai fatti: come fa a risolvere qualsiasi cosa un sovraorganismo che nei fatti non esiste?

La presunta inevitabilità dell’Unione è come la presunta genialità di Morgan: alzi la mano chi ricorda un suo successo. Diremmo che questa Europa autoreferenziale c’è quando si tratta di vietare, di impastoiare, di distruggere ma si rende latitante non appena si verifica un qualsiasi accadimento complesso. A meno che il senatore a vita non intendesse fare propaganda elettorale per il partito sorosiano di Emma Bonino, altra microastrazione. A meno che, con “ci vuole più Europa”, quanto a dire più nulla, più vuoto pneumatico, non intendesse parlare di sé, lanciarsi all’ambita, meritatissima carica di prossimo presidente della Repubblica italiana.
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