La propaganda è l'anima del commercio...si diceva prima dei
mezzi di diffusione moderni.
La pubblicità è l'anima del commercio...si dice ora
comprendendo tutto, anche se-stessi e il proprio IO(quasi
gallo).
La libertà dei popoli e dei cittadini è propugnata sino
all'oltre esasperazione.
A monte di ciò c'è l'interesse: delle aziende,
dell'economia, dello Stato, della politica, del
divertimento, dei cittadini bisognosi del sempre di più e,
quindi, del massmedianesimo che compendia e divulga tutto
ciò.
Nulla di strano, specialmente nell'epoca della
digitalizzazione, dell'informatizzazione e
dell'informazione.
Già...restare sempre informati, sempre connessi, sempre
all'avanguardia, sempre che ognuno sappia sempre tutto di
tutto e nelle infinite comunelle se ne parla e straparla.
E si impara, non a conoscere i buoni dai cattivi, i cretini
dagli scienti, i capi dai gregari, i ballisti dai veritieri,
ma, si spera, a capire il proprio vizio di seguire
pedestremente questo immane show. Ma i soldi circolano. Le
accuse imperano, e la nostra vanità si esplica nella sua
infinita miserevolezza.
E quando si parla di interesse nulla si può toccare. Forse
ci sarà una implosione, ma finchè la gente non imparerà
ad essere un po' più individuale e meno interdipendente
dalla comunella sociale, tutti questi fenomeni di
interparlamentarismo comunicativo dettato dalla vanità di
emergere ""dicendo la "propria" "" pubblicamente, in varie
forme e dimensioni quali i "social", le associazioni nelle
quali si è invitati al 'Dì la Tua', il commento ad
articoli di giornali, interazioni mediatiche, interviste di
sondaggi, partecipazioni a convegni, dibattiti pubblici,
riunioni, convivi e condivisioni della parola, ecc. , il
fenomeno
detto di "Talk Fiction" et similia, tenderà a
peggiorare...fino a quando, data la natura umana, non si
troverà qualcosa di peggiore, fino al buco nero.