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11 marzo 2020 10:34 - GKIM48
L’autodichiarazione è inutile e dannosa.
1) È ragionevolmente impossibile che di tutte le autodichiarazioni si possa controllare la veridicità e, per le poche per cui ciò potrà essere fatto, i tempi intercorrenti saranno tanto lunghi che l’eventuale mendace avrà avuto tutto il tempo di contagiare decine di persone.
2) La burocrazia e il relativo personale destinato a raccogliere e controllare il documento (considerando i punti di transito, varie centinaia, se non migliaia di persone) potrebbero essere dedicati ad attività assai più serie ed urgenti.
3) Le penalità infliggibili ai sensi dell’art. 650 CP (3 mesi di detenzione e 206€ di multa) non sono tali da scoraggiare qualcuno: i tre mesi, per persone che, ragionevolmente, non hanno alcun precedente penale, non saranno mai scontati e i 206€ molto probabilmente costituiscono una cifra molto inferiore a quella del trasferimento, per cui si fornisce l’autodichiarazione.
10 marzo 2020 16:34 - savpg8801
Irriverenza o meno, ormai da decenni e decenni l'autocertificazione (nelle sue varie sfaccettature)ha dato una libertà enorme ai cittadini non più obbligati ad avere a che fare con la burocrazia e questo ha semplificato moltissimo una parte delle incombenze lacci e lacciuoli del sistema Italia.
L'avvocato-professor Conte ha in mano una situazione scabrosissima e mai avvenuta in Italia.
Io sono comunque del parere che questa situazione non si risolve nè si mitiga autorizzando con atti burocratici semplificativi l'azione del "disease 19".
Con un pezzo di carta, che nessuno guarderà mai salvo che non vi sia un atto grave inerente ad esso e che lo faccia emergere, si può creare salvacondotto alla 007 con la famosa licenza di uccidere.
Infatti le azioni drastiche annunciate o meno ma necessarie per combattere questo potenziale guaio del covid19, non si possono realizzare con la libertà lasciata a chiunque (salvo improbabili controlli e la storia ci dice quanto inattendibili in tanti altri casi) di circolare e contagiare o farsi contagiare sic et simpliciter.
Ho già delle dimostrazioni in possesso che questa facoltà è solo una facciata ipocrita.
La solita storiella: una strada chiusa per pericolo, la facciamo percorrere comunque a chiunque si proclami bravo e buono con un bel foglio di carta autoprodotto.
10 marzo 2020 14:18 - annapaola
Io vorrei capire un'altra cosa.
Al giornale Radio dell'una, è andato in onda un servizio da Roma. La giornalista era in un parco romano dove ha incontrato dei giovani che stavano passando del tempo insieme e delle persone che facevano un corso ginnico all'aperto, dato che la palestra era stata chiusa.
Domanda: in quale voce rientrano queste due esigenze? Non nel lavoro, non nel fare la spesa, non in una visita medica. E allora?
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