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8 aprile 2020 12:39 - laura6418
@f7555 Purtroppo non è abitudine comune in Italia osservare con spirito critico gli amministratori: speriamo che questo accadimento non diventi solo un grave esperimento di limitazione dei diritti democratici e che le amministrazioni invece di opprimere prevengano visto che oramai le settimane sono passate e sta a loro prendere provvedimenti che rendano possibile una vita piena, anche sociale prima o poi, in sicurezza.
7 aprile 2020 10:34 - f7555
Non si farà notare mai abbastanza che nella conduzione di quest’emergenza manchino del tutto due qualità fondamentali, la proporzionalità e il buon senso: si stanno trattando regioni o province con pochissimi contagi, controllati e ormai guariti, alla stessa maniera di Bergamo. E man mano che l’emergenza si va attenuando, come ormai da un po’ di giorni, le restrizioni che mettono gli amministratori locali si fanno sempre più severe. Qui nel Sud Sardegna un’area di 6530 km² con circa 60 contagi in tutto, sono arrivate in un paese di 4500 abitanti (2 contagi in tutto da un mese, solo perché due persone che erano all’estero sono tornate), sono arrivate una quantità di mascherine che il sindaco vuole distribuire e far indossare alla gente (non coattivamente, per ora, per fortuna). Ma tutto questo non ha senso, qui non siamo a Bergamo… E quando i contagi in Italia diminuiranno ancora? cosa farà ci farà indossare anche gli scafandri? E quando non ci sarà più nessun contagio, che farà? Ci farà murare in casa per preservarci da qualsiasi contagio, passato, presente e futuro? Manca il senso delle proporzioni, il buon senso, non si sente il senso del ridicolo; sembra che quelli che ci amministrano abbiamo perduto il lume della ragione, con questa voglia matta di scimmiottare Bergamo a tutti costi, anche se non è il caso.
Da notare che qui in Sardegna vale l’Ordinanza n. 11 del 24 amrzo 2020, quella che permette di uscire una volta al giorno, a badare ai propri orti, giardini, vigne ecc. E per gli spostamenti rimanda ai decreti di Conte dell’8 e del 9 marzo, non agli ultimi.
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