Liberismo, capitalismo, domanda e offerta, speculazione,
arricchimenti incontrollati, trading selvaggi, smanie di
crescita, richieste paritarie di ogni ceto alle massime
altezze, diritto di avere sempre e tutto di più, magno cum
gaudio et carpe diem, rendono la moneta e la finanza
effimere e dipendenti da un fusibile.
Le teorie per il ritorno a più concretezza e sobrietà,
meno spinte al mondo del piacere e dell'ottenere tutto,
sempre e dovunque, dell'accontentarsi di vita meno
dispendiosa e di un qualche sano sacrificio, di una minore
spinta alle emulazioni e all'invidia per chi ha di più, di
una vita più parca e meno pretenziosa, queste teorie,
peraltro espresse da illustri pensatori, non hanno avuto
seguito. La speculazione ha fatto il resto anche se si
incolpa una pestilenza, ma anche qualche altra catastrofe
pandemica sempre occhieggiante alle porte.
E per tutte queste smanie, i nodi arrivano al pettine. Meno
spese spesso inutili e più riserve avrebbero favorito un
veloce ripristino anche se non a livelli
precedenti(effimeri) ma a condizioni accettabili. E'
richiesto, dunque, un ripensamento a questo sistema
selvaggio e troppo spinto di economia fragile e
incontrollata. E la politica, con la smania di crescita al
fine di avere sempre più introiti in tasse e balzelli per
fare sempre più cose gradite al sistema di apprezzamenti
elettorali, ne è la principale responsabile.