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22 maggio 2020 9:16 - annapaola
Concordo in molte cose con l'analisi di Donvito. Per parte mia, mi auguro vivamente che questa esperienza e il periodo, in cui la nostra città (come tutte le altre città d'arte) sarà priva di masse di turisti, molti dei quali mordi (poco) e fuggi (subito), solleciti i nostri Amministratori e anche altre persone che hanno voce in capitolo, a ripensare il modello finora ritenuto vincente, anche se, alla fin fine, deturpante per la bellezza stessa della città che viene così privata dell'anima.
Inoltre penso che le associazioni dei cittadini, o essi stessi direttamente, si debbano mobilitare per chiedere/esigere che, per esempio, i proprietari di appartamenti, che finora hanno preferito locarli ai turisti, tornino ad affittarli alla gente "locale", alle famiglie o ai singoli che ne hanno bisogno e che negli ultimi anni hanno visto diminuire l'offerta di case in affitto e aumentare a dismisura il loro costo.
Potrebbe essere una giusta battaglia per i sindacati dei lavoratori.
21 maggio 2020 21:53 - savpg8801
Rivedere il tutto....però qualcuno se ne era accorto anche prima, quando le spinte di crescita , a favore del prestigio delle città intese come centro e patrimonio storico, hanno creato generazioni di amministratori che hanno speso tutto di se stessi e anche i soldi dei cittadini per valorizzare, abbellire, curare, rendere, insomma, i loro centri come la carta moschicida per attirare sempre più gente, turisti osannanti alle capacità di sindaci e giunte superlative per creare filiere di produttori interessati all'"offerta" imperdibile per accontentarli e condurne altri. Quindi creazione di lavoro, soldi alle casse dell'ente locale, e tutto un gigantesco indotto il cui mantra è crescita...crescita. Un fusibile che si rompe sull'autostrada ti rende inservibile il mezzo da decine di migliaia di euro, in attesa come un allocco, di un salvatore. Un palloncino puntuto e suoi discendenti, ha reso inservibili palazzi e città, gettato alla disperazione i cittadini, rovinata la reputazione degli amministratori più che non aver, in passato prossimo e remoto, accomodate le buche stradali. Si dice che la storia insegni....no, la storia anche se sembra dare le soluzioni, non le porta perchè è sempre un pochino diversa la nuova faccenda che le assomiglia. Quindi è come un vaccino per l'influenza o come quello per il morbillo, ma non vale nulla per il palloncino puntuto e suoi discendenti. Con buona pace per i nostri ereditati beni culturali che, si spera, siano ancora appetibili da torme di nuovi intrepidi turisti, richiamati da un nuovo mantra....tutto da scoprire dai nuovi eletti che, col senno di poi, inventeranno.
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