Concordo in molte cose con l'analisi di Donvito. Per parte
mia, mi auguro vivamente che questa esperienza e il periodo,
in cui la nostra città (come tutte le altre città d'arte)
sarà priva di masse di turisti, molti dei quali mordi
(poco) e fuggi (subito), solleciti i nostri Amministratori e
anche altre persone che hanno voce in capitolo, a ripensare
il modello finora ritenuto vincente, anche se, alla fin
fine, deturpante per la bellezza stessa della città che
viene così privata dell'anima.
Inoltre penso che le associazioni dei cittadini, o essi
stessi direttamente, si debbano mobilitare per
chiedere/esigere che, per esempio, i proprietari di
appartamenti, che finora hanno preferito locarli ai turisti,
tornino ad affittarli alla gente "locale", alle famiglie o
ai singoli che ne hanno bisogno e che negli ultimi anni
hanno visto diminuire l'offerta di case in affitto e
aumentare a dismisura il loro costo.
Potrebbe essere una giusta battaglia per i sindacati dei
lavoratori.
21 maggio 2020 21:53 - savpg8801
Rivedere il tutto....però qualcuno se ne era accorto anche
prima, quando le spinte di crescita , a favore del prestigio
delle città intese come centro e patrimonio storico, hanno
creato generazioni di amministratori che hanno speso tutto
di se stessi e anche i soldi dei cittadini per valorizzare,
abbellire, curare, rendere, insomma, i loro centri come la
carta moschicida per attirare sempre più gente, turisti
osannanti alle capacità di sindaci e giunte superlative per
creare filiere di produttori interessati all'"offerta"
imperdibile per accontentarli e condurne altri. Quindi
creazione di lavoro, soldi alle casse dell'ente locale, e
tutto un gigantesco indotto il cui mantra è
crescita...crescita. Un fusibile che si rompe
sull'autostrada ti rende inservibile il mezzo da decine di
migliaia di euro, in attesa come un allocco, di un
salvatore. Un palloncino puntuto e suoi discendenti, ha reso
inservibili palazzi e città, gettato alla disperazione i
cittadini, rovinata la reputazione degli amministratori più
che non aver, in passato prossimo e remoto, accomodate le
buche stradali. Si dice che la storia insegni....no, la
storia anche se sembra dare le soluzioni, non le porta
perchè è sempre un pochino diversa la nuova faccenda che
le assomiglia. Quindi è come un vaccino per l'influenza o
come quello per il morbillo, ma non vale nulla per il
palloncino puntuto e suoi discendenti. Con buona pace per i
nostri ereditati beni culturali che, si spera, siano ancora
appetibili da torme di nuovi intrepidi turisti, richiamati
da un nuovo mantra....tutto da scoprire dai nuovi eletti
che, col senno di poi, inventeranno.