Tante sono le forme di ignoranza. Per quanto riguarda la
scienza rispetto alla credenza, se stiamo con Bacone che
sosteneva la sola validità scientifica con la "scienza
sperimentale", andremmo abbastanza bene. Ma oggi, per
scienza, si comprende tutto, come del resto, l'etimologia
del lemma e suoi derivati. Dal latino scientia- par. sciens
scientis riguardava il sapere in tutte le sue forme. Ma
sapere significa imparare in primis e poi applicare. Qui è
il dilemma quasi un omnilemma: cosa imparo, come lo imparo,
da chi lo imparo, come lo applico e come lo divulgo, se in
maniera strumentale o disinteressata, se per presunzione mi
espongo come scienziato ma in realtà sono una mezza
cartuccia...; poi sono uno scienziato/a che fa comunemente
errori e da cui impara o li faccio perchè sono sbadato/a o
superficiale? E gli effetti che provoco sugli altri? Non
costruirei piramidi sulla scarsa istruzione scolastica e
universitaria; la capacità di riuscita delle formazioni è
nella capacità e volontà degli individui che difficilmente
può essere inculcata dal sistema di insegnamento.
Non mettiamo nel novero gli errori grammaticali che di
importante hanno poco salvo la figura che fa chi li scrive,
ma non spostano nulla sulle opinioni: come quella di
scrivere innoquo al posto di innocuo....in una certa frase
di questo articolo.
31 maggio 2020 18:43 - Mosca
Francamente sono molto sorpreso della presenza sul sito ADUC
di un articolo come questo. Che sia vero che "GLI UOMNINi
DIFFICILMENTE IMPARANO CIO CHE CREDONO GIA' DI SAPERE" è
certo. Tuttavia le tesi espresse dall' autore possono essere
applicate anche alle sue certezze!! Che ne sa l' autore del
mio percorso prima di giungere alle mie certezze in tema di
vaccini e OGM. Oppure del mio grado di istruzione o del mio
essere disposto anche a cambiare idea? Se ho dei dubbi su
ciò che oggi viene chiamato SCIENZA devo essere accomunato
ad un terrapiattista? Se parlo di conflitti di interessi
delle cause farmaceutiche sono un complottista? Vorrei
sapere quanti articoli pubblicati du PubMed o quanti dati
ufficiali ISS o ISTAT l' autore di questo articolo ha legge
ogni giorno ad esempio su questa pandemia....c'è ancora il
diritto per noi consumatori di informazioni di meditare con
la propria testa oppure cercare la verità ed indagare
autonomamente? Oppure dobbiamo conformarci ad un verbo
imposto dall' alto?
31 maggio 2020 11:27 - Pietro Moretti
Grazie Annapaola. Hai detto benissimo, la scienza non cerca
la Verità, ma aspira a scoprire le verità attraverso la
costante verifica, falsificazione, riproducibilità.... Gli
scienziati che pubblicano, si mettono a nudo davanti
all'intera comunità scientifica che collettivamente giunge
poi ad un consenso. Consenso che può cambiare nel tempo, ma
quando vi sono evjdenze convincenti. E' la differenza tra
scienza e credenza.
Non capisco quale possa essere l'alternativa a questo metodo
(scientifico) per capire la realtà e indirizzare le
politiche. Nessuno vuole censurare le credenze, anche le
più assurde. Ma le scelte pubbliche sulla salute,
sull'ambiente e sulla vita delle persone devono basarsi
sulle evidenze scientifiche, e non sulle credenze, la cui
diffusione non dipende dal processo di verificazione, ma
dagli algoritmi dei motori di ricerca.
31 maggio 2020 7:41 - annapaola
Grazie, Pietro. Questo scritto è molto interessante e
inquietante perché ci tocca tutti. Pretendere di sapere è
una caratteristica diffusa, penso, in tutte le persone,
dalla quale giustamente bisogna guardarsi. Anche se non
dobbiamo far diventare la parola degli scienziati
intoccabile, perché proprio la scienza ci insegna che in
diversi casi la conoscenza è sempre in movimento e in
continuo superamento.
Mi stampo l'articolo per rifletterci sopra in modo serio e
approfondito.