Io se fossi un commerciante cercherei a tutti i costi di
tenermi il cliente, una volta bollato come "CARO" il cliente
non torna più, specialmente in questo periodo di tempo in
cui i soldi girano meno e ce ne sono di meno. E' vero che si
hanno più spese, ma è anche vero che se riesci a gestire
bene gli acquisti e le promozioni, puoi avere più clienti e
quindi non solo più guadagno ma anche prezzi mediamente
inferiori alla concorrenza. Quale è la morale?
Semplicemente che ci saranno molti dei più furbi, che hanno
aumentato che inevitabilmente chiuderanno, lasciando i loro
clienti a chi ha saputo gestire l' opportunità.
4 giugno 2020 22:08 - savpg8801
Chi ha macinato un po' di scienze economiche, ma ormai tutti
se ne sono accorti, sa che i criteri della formazione dei
prezzi sono molteplici. A seconda delle strategie adottate
da ogni singolo , diciamo per ora, commerciante, il
consumatore vede aumentare, stazionare, diminuire, indurre
con offerte, sconti, o mascherare i prezzi con esempio un
etto e 48 grammi a un euro e 57 cent. Molti supermercati
fanno questo perchè il consumatore non sta a calcolare;
prende e carica sul carrello a seconda se privilegia il
prezzo o il peso. Inutili le prediche di stare attenti al
costo al kg, al peso netto sgocciolato o all'acqua che
vendono in salamoia, alla composizione in etichetta e
paragonare se la crema spalmabile è il 13,5% di nocciola e
costa tot o l'altra confezione magari diversa di peso o più
reclamizzata al 10% e costa tit o quanta anilina c'è. Si
cerca di farlo diventare matto e così carica il carrello e
paga magari col pos senza neppure guardare lo scontrino.
Direi che il tutto si riconduce al libero mercato e ognuno
la vede come vuole. Il verduraio in piazza diceva che per
lui è meglio portare una cassetta di mele e venderla a 10
€ piuttosto che portarne 10 da vendere a 1 €. Il
barbiere diceva che lui ha spese fisse e di sopravvivenza e
, bando ai tariffari, se non fa pagare tot barba e tot
capelli ci rimette e parametra anche alla quantità di
clientela. Poi se non guadagna abbastanza, chiude. Infatti
le leggi economiche recitano"l'impresa marginale deve
fallire". Anche se adesso negli ultimi provvedimenti si va
verso a criteri di risanamento di Stato.Se guardiamo poi
agli errori di valutazione, qui cascano dieci asini. Il
commerciante dovrebbe veramente invogliare a farsi e a
conservarsi il cliente e a non essere suo
sfruttatore....anche con un carattere di approccio gentile e
accondiscendente che più nessuno ha.
Una considerazione ultima è, però, che in questi mesi di
chiusura totale i risparmi di molte categorie di cittadini,
ovviamente quei tanti a reddito fisso e non aleatorio, hanno
risparmiato tantissimo denaro, non spendendolo. Poco, si
può dire, influenzato, magari, dagli acquisti a domicilio.
Ma sono miliardi. Se si conteggiano anche solo i pensionati,
saranno 15/20 milioni? O i lavoratori a reddito certo,
ebbene soldi ne hanno risparmiati parecchi accrescendo i
loro risparmi. Pensate solo a chi andava al bar a prendersi
due caffè (prezzi da oreficeria) al dì, in tre mesi ha
risparmiato duecento euro solo lì. Moltiplicate per tutto
il resto........