FASE 3: SINDACATI, 400 LAVORATORI DENTIX ITALIA RISCHIANO IL
POSTO =
ADN0867 7 ECO 0 ADN ECO NAZ FASE 3: SINDACATI, 400
LAVORATORI DENTIX ITALIA RISCHIANO IL POSTO = Roma, 9 giu.
(Adnkronos/Labitalia) - E' fortissima la preoccupazione per
il futuro dei lavoratori e dei pazienti di Dentix Italia,
società controllata dal colosso Dentix Spagna di proprietà
del dentista Angel Lorenzo Muriel. A lanciare l'allarme,
sulla mancata ripartenza dell'azienda, che conta oltre 60
studi dentistici in Italia e che, da marzo, ha chiuso i
battenti, sono i sindacati di categoria Filcams Cgil,
Fisascat Cisl e Uiltucs. I numeri parlano chiaro, e
raccontano di una crisi davvero imponente: migliaia di
pazienti abbandonati, curati a metà per lo stop
dell'attività aziendale, e 400 posti di lavoro a rischio.
"I lavoratori, preoccupati sia per il loro impiego che per
la salute dei clienti -fanno sapere i sindacati- sono stati
lasciati da settimane senza notizie certe su una possibile
riapertura, nonostante la ripartenza di alcune aziende
concorrenti. Anche dalla sede amministrativa di Milano tutto
tace, ed è certo che non aiutano a rasserenare gli animi le
voci delle difficoltà economiche e di un problema di
liquidità che metterebbe a rischio la sopravvivenza stessa
di Dentix Italia". (segue) (Pal/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222
09-GIU-20 13:40 NNNN
MARTEDÌ 09 GIUGNO 2020 13.40.18
FASE 3: SINDACATI, 400 LAVORATORI DENTIX ITALIA RISCHIANO IL
POSTO (2) =
ADN0868 7 ECO 0 ADN ECO NAZ FASE 3: SINDACATI, 400
LAVORATORI DENTIX ITALIA RISCHIANO IL POSTO (2) =
(Adnkronos/Labitalia) - "I dentisti -continuano Filcams,
Fisascat e Uiltucs- estranei alla gestione organizzativa, si
sono trovati, in questi mesi a dover sopperire alla mancanza
di comunicazione da parte della società nei confronti della
clientela, che in alcuni casi ha scelto in alcuni casi di
rivolgersi alle associazioni di difesa dei consumatori per
essere tutelata". Ma c'è di più. A preoccupare lavoratori
e sindacati è la data del 21 giugno, ''quando -spiegano le
tre sigle sindacali- scadranno le ulteriori 5 settimane di
cassa integrazione in deroga, terminate le quali si dovranno
verificare le possibilità per poter accedere ad ulteriori
ammortizzatori sociali. Questo, fermo restando la volontà
di riaprire quanto prima, anche per dare risposte ai
pazienti che necessitano di interventi in alcuni casi di
natura sanitaria; interventi, che in molti casi sono già
stati pagati in anticipo''. Anche per questo, le
organizzazioni sindacali "chiedono certezze sulla
continuità aziendale -concludono- oltre a garanzie sui
pagamenti delle retribuzioni, e in particolare sugli
accantonamenti dei trattamenti di fine rapporto dei
dipendenti''. (Pal/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 09-GIU-20
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