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24 giugno 2020 21:22 - giuliano7746
La Francia aveva sino a pochi anni fa gravi problemi legati al consumo di alcolici. Puntando sulla qualità dei vini, e quindi portando il consumo da uno di grandi quantità a uno di grandi qualità, hanno ridotto questo problema. Evidentemente questo non ha reso gli alcolici innocui, l'alcol rimane una delle sostanze più dannose (sicuramente più della Cannabis e di uno stuolo di altre sostanze considerate illegali, ma ha ridotto il danno. Questo è l'opposto di ciò che fa il proibizionismo. Costringendo un prodotto (e qui addirittura parliamo di una pianta!) nel mercato nero, oltre a rendere impossibile il controllo qualitativo (per esempio il contenuto di contaminanti, oppure il rapporto THC/CBD), rendendone quindi il consumo più rischioso, si aggiungono i danni sociali dovuti alla discriminazione e in generale alla profonda ingiustizia che è insita nel condannare una persona per le proprie scelte. A livello mondiale, dati UNODC, sugli oltre 300 milioni di consumatori di sostanze illegali, solo il 10% ha un problema di abuso delle stesse.
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