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22 luglio 2020 9:43 - anna7946
Credo di più allo studio dell'effetto del 5G sui topi della dottoressa Fiorella Belpoggi che da 40 anni lavora nel mondo della ricerca scientifica, che non agli studi sponsorizzati da chi il 5G lo vende. Come sempre conta di più il vile business che non la nostra salute.
12 luglio 2020 15:16 - enniusfirst
Sul timore paventato che "Verranno installate migliaia di antenne a breve distanza (250 metri l’una dalle altre).",

leggiamo quanto scrive Altroconsumo.

"Che ci saranno più antenne, più piccole, molto più vicine fra loro è vero. Ma che questo sia in automatico uguale a “danno maggiore per la salute”, no.

Quando parliamo di antenne, intanto, non bisogna pensare al classico enorme traliccio: si tratterà di dispositivi simili a delle scatole, di dimensioni ridotte, che verranno applicati ad esempio su lampioni, palazzi o semafori. La loro moltiplicazione sarà necessaria perché le onde del 5G, viaggiando a frequenze molto elevate, sono più "fragili" e hanno una minore capacità di diffondersi attraverso l’aria, superando ostacoli quali la vegetazione e gli edifici.
Quindi, per non perdere il segnale, dovranno essere installate più antenne, più capillari ma - allo stesso tempo - di minore potenza rispetto alle precedenti, proprio perché le antenne saranno più vicine e dovranno coprire celle, cioè porzioni di territorio, più piccole (oltre alle antenne, parte della copertura sarà garantita anche da satelliti nello spazio).

Questo significa che – ha sottolineato anche l’Istituto superiore di sanità – le potenze utilizzate dal 5G saranno più basse di quelle utilizzate fino ad ora nelle telecomunicazioni mobili e che le onde si fermeranno a un livello molto superficiale della pelle."
10 luglio 2020 22:02 - mauro2048
Lei signor Mastrantoni Primo non sa nulla del 5G perciò è la persona meno indicata per valutare se fa bene o male alla salute.
La normativa italiana attuale impone limiti per l’irradiazione elettromagnetica del 4G pari a 20 volt/metro e 6/volt metro nelle zone ad alta presenza umana.
Il 5G si basa su frequenze più elevate (che si propagano a minor distanza) molto probabilmente a 61 volt/metro cioè 10 volte in più rispetto a oggi.
Verranno installate migliaia di antenne a breve distanza (250 metri l’una dalle altre).
La nuova rete viaggerà sfruttando onde radio differenti dal 4G e frequenze più alte.
Ci troviamo perciò in una situazione completamente nuova che prima di essere imposta alla popolazione dovrebbe essere vagliata da studi scientifici seri e indipendenti, che escludano la pericolosità della tecnologia 5G sulla salute umana prima di introdurla permanentemente nel nostro ambiente di vita.
Lei invece produce solo disinformazione accettando tutto a scatola chiusa, si ricordi quello che ha prodotto l’amianto in Italia prima di essere proibito, anche quello era innocuo per la salute.
Se il sindaco Falcomatà sta dalla parte della salute dei suoi concittadini per precauzione, sarebbe da applaudire non da biasimare come fa lei.
Le bufale è lei che deve smettere di raccontarle.
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