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6 settembre 2020 17:07 - jj2006
Continui a sparare saggezze del tipo "Non c'è qualcosa di più aleatorio ed incostante del Price Elasticity" che dimostrano solo che non ti sei occupato seriamente del tema.
4 settembre 2020 21:35 - savpg8801
Non c'è qualcosa di più aleatorio ed incostante del Price Elasticity. La formazione dei prezzi invece dipende da innumerevoli fattori non solo economici ma politici, etnici, da eventi, rumors, decisionali per ragioni interne aziendali, e molto anche dagli stati d'animo dei consumatori non presi come "la parte per il tutto", ma a comparti disomogenei.
Since quantity demanded usually decreases with price, the price elasticity coefficient is almost always negative. Economists, being a lazy bunch, usually express the coefficient as a positive number even when its meaning is the opposite. We're a pretty difficult people. It’s important to note, however, a decrease in quantity demanded does not automatically mean that revenue decreases. The additional profit margin could make up for the slight decrease in purchases.
E non confondiamo neanche i prezzi alla produzione e all'ingrosso con quelli definiti al consumo, peraltro i più disparati.Non ci sono paragoni, nè logici legami. Guarda il prezzo del petrolio specie wti che era andato sotto zero in piena pandemia covid mentre pochi centesimi di decremento alla pompa e in lasso di tempo ridicolo per i tempi economici non speculativi. Certo che la dimostrazione di elasticità legata tipicamente alla domanda e all'offerta non ha funzionato. Bensì lo ha fatto il sistema internazionale legato alla speculazione. Il tutto e tutto e anche altro con le proprie variabilità dimostra proprio che queste paradigmatiche teorie dell'elastico sono cose da esercizi accademici specie per eseguire parametri con la fiscalità derivata.
30 agosto 2020 23:53 - jj2006
savpg8801, di nuovo tante parole ma nessuna evidenza. Il concetto da googlare è "price elasticity". A breve termine (un anno) intorno ai 0.2...0.3, a lungo termine (20 anni) intorno ai 0.9...1.0. La prova evidente è il consumo degli americani (che non hanno mai tassato il carburante) verso quello degli europei (che "soffrono" da sempre di prezzi alti). Ma continua pure di bombardarmi con "argomenti" e filosofia.
30 agosto 2020 13:29 - savpg8801
Più critico è il cobalto che viene estratto in Congo dove si sfruttano anche bambini. Se le iniziative di regolamentazione sfruttamento venissero adottate, il prezzo salirebbe alle stelle. Un guaio peggiore di qualche ipotesi che l'inquinamento e la condanna del pianeta sia solo da attribuirsi alle auto a combustione. Meglio sarebbe puntare, come in parte si sta facendo, alla completa eliminazione delle parti inquinanti con altri metodi. Tra l'altro anche il cobalto entra nella produzione di batterie di ogni specie come nelle diffusissime forme di comunicazione e divertimento. Puntare sull'elettrico, coi tempi biblici che ci vogliono e con l'incertezza della risoluzione dei problemi, è massima utopia.
28 agosto 2020 19:13 - Filanto_051
[Modestamente] penso che la prospettiva della sostituzione dell'attuale 'parco automotive' circolante con automezzi a trazione integralmente elettrica sia 'pura utopia' basta infatti pensare alla quantità limitata esistente in natura del componente principale delle batteria [ovv.il litio] già abbondantemente estratto e sfruttato nella telefonia cellulare e nei P.C. di conseguenza, a meno di improbabili scoperte di nuovi grossi giacimenti, il suo prezzo salirà, determinando anche quello dei veicoli: la presumibile prospettiva dovrebbe essere una 'convivenza' dell'elettrico con le altre forme di alimentazione/trazione, privilegiandone l'utilizzo nelle aree urbane [con la ricarica notturna del mezzo]
26 agosto 2020 20:23 - savpg8801
JJ2006, non prendertela a cuore. Di fesserie ne diciamo tutti. I cento economisti, scienziati ecc. che tu citi e che fanno parte della tua cultura dicendo "anch'io" ho provato. Bene, ma anche altri cento di questi scienziati provano il contrario e come la penso anche io. Però ti devo dire che sono del ramo ed anche di qualche altro e più profondo. E data l'età mia, di studi, lavoro, confronti, viaggi e tanta vita che ho visto e diversa anche dall'attuale, da piccolo, la seconda guerra mondiale, penso che un po' di esperienza come valore aggiunto, ci sia anche solo nel confronto tra teorie e pratiche di un tempo e attuali. Guarda, per esempio, le espressioni, i confronti, i colloqui, le asserzioni, gli studi di esperti, migliaia di pareri, milioni di deduzioni, statistiche non scientificamente condotte, atti legali e non, scelte buone e stupide, ecc. che la pan/epidemia attuale ci ha procurato. Certo, velocemente ho espresso qualche giudizio a caldo, in parole povere, non citando il solito web che propina di tutto, dalle fake alle true e vie di mezzo, ma devo dirti che le rilevazioni, gli studi, le statistiche che dovrebbero legare costo del carburante e consumi, sono molto aleatorie pur essendo, teoricamente plausibili, perchè da un certo punto di vista economico, del risparmio, e della logicità del fenomeno, sembrano giusti. Ma altri fattori sconvolgono il tutto. Sostengono: chi inquina paga. Cazzata grande. Chi ha denaro sempre inquina o trasla al consumatore che se ne accorge e protesta(ma nemmeno tanto) ma poi si adegua. Non cambia i consumi per questo.Le sue abitudini(derivate da modi di pensare, derive sociali, ecc.) restano uguali e cambierebbero solo se ci fosse un regime forzoso, ma poi il proprio sistema ritornerebbe al precedente. La semplice rilevazione della diminuzione dei consumi al crescere del costo del carburante, pro tempore, è correlata ai primi momenti di rabbia, reazione, o effettiva grande indigenza di alcuni che ottimizzando altri consumi, non rinunciano-coi risparmi-al fattore enrgetico che è loro proprio, ma poco dopo, tutto rientra, e il problema, soppiantato da altri, scompare. La creduta osservazione, invece, del contrario, è solo frutto di una, seppur di senso logico e forse anche temporanamente osservata ma non omogeneamente, teorica deduzione. Un po' come gli autovelox &C. con le loro assurde segnalazioni. Il risultato si coglie, salvo momentanei rimbambiti eccome! Ma solo per il tratto in questione. Prima grande frenata e dopo giù a manetta. I teorici dell'educazione stradale continuano a pensare che questo sia il sistema giusto(senza contare le spese, le contestazioni, le denuncie per irregolarità ecc. ma è tutta una presa in giro. Questo sistema non risolve nulla, anzi peggiora lo stato d'animo di ribellione del cittadino senza portare beneficio alcuno. Cento scienziati la pensano una validità, novantanove una cretinata. Ma in democrazia uno di meno perde tutto. Così va il mondo.
26 agosto 2020 13:39 - jj2006
Caro savpg8801,

Scrivi "non è vero" senza nessuna prova. Ho studiato il tema da una vita, ho scritto un libro con le prove che viene citato (secondo Google) da centinaia di altri scienziati. Il legame fra reddito ed inquinamento, fra il prezzo del carburante ed il consumo è stato provato non solo da me ma da tanti altri economisti. Quindi cosa puoi guadagnare con il tuo commento fuorviante senza nessun fondo scientifico?
25 agosto 2020 20:28 - savpg8801
La gente non ci va e NON ci vuole andare sul carrozzone del trasporto pubblico per mille motivi compreso quello dell'impraticabilità e dell'inadeguatezza rispetto ai propri bisogni. La gente si muove non solo per andare a un lavoro ben definito e ben servito dal pubblico, ma anche per molti altri motivi. Altro che deduzioni teoriche di riforma della tassazione! Non è vero che più guadagno più consumo. Chi è già abituato a spendere in ristoranti o scarpe o altre mille diavolerie, più di così non farà perchè è già satollo. Chi non spendacchia inutilmente in consumi , ma risparmia o investe o spende in beni duraturi o strumentali, non inizierà a " consumare" perchè l'ha dette qualche sciocca teoria. Non è vero che il costo dell'inquinamento si cerchi di evitarlo. La gente fa quel che gli pare in base ai liberismi e dei diritti universali acquisiti. E tengono l'auto o il camion o il trattore accesi anche quando non importa e prendono anche il sussidio. Perchè gli va di fare così. E finiamola con le teorie consequenziali alle manovre fiscali che risolverebbero i problemi.
25 agosto 2020 11:31 - jj2006
Nulla cambierà senza una riforma della tassazione. C'è una legge naturale che dice che le emissioni della società dipendono
1. dal reddito (più guadagno, più consumo)
2. dal prezzo dell'inquinamento (se mi costa farlo, cerco di evitarlo)

Le base scientifiche sono spiegate a http://www.jj2007.eu/Ecological_Tax_Reform.htm#_Toc109534451

Se il Governo decidesse di raddoppiare il prezzo del carbonio con una tassa, e di utilizzare il gettito per creare un reddito di cittadinanza incondizionato a tutti (non solo ai disoccupati), allora la gente inizierebbe ad utilizzare il trasporto pubblico e comprerebbe macchine elettriche (che sono, tutto sommato, meno inquinanti malgrado le emissioni in fase di costruzione).
20 agosto 2020 15:29 - savpg8801
A gennaio 2020 (fonte L'Automobile dell'ACI di marzo 2020) e ben prima dei crolli successivi per Covid19, il mercato delle vendite auto riferisce questi dati; fra parentesi il dato del gennaio 2019:
Totale 156301 (165987), Diesel 52344 (68347), Benzina 72642 (74851), Gpl 9615 (12173), Ibride 15643 (8593), Metano 4114 (1740), Infine Elettriche 1943 (283).
Anche estrapolando generosamente i dati 2019-2020 che sono favorevoli ad un buon aumento dell'elettrico (e dell'inutile ibrido che con pochi km elettrificati non incide per nulla) sull'onda di politiche incentivanti e di altro tipo che vanno in esaurimento, si può facilmente arguire che questa strada non porterà a nulla; come dare la ciliegina all'elefante per sfamarlo. Venti o trentamila auto elettriche costosissime all'anno non potranno mai incidere per sanare un parco ( solo in Italia 38 milioni) con incrementi inferiori all' 1% anche esagerando. Poi il resto del mondo avrà le proprie cifre.
Due frecce all'arco sono un certo sviluppo dell'industria e dell'occupazione per effetto della nuova tecnologia. Ma a contro gli alti prezzi, gli smaltimenti, e tanto altro. Non certo valide strategie per quanto riguarda l'effimera lotta al riscaldamento e all'inquinamento!
15 agosto 2020 14:07 - savpg8801
Non viene certo dalla sostituzione di auto a combustione con auto elettriche il salvataggio globale da inquinamento e riscaldamento! Il poco meglio del niente non ha mai risolto nessun problema. Questo dell'elettrico, a parte tutte le pecche comunque esistenti, è solo un incapponimento assurdo perchè chi decide o tenta di modificare non ha freccie valide all'arco. Talmente tante sono le cause ormai impossibili da evitarsi, data la crescita sempre invocata sia di benessere che di popolazione, che è come rincorrere a piedi un treno che va a cinquanta. La sola ventilata crescita di veicoli per mobilità, sia privata che pubblica, vanificherebbe tutti questi sogni. Si sta lavorando per nulla...o, meglio, si sta perdendo tempo su progetti inutili piuttosto che impiegarlo su nuove idee. Come al solito.
14 agosto 2020 23:10 - fabio9619
Voglio vedere quando ci sarà da smaltire tutte quelle batterie delle auto elettriche che fine faranno...
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