Vorrei fare una premessa indispensabile, poiché discussioni
come questa corrono il forte rischio di trasformarsi in
inutili perdite di tempo.
1) Non ho alcun interesse a convincerla di niente né a
dimostrare alcunché. Ciascuno si faccia la propria idea e
investa come ritiene più opportuno.
Se lei è convinto di investire su Stellantis... le auguro
il meglio.
2) L'approccio alla selezione dei titoli che traspare dai
suoi commenti è pienamente legittimo e sensato, ma, a mio
modesto avviso, si applica solo a una parte delle azioni.
Applicato alle azioni di aziende che stanno rivoluzionando
un determinato settore, questo approccio diventa un
boomerang. È libero di pensare diversamente. Le opinioni
variegate sono necessarie affinché esista un mercato,
ovvero qualcuno che compra e qualcuno che vende.
Detto ciò, passiamo ai due punti di sostanza.
1) Lei è libero di avere l'opinione che desidera, ma la
pregherei di essere molto più attento prima di affermare
che una mia dichiarazione è falsa. Io non ho mai scritto
che Stellantis perde soldi per ogni auto venduta, ma per
ogni auto ELETTRICA venduta. Ho scritto: "l'unico settore
che conta per il futuro è quello delle auto elettriche, NEL
QUALE Stellantis perde soldi per ogni auto che vende". Al
momento, la redditività COMPLESSIVA di Tesla e Stellantis
è paragonabile, con la notevole differenza che Tesla cresce
a ritmi straordinari, realizza utili nel settore del futuro
mentre Stellantis perde denaro in quel settore, e Tesla fa
investimenti massicci nella guida autonoma, nelle batterie,
nello storage di energia, ecc.
2) Per quanto riguarda il confronto dei rendimenti, dice che
ha scelto di prendere come riferimento il giorno di massimo
di Tesla perché era vicino alla data di un mio articolo, e
contesta l'idea di usare il giorno di massimo di Stellantis
perché in quel momento Tesla era in difficoltà. È vero
che Tesla nel 2018 ha rischiato di fallire, e infatti io
stesso non avrei investito in quel momento. Tuttavia, rimane
il fatto che lei ha fatto un confronto tra un titolo al suo
massimo storico e un titolo poco considerato dal mercato,
basandosi su un arco temporale molto breve, circa due anni.
Converrà con me che per valutare i progetti aziendali e di
conseguenza i prezzi delle azioni non bastano due anni;
cinque anni sono il minimo sindacale, e sarebbe anche più
corretto valutarli su un periodo di dieci anni.
Ma se proprio vuole utilizzare uno dei miei articoli come
punto di riferimento per un confronto a più breve termine,
perché non ha preso in considerazione il primo articolo che
ho scritto su Tesla?
Ho iniziato a parlare di Tesla nel febbraio del 2020, quando
il titolo scambiava a circa 50 dollari per azione
(considerando gli split). Con 10.000 dollari si potevano
acquistare all'incirca 200 azioni. Oggi, quelle azioni
varrebbero circa 48.000 dollari. Stellantis valeva
all'incirca 13 dollari per azione, quindi con 10.000 dollari
si potevano acquistare circa 770 azioni, che oggi varrebbero
meno di 16.000 dollari. Anche aggiungendo generosamente 5
dollari di dividendi, non si arriverebbe a 18.000 dollari,
contro i 48.000 di Tesla. E questo in meno di quattro anni!
Nel febbraio 2022, tutti dichiaravano Tesla in bolla, tanto
che intitolai il mio articolo "Cosa ci insegna la FOLLE
corsa di Tesla". Mi sembra evidente che questo smonti
completamente la sua tesi sui fondamentali, così come LEI
li interpreta. Ripeto il concetto base della mia replica al
suo commento: i fondamentali sono importanti, ma bisogna
saperli interpretare. Non basta guardare i bilanci, è
necessario comprendere la storia che sta dietro all'azienda.
E questo non lo dico io, ma il più grande esperto mondiale
di valutazioni aziendali, il prof. Aswath Damodaran. Visto
che sembra appassionato all'argomento, mi permetta di darle
un consiglio letterario: "Narrative and Numbers: The Value
of Stories in Business". Magari continuerà a considerare
Tesla sopravvalutata (è un'opinione legittima, anche
Damodaran la pensa così), ma avrà argomenti molto più
validi e sensati rispetto a quelli basati unicamente sui
numeri di bilancio.
Cordiali saluti
22 novembre 2023 11:22 - Toio68
Una precisazione: che Stellantis perda soldi per ogni auto
venduta è falso (mentre era vero per Tesla fino al 2019).
Oggi le due aziende hanno un rendimento del capitale
investito (ROIC) entrambe attorno al 19% (leggermente più
alto quello di Stellantis) e margini netti pure simili
attorno all'11% (leggermente più alto quello di Tesla).
Entrambe trasformano 5 dollari di investimento in 1 dollaro
di utile operativo ed entrambe trasformano 10 dollari di
vendite in 1 dollaro di utile. Quindi, perché uno dovrebbe
pagare quello stesso dollaro 50 cents in un caso e 5 dollari
nell'altro?
22 novembre 2023 10:52 - Toio68
La data del 4 novembre 2021 non è così arbitraria, visto
che è circa a metà del mese successivo alla pubblicazione
dell'articolo (è semmai quest'ultimo ad avere avuto un
tempismo diciamo "sfortunato"). Al contrario, la data del 1
gennaio 2018 sarebbe completamente arbitraria, visto che qui
si parla della bolla su Tesla che a quella data non era
ancora cominciata. Ancora nel 2019 il rapporto
prezzo/vendite (il fondamentale talvolta utilizzato da chi
cerca scommesse rischiose tra le aziende ancora in perdita)
fu per svariati mesi sotto 2, momento di più bassa fiducia
dei mercati nei confronti di Tesla. Azienda che nel 2018 e
2019 in effetti perse così tanti soldi che ancora oggi la
media dei risultati degli ultimi 5 anni è negativa. La
bolla comincia dal rimbalzo di novembre 2019 e continua a
gonfiarsi per una dozzina di mesi in un crescendo di
euforia. Il fatto che in quei 12 mesi Tesla si stesse
sopravvalutando e Stellantis sottovalutando (come un po'
tutte le altre aziende del settore) non sono due fatti
slegati: qualsiasi gestore attivo che in quei mesi comprava
Tesla lo faceva probabilmente vendendo un'altra azienda
automotive. Cioè lo stesso fenomeno di euforia irrazionale
che gonfiava la valutazione di un'azienda tendeva a
deprimere quella delle sue concorrenti.
Inoltre ricordo che dire che Stellantis è sottovalutata e
Tesla sopravvalutata non vuole dire che il futuro è di
Stellantis e che Tesla sta per chiudere. Vuole dire che
anche se Stellantis vale solo 100 mentre Tesla vale ben
1000, tuttavia il mercato prezza la prima a 50 e la seconda
a 5000: appunto valuta troppo poco l'una e troppo l'altra.
Quindi anche se il futuro fosse amaro per l'azienda
euro-americana e radioso per quella di Musk, nondimeno ora
come ora la prima è un acquisto molto migliore della
seconda. Nel 2015 Warren Buffett si affrettò a investire in
Apple (precedentemente da lui ignorata) il cui prezzo era
insolitamente basso rispetto ai fondamentali: aspettò il
momento giusto. Magari tra qualche anno verrà il momento
giusto per investire in Tesla: finora oggettivamente non è
mai stato un buon acquisto. Al massimo può essere stata per
qualcuno una scommessa fortunata. Ma parliamo allora appunto
di scommesse, non di investimenti.
Infine, dire che Tesla è in bolla (sì, è ancora
abbondantemente sopravvalutata) non vuole dire pensare che
il futuro non sia dell'auto elettrica o della guida
autonoma. Esattamente come nel 2000 chi faceva notare che
era assurdo che Tiscali con poche centinaia di dipendenti
avesse una capitalizzazione maggiore di FIAT non voleva dire
che Internet non avesse davanti a sé un futuro radioso.
Internet lo aveva eccome un futuro radioso di fronte, ma chi
investì in Tiscali perse ugualmente tanti soldi perché la
pagò molto più del dovuto. E questo insegna a chi c'era al
tempo della bolla delle .COM che neppure Tesla è una buona
idea pagarla più del dovuto. Perché, come diceva Mark
Twain, la storia non si ripete ma fa rima.
21 novembre 2023 13:07 - Alessandro Pedone
@Toio68
I fondamentali vanno sempre visti, ma vanno anche saputi
leggere. I tassi di crescita del fatturato e degli utili
sono una delle cose più importanti da analizzare. E'
fondamentale anche comprendere lo stadio in cui l'azienda si
posizione nel ciclo di vita delle aziende.
Stellantis è un'azienda anziana, direi quasi vecchia. Tesla
è un'azienda che si può considerare giovane. Non si tratta
degli anni di vita dell'azienda, ma del grado di
penetrazione nel mercato potenziale.
L'unico mercato che conta per Stellantis è quello delle
auto ed in quel mercato, l'unico settore che conta per il
futuro è quello delle auto elettriche nel quale Stellantis
perde soldi per ogni auto che vende. Stellantis è
un'azienda spacciata.
Guardare ai fondamentali significa non solo vedere i
bilanci, ma capire il business.
Per quanto riguarda il confronto con le azioni è un po'
troppo comodo prendere a riferimento il massimo storico di
un titolo e confrontarlo con qualsiasi altro titolo. Perché
non fa il confronto fra i due titoli a partire dal gennaio
2018, il massimo storico che ha avuto Stellanti? Chi avesse
investito 10.000 euro il 2 gennaio 2018 oggi avrebbe perso
qualcosa in termini di prezzo (circa il 16%) e guadagnato
circa il 26% in termini di dividendi. Quindi, considerato i
dividendi, in 5 anni avrebbe guadagnato circa il 2%
all'anno.
Chi avesse investito 10.000 euro in Tesla il 30 Gennaio 2018
avrebbe ottenuto (considerati gli split) circa 420 azioni
che oggi valgono circa 100 mila euro.
Questo è ciò che è stato nei passati 5 anni. Questo è
frutto del fatto che il mercato ha compreso che i veicoli
elettrici sono il futuro dell'industria automobilistica. La
prossima grande cosa che il mercato dovrà capire è la
guida autonoma. Se nei prossimi 5 anni la guida autonoma
diventerà un fatto assodato, come oggi è il fatto dei
veicoli elettrici, Tesla farà una performance simile anche
nei prossimi 5 anni e Stellantis, certamente non ha nessuna
speranza di fare qualcosa di vagamente paragonabile. Molto
probabilmente farà peggio dei passati 5 anni perché il suo
business tradizionale verrà spazzato via dalle auto
elettriche.
In sintesi, i fondamentali sono importantissimi, ma a patto
di saperli leggere.
21 novembre 2023 9:56 - Toio68
Sono passati circa due anni da quando commentai questo
articolo. Chi prevedendo fantastiche crescite avesse
investito 10.000 euro in Tesla il 4 Novembre 2021 li avrebbe
visti declinare fino a 2.775 a gennaio di quest'anno,
recuperando poi ma solo fino ai 4.216 di oggi. Chi invece
guardando ai fondamentali lo stesso giorno avesse investito
gli stessi diecimila nella molto meno sexy Stellantis, li
avrebbe visti declinare sì fino a 6.613 euro qualche mese
dopo (ma consolato da un dividendo di oltre 600 euro e dal
guardare dall'alto l'investitore Tesla) ma oggi tra crescita
del titolo e dividendi avrebbe oltre 12.000 euro. Una
crescita del 20% in due anni non è fantasmagorica, ma
certamente soddisfacente. Tutto questo non per dire che sono
stato bravo allora ad accorgermi che Tesla era
sopravvalutata e Stellantis sottovalutata. Volevo solo
ricordare che guardare i fondamentali alla distanza da'
sempre grandi soddisfazioni, mentre a seguire le mode del
momento il più delle volte ci si fa molto male. E che le
parole "questa volta è diverso" fanno danni ad ogni
generazione di investitori.
29 ottobre 2021 11:15 - Toio68
Tesla ha una schiera di fan sfegatati che hanno perso
completamente il contatto con la realtà, come vent'anni fa
era successo a quelli di Tiscali. Due anni fa le azioni
della creatura di Elon Musk si compravano per circa 45
dollari, che era secondo me il loro valore corretto. Oggi
sempre secondo me valgono circa il doppio, il ché è un
aumento di valore eccezionale in due anni. Bisogna anche
tenere conto però che visti i conti che l'azienda aveva
fino a due anni fa, non poteva che migliorare. E'
improbabile che i risultati continueranno a migliorare così
tanto ancora per molto tempo, anche perché i concorrenti
(esistenti o entranti, come ad esempio Huawei) non staranno
a guardare. E poi perché, come dice Howard Marks, "nulla
cresce fino al cielo". Comunque, anche se Tesla continuasse
a correre così, varrebbe i 1077 dollari a cui era quotata
ieri nel 2028. Be' comprare qualcosa al prezzo che sarà
corretto tra 7 anni non può portare nulla di buono. Ma la
"bramosia" (per usare il termine usato in un recente
articolo di ADUC) dei fan di Tesla è impermeabile ad ogni
tipo di razionalità. In bocca al lupo, dunque, a chi crede
che Tesla crescerà fino al cielo.
22 ottobre 2021 17:04 - neru
@ michele6949
"Durante il lockdown ha fatto dichiarazioni negazioniste e
ha lasciato aperta TESLA protetto da Trump. "
Il "negazionismo", se si sa cos'è stato storicamente, se
riferito alla pandemia da Covid non c'entra nulla. Essere
stato critico sulla sua narrazione mainstream somministrata
al mondo intero per me è un punto a suo favore, non contro.
Transeat.
A Pedone, invece, pure aderendo di massima alle sue
argomentazioni sul tema, e stante che secondo la legge di
Lavoisier in natura "nulla si crea, nulla si distrugge,
tutto si trasforma"pongo una domanda terra terra:
quando sul pianeta ci saranno più batterie che abitanti, a
parte l'inevitabile inquinamento per produrle, come si
penserà di smaltirle?
21 ottobre 2021 9:08 - michele6949
D accordo ,
ma bisognerebbe parlare di Elon Musk imprenditore e
qui i problemi sono infiniti.
L uomo e' velletitario .
Esiste questo articolo che consiglio
a tutti di leggere
https://www.foxbusiness.com/markets/why-tesla-inc-will-never
-be-a-warren-buffett-stock
La Tesla 3 ha avuto continui ritardi
nella consegna , che ha reso ridicolo
Musk . Ha fumato spinelli in diretta
non sono un moralista bacchettone alla
Giovanardi , ma una cosa e' la vita privata
un altra l effetto che fa in pubblico.
E' stato multato dalla SEC per turbativa
dei mercati . Durante il lockdown
ha fatto dichiarazioni negazioniste e ha
lasciato aperta TESLA protetto da Trump.