Nei supermecati discount o meno o più, la farina 00 di
qualsiasi marca, bene primario, che da anni costava 0.34/36
€, da una settimana è passata a 0.47/49 €. L'aumento si
evidenzia al , circa, 40%( 0.35 + 40%) Ci sarà pure
scarsità, difficoltà di reperimento, trasporti aumentati,
molini con crescita dell'energia ecc.ecc. ma la
speculazione, come di solito, la fa da padrona. Infatti non
è possibile che in così poco tempo si sia costretti ad
aumentare in maniera così grave un prodotto di primaria
necessità. Anche se lo Stato è felice per aver ventilato e
caldeggiato la crescita (che è e sta avvenendo) almeno al
2% in quanto, poi incasserà più tasse con l'aumento dei
prezzi, però deve anche intervenire per la calmierazione e
la riduzione di questo fenomeno che non è il solo.
3 novembre 2021 17:59 - savpg8801
Sistema liberistico non modificabile.
Legge domanda-offerta non modificabile.
Sistemi di monopolio internazionali o controllati dagli
Stati, parzialmente modificabili imponendo embarghi,
ricatti, ma pena sospensione forniture.
Crescita ventilata ed attuata, quindi maggiori produzioni
per aumentare l'occupazione e i salari (battaglie in atto)
come da indirizzi governativi e popolari, non
modificabile.
Speculazione finanziaria e merceologica, non modificabile
perchè si trovano sempre inganni nuovi anche se si
impongono tasse.
Invito al risparmio di danaro, beni, servizi, carburanti,
energia, lusso, turismo, ed ogni altra spesa necessaria o
voluttuaria, non sortirebbe effetti, anzi creerebbe
preoccupazioni reali e psichiche, da modaiolo termine di
"dittatura", da escludere per rivolte e inapplicabilità.
Altre cento ragioni fanno della crescita e dell'inflazione
un beneficio agli Stati perchè più cresce tutto e
proporzionalmente crescono gli introiti per tasse dirette ed
indirette.
Infine, ma non fine, tenersi buoni i pochi produttori di
beni necessari alle tecnologie come la spinta digitale, la
evoluzione di quanto gravita attorno alla mobilità
elettrica, il reperimento di sostanze come il cobalto, il
litio, da Paesi unici produttori, i semiconduttori, ed altra
tecnologia specialistica che, se mancante, ci porterebbe in
pochissimo tempo al collasso totale. Altro che benzina o
risparmio delle energie. Non si può fermare la spinta.
Ognuno dovrà, quindi, trovare la maniera personale di
ottimizzare al meglio i propri consumi e le proprie
abitudini cercando il meglio qua e là. Se per ipotesi tutti
o moltissimi faranno così le imprese che vendono a meno
produrranno e le altre chiuderanno. Ma è cosa macroscopica.
3 novembre 2021 9:39 - gilmito
Beh, io ho banalmente l'idea che i vari interessati,
principalmente compagnie petrolifere e gestori di fonti
energetiche, dal tempo del primo lockdown mondiale, ora che
la pandemia fa meno paura ed i consumi hanno ripreso,
vogliono recuperare i margini che non hanno avuto da tutto o
quasi il 2020, fino a questa estate!
E' una banalità come ho detto? Probabile, ma ditemi se non
è così...
Potremmo come consumatori utilizzare una strategia che
sarebbe devastante: fare il pieno a tutte le auto nel
medesimo giorno, poi non utilizzare i veicoli per una
quindicina di giorni, meglio venti...