Al GSE - via PEC
e, per conoscenza Al Ministero
dello Sviluppo Economico - via PEC
RIFERIMENTO: Circolare ARERA 280/07
OGGETTO: per il GSE: ricerca di anticipazioni sul valore del
kwh che – in sede di ritiro dedicato – sarebbe stato
corrisposto ai produttori fotovoltaici per la produzione
2022, zona MOLISE, provincia Campobasso, Comune BOJANO; Per
Minsvileco: ostruzionismo governativo – difficile
ritenerlo praeterintenzionale – verso il fotovoltaico e
sua sperata eliminazione per un rilancio del settore.
Gentilissimi Signori,
per raggiungere il cosiddetto puntod'oro (intendi:
uguaglianza tra domanda ed offerta) il mercato dispone
dell'apprezzamento (intendi: aumento di prezzo onde
stimolare la produzione).
In regime di 'divisione del lavoro' non succede quasi mai
che il produttore lavori al 100% per cui – non appena
avuta notizia dell'apprezzamento – egli si rimbocca le
maniche e si rimette al lavoro per aumentare la
produzione;
(ad esempio noi produttori fotovoltaici ci siam visti
costretti, dal plafond offerto, a disertare il FER1, e
stiamo con le mani in mano in attesa dell'arrivo al Governo
di qualcuno che conosca un po' d'economia.......)
Ma affinchè un apprezzamento raggiunga lo scopo voluto,
prima di tutto esso deve raggiungere il produttore, essergli
noto attraverso adeguata diffusione e pubblicità;
subordinatamente l'aumento di prezzo dev'essere chiaro,
lampante e non criptato da formulazioni tipo
“Nell'ambito del ritiro dedicato, il prezzo di ritiro
dell'energia elettrica da parte del GSE non è oggetto di
negoziazione tra le parti, come avviene sul libero mercato,
ma è definito dall'Autorità ed è pari al prezzo zonale
orario che si forma sul Mercato del Giorno Prima (MGP)
ovvero, nel caso di impianti di produzione connessi a reti
non interconnesse, al Prezzo Unico Nazionale (PUN),
corrisposto sulla base del profilo orario di immissione del
singolo impianto di produzione.”.......
e quanto precede son rose e fiori rispetto al suo più
recente aggiornamento
“...... qualora, al termine di ciascun anno solare, il
prodotto tra i prezzi minimi garantiti e la quantità di
energia elettrica a essi riferita sia inferiore al prodotto
tra i prezzi di cui all'articolo 6 della medesima
deliberazione (sono i prezzi zonali orari che si formano,
ora per ora, nel Mercato del Giorno Prima - MGP) e la stessa
quantità di energia elettrica, il Gestore dei Servizi
Energetici S.p.A. - GSE riconosce, a conguaglio, i prezzi di
cui al predetto articolo 6. “
Devesi infatti notare che – mentre la delibera 280/07
afferma sic et simpliciter, senza condizioni, l'adeguamento
del prezzo allo MGP, l'aggiornamento inserisce un MOLTO
SOSPETTO 'qualora',
facendolo seguire da una FUMOSA formula dipendente da una
non meglio precisata 'quantità d'energia elettrica' che
dev'essere evidentemente discrezionale, (cioè diversa da
quella prodotta e misurata dal contatore del singolo
impianto fotovoltaico, altrimenti la formulazione non
avrebbe senso.)
Appare ovvio: a) che l'estensore del provvedimento (come del
resto chi ha formulato la vigente fatturazione dell'energia)
ignorava completamente le banali leggi di mercato;
b) che inoltre ignorava anche il noto rasoio di Occam (entia
non sunt multiplicanda praeter necessitatem)…...... in
qualsiasi problema, quando s'introducono troppe incognite
non necessarie, esso diventa irrisolvibile o quantomeno la
probabilità di errori e/o la possibilità di truffa aumenta
a dismisura.
c) che infine ha inteso mantenersi una backdoor di riserva -
per ovviamente mandare a puttane il disposto del precedente,
attraverso quella non meglio precisata quantità di energia
elettrica a essi riferita –
evidentemente in contestazione della disposizione
precedente, forse ritenuta troppo chiara e per, con classico
gioco di bussolotti, nuovamente truffare i produttori
fotovoltaici che stanno sì continuando a produrre a
4,07€cents/kwh (cioé i 40,7€./Mwatth dell'allegato),
ma certo non più incrementando una produzione che non solo
non si risolve più a loro vantaggio, ma poi neanche in
quello (che sarebbe tuttosommato accettabile, son mezzo
tedesco) dei buoni cittadini,
ma solo e soltanto a quello dei padroni del vapore, cioé
delle abominevoli (intendi: lontane dall'uomo) autorità,
che la rivende ad oltre dieci volte tanto.
Del resto un giudizio – dell'apprezzamento che gli
Abominevoli riservano ai produttori fotovoltaici – é ben
espresso dall'agio, da essi consentito, alle associazioni a
delinquere che distribuiscono l'elettricità:
3,85€ €cents/kwh l'agio di queste – che necessitano
NON d'impianti da million€ ma solo d'una calcolatrice –
contro 4,07€cents/kwh in favore dei produttori.....solo
22€millesimi di differenza, da tradursi in un chiarissimo
“Imbecilli, smettete di produrre l'elettricità e
mettetevi invece a venderla!” Più umiliati ed offesi di
così non ci si potrebbe sentire!
Ma vediamo una conseguenza – di tutti questi sproloqui
legislativi nella nazione certo più bella, ma purtroppo
anche peggio amministrata al mondo -.
Si premette che dal nuovo secolo il Comune di BOJANO (cb,
Molise) è stato incluso nella zona sismica di prima
categoria, e che pertanto i ruderi della fallita SILS (Soc.
Industria Laterizi Sannio), in via della Rocca
in quanto costruiti negli anni 50, già fatiscenti di per
sé, e che non rispettano quelle norme antisismiche non
sembravano avere alternativa diversa dalla demolizione.
Acquistandoli e previa loro demolizione codesta soc.
intendeva concorrere al FER1 con un impianto fotovoltaico a
terra, ma che é stato bojcottato dal Comune di Bojano, che
invece avrebbe autorizzato sì e volentieri il fotovoltaico,
ma se eseguito su neocoperture replicanti, in struttura
antisismica, i circa 70.000 mc. di ruderi, esistenti, per
predisporre un locale centro industriale-artigianale
attualmente carente,
ma di cui a noi non appariva per niente né impellente né
di rapido futuro la realizzazione, imprenditorialmente il
Molise non é Lombardia e neanche Emilia-Romagna.
Pertanto l'utilizzazione di quelle volumetrie sarebbe
maturata solo nel corso del tempo, come minimo quattro o
cinque anni, durante i quali non si poteva far fronte
all'ammortamento - di quelle assai più costose coperture
– che con i soli ricavi energetici (ricordiamo che, col
FER1, si trattava di neanche 100€ a Megawatth mentre dai
nostri conteggi emergeva un fabbisogno di almeno
250€/Mwatth.)
Il Comune palesemente intende levare la castagna dal fuoco
con la zampa e col rischio della SOGES e tuttavia,
socialmente (come detto, lo scrivente è mezzo tedesco), le
sue desiderata erano e sono non solo perfettamente
comprensibili,
ma anche nel senso della miglior amministrazione e del
pubblico interesse: così allo scrivente non dispiacerebbe
per nulla realizzarle, ovviamente in clima di rischio
considerato affrontabile, mentre, ad impossibilia nemo
tenetur, per cui dispiaciuti e mugugnanti nel 2021 abbiamo
dovuto rimettere il ns. bel progetto nel cassetto.
Ma nel corso del 2022 son talmente aumentati i costi
energetici che forse già da marzo sarebbe stato possibile
aderire alle richieste comunali (schematizzate nell'all.to1)
e con evidente beneficio, non solo locale ma anche
nazionale:
semprecché, beninteso, sia i prezzi fossero stati
immediatamente resi noti e pubblici, senza criptazioni e
magheggi e poi che la SOGES avesse potuto nutrire una
qualche fiducia verso i costantemente incomprensibili
padroni del vapore.
Una simile incertezza e poi su un parametro così
determinante comunque non può che aver paralizzato – come
realmente ha paralizzato (con la sola eccezione del 110%) -
non solo noi ma anche tutta la realizzazione dei nuovi
impianti, così necessari al paese, apportando un danno
forse irreparabile.
Comunque siamo ormai alla fine dell'anno e Voi GSE dovreste
aver ormai ultimato l'interpretazione degli sproloqui ARERA,
dovendo incominciare a pagarci, ma poiché la SOGES ha
finora impianti solo nel Lazio,
come annunziato nell'oggetto c'interessano invece i dati del
Molise, Campobasso, Bojano, quanto insomma si sarebbe
ricevuto per ogni kwh ivi prodotto nel 2022 in regime di
ritiro dedicato?
Infatti - nel caso si fossero raggiunti almeno i 25
€cents/kwh e così potendo ragionevolmente sperare di
riuscire ad ammortizzare l'impianto - noi c'affretteremo ad
attivare il progetto di BOJANO, secondo le desiderata
comunali,
mentre – in caso contrario e non potendo tornare indietro
– l'Italia potrà certo continuare ancora a fregarci sugli
impianti già realizzati, ma certo nuova corrente dovrete
proprio produrvela senza di noi.
Mi é grata l'occasione per inviarVi i migliori auguri di
Buona Fine e Miglior Principio.
(Francesco Raucea, A.U.)