In proposito una cosa é sicura [ed é purtroppo avvenuta]
ovvero la corsa verso l'alto dei prezzi degli interventi
'materiali' compresi nel S.Bonus; tanto 'paga lo Stato' vale
a dire, in definitiva: noi tutti..
A qualcuno, poi, non é venuto mai in mente di 'legare' il
beneficio a uno straccio di I.S.E.E. (??)
23 febbraio 2023 12:01 - corsar
Egregio sig. Vincenzo, sono un poco sorpreso e dispiaciuto
dalla sua nota ed in questa occasione vorrei dissentire.
Personalmente non vedo nulla di perverso nell’aver
pensato, nel bel mezzo di una Italia paralizzata dalla
pandemia in particolare nel settore delle costruzioni, e
voluto dare uno stimolo all’economia ad un settore da
sempre trainante per la stessa.
L’incentivo/“regalo” del superbonus 10%, in realtà
era diretto a quanti (cittadini o imprese), non avendo
possibilità di anticipare denaro avrebbero dovuto ricorrere
ad una banca per anticipare l’avvio dei lavori con un
cosiddetto “prestito ponte”. Ed infatti praticamente
tutti gli istituti finanziari hanno immediatamente
inghiottito quel cosiddetto “regalo”.
Mi sembra anche di ricordare che tutti i partiti, al tempo
sia al governo che all’opposizione, hanno lodato e votato
a favore dell’iniziativa, la quale era stato
“concepito” dovesse durare un solo anno, proprio perché
straordinaria.
Vorrei anche aggiungere, se non vado errato, che fu il
governo successivo, quello dei “migliori”, che ne
prolungò i termini di godimento e finanche tolse alcune
delle limitazioni (ricorda la “doppia conformità”
inizialmente richiesta?) proprio per incentivarne
l’accesso in quanto, evidentemente, ne riconosceva
validità e vantaggi per lo Stato.
In seguito, lo stesso governo dei “migliori”, ha
inanellato con cinica incoerenza innumerevoli provvedimenti
per strozzare a posteriori una legge dello Stato. Oltre ad
aver messo praticamente sul lastrico decine di migliaia di
imprese, lei si sarà accorto che tutti gli istituti
finanziari hanno cominciato a pretendere interessi che sono
passati dall’iniziale 10% finanche ad uno stratosferico
40%.
Si potrebbe parlare di extraprofitti? E come valutare il
fatto che tra questi istituti finanziari ci sono anche
partecipate dallo Stato? Si potrebbe ipotizzare un conflitto
di interessi?
L’illegalità, purtroppo assai diffusa in ogni settore in
Italia, va tenacemente combattuta senza però gettare il
bambino con l’acqua sporca.
Il “business” (che genera LAVORO, REDDITO E PIL), non la
speculazione finanziaria, andrebbe sempre visto con la
dovuta attenzione e mai combattuto con giustificazioni che a
volte appaiono truccate, mendaci e non basate neanche sui
più elementari concetti di Economia (si tratta di spesa o
di investimento?).
Ringrazio per l’occasione data.